Si è svolta ieri mattina, presso il salone gotico del Museo del Duomo di Città di Castello, la conferenza stampa di chiusura del Festival delle Nazioni, l’importante manifestazione tifernate giunta alla sua 54ª edizione. Nonostante le molteplici difficoltà organizzative causate dalla pandemia e dalle norme in materia di sicurezza si dice estremamente soddisfatto il presidente Leonardo Salcerini che ringrazia tutto lo staff per la professionalità dimostrata in queste settimane, grazie alla quale è stato possibile mantenere alto il livello artistico del festival, quest’anno dedicato alla Norvegia e alla sua tradizione musicale. Improvvisi cambi di programma non hanno comunque intaccato la qualità della manifestazione, sempre molto apprezzata da parte del pubblico locale e non.
“Le difficoltà di quest’anno ci hanno costretto a cambiare più volte il programma in corso d’opera” dichiara Salcerini “ma ciò nonostante siamo particolarmente orgogliosi per l’esito della manifestazione. Abbiamo riaperto le porte del festival a buona parte dei comuni dell’Alta valle del Tevere e anche i concerti cittadini si sono svolti in numerose sedi differenti, come piazza delle Tabacchine, il teatro comunale e il parco della Montesca. Quasi tutti i concerti sono stati sold out, abbiamo esaurito i posti a disposizione anche se a causa della pandemia si sono notevolmente ridotti rispetto agli scorsi anni. Mi piace sottolineare il fatto che siamo riusciti, seppure con difficoltà, a portare avanti tutte le iniziative che avevamo organizzato”.
L’edizione 2021 è stata caratterizzata dall’estensione della durata della manifestazione, ben oltre le due settimane tradizionali, scelta dettata dalla volontà di rendere più interessante e fruibile il festival, nonché i numerosi eventi collaterali ad esso collegati. “Esprimo grande soddisfazione per l’edizione di quest’anno” dichiara il direttore artistico Aldo Sisillo. “Siamo riusciti a creare un focus sulla Norvegia e abbiamo riscontrato un interesse particolare da parte del pubblico, nonostante gli esecutori fossero poco conosciuti. Il festival da sempre riesce a gettare stimoli e curiosità che portano, poi, le persone a voler approfondire il mondo della musica. Anche alcuni autori meno conosciuti hanno suscitato grande interesse del pubblico che ha partecipato numeroso a tutti i concerti”.