Con 86 preferenze personali, Filippo Foni è stato il candidato più votato di Sansepolcro Futura, la lista civica nata a sostegno di Laura Chieli. Un risultato che, nonostante il mancato accesso in Consiglio, lo vede come primo tra i non eletti della propria coalizione, e dunque il primo avente diritto allo scranno attualmente occupato da Chieli in caso di eventuali future dimissioni della maestra.
Come noto, la corsa a Palazzo delle Laudi dell’insegnante si è conclusa al primo turno con un bottino di 1.176 voti (14,57%) che non le ha permesso di accedere al ballottaggio. Nei giorni successivi allo scrutinio, a margine di una serie di trattative poi sfumate con il candidato Fabrizio Innocenti, Foni ha più volte manifestato il suo disappunto nei confronti della propria coalizione per una serie di scelte ritenute non coerenti. Un malcontento condensatosi inizialmente attraverso una serie di post sui social nei quali, di fatto, venivano rimproverate le scelte intraprese in fase di trattativa, ma soprattutto le modalità con cui la stessa Chieli ha successivamente giustificato il mancato accordo con i propri elettori.
Una serie di concetti che lo stesso Foni ha voluto ribadire di persona sul palco allestito in piazza Garibaldi per la festa di chiusura della campagna elettorale di Innocenti, dove il candidato è voluto intervenire pubblicamente affinché gli elettori “potessero sapere con esattezza quello era stato messo sul tavolo e quindi potessero prendere una decisione consapevole e ragionata in vista del secondo turno.”
All’indomani dell’elezione a sindaco di Innocenti, Foni ha trasmesso alla nostra testata un comunicato con una serie di considerazioni personali sulle dinamiche elettorali appena terminate.
A seguire, la nota integrale inviataci da Filippo Foni:
Una linea di condotta si può definire coerente quando si prende una posizione e la si mantiene, dall’inizio alla fine.
Filippo Foni
Io invece ho visto una coalizione che è partita da una posizione iniziale e ci si è ritrovata alla fine, cosa molto diversa!
Nel mezzo tra il punto di partenza e quello di arrivo ci sono stati un susseguirsi di compromessi, di trattative, di tentati apparentamenti, di logiche di partito da soddisfare, insomma, tutte cose che niente hanno a che fare con la posizione di coerenza iniziale.
Ma la cosa che più mi ha deluso è il modo con il quale è stato comunicato il tutto agli elettori, proprio alla vigilia del ballottaggio, omettendo quello che ci era stato offerto e che abbiamo rifiutato e cercando in tutti i modi di far passare il messaggio che la coalizione Innocenti non ci ha mai voluti, che non voleva i nostri voti e addirittura… udite udite… che non siamo mai stati presi in considerazione, incitando all’astensione e servendo la vittoria alla sinistra su un piatto d’argento.
Aggiungo che a mio personale avviso, la coerenza è mancata anche nei contenuti della campagna elettorale, per niente in linea con le battaglie portate nelle piazze dalla leader carismatica di FdI, che mi avevano spinto con convinzione ad accettare la candidatura in queste amministrative; battaglie e contenuti che hanno trovato il consenso di milioni di Italiani e portato il simbolo con la fiamma tricolore ad essere uno dei primi partiti italiani, ma che non ho ritrovato in nessuna delle “arringhe” elettorali di Laura Chieli.
Detto questo, ribadisco che non ho mai avuto accordi, né pre, né post elettorali con Innocenti e con la sua coalizione. Non ho alcun interesse economico e la poltrona che ho a casa mi basta e mi avanza. Non ero un politico due mesi fa e non lo sono oggi.
Ho voluto realizzare quest’ultimo scritto per dire che non mi sento affatto un traditore o un voltagabbana, mi sento solo il solito Filippo, che dice sempre quello che vede e quello che pensa anche se scomodo e fuori dal coro.
Ora da cittadino continuerò ad unire la mia voce a quella di tutte le persone che mi hanno dato fiducia e come promesso cercherò di aprire un dialogo pacifico, intelligente e costruttivo con il sindaco Innocenti e la sua giunta.
C’è bisogno di ascoltare le persone, di non farle sentire sole e sbagliate, c’è bisogno di ricucire con il dialogo questo strappo tra il popolo e la politica, tra il popolo e la legge, strappo che sta portando sempre più persone ad astenersi dal votare.