Il Recovery Plan come occasione per rinverdire le speranze di realizzazione del collegamento ferroviario fra Arezzo e Sansepolcro. Vanno in questa direzione diverse prese di posizione di rappresentanti delle istituzioni e delle forze politiche del territorio. È di ieri, ad esempio, un comunicato stampa della Provincia di Arezzo che spiega che la presidente Silvia Chiassai Martini in settimana avrà un incontro con il viceministro delle infrastrutture Alessandro Morelli “durante il quale porterà all’attenzione del dicastero un’opera che fin dall’800 è rimasta allo stato di mera progettualità e che concretizzandosi creerebbe un nuovo collegamento tra il capoluogo provinciale ed il comune di Sansepolcro” (per la precisione il progetto del 1880 era stato realizzato in soli sei anni e il tratto era rimasto in funzione fino alle devastazioni belliche del 1944, ma ciò nulla toglie all’opportunità della concretizzazione delle progettualità più recenti).
“Con il Recovery Plan – sostiene Chiassai – abbiamo la possibilità di destinare finanziamenti certi e necessari a realizzare questa infrastruttura il cui costo è stato stimato intorno ai 400 milioni di euro, offrendo finalmente una soluzione non solo alle esigenze dei comuni della Valtiberina, ma anche al problema di due regioni, la Toscana e l’Umbria, risolvendo un gap infrastrutturale nazionale ed europeo. Ciò richiede un grande sforzo sinergico di tutte le componenti politiche per dare forza a questa richiesta, per la quale sin da ora mi premuro di inoltrare il relativo status progettuale alla Regione Toscana perché se ne faccia portavoce formale presso il dicastero delle infrastrutture”, conclude la presidente dell’ente.
Del progetto della Provincia di Arezzo, elaborato negli anni 2002-2004 a seguito dell’inserimento nel Piano generale dei trasporti approvato il 29 agosto 2001, TeverePost aveva parlato dettagliatamente nell’intervista pubblicata l’8 febbraio all’ingegner Giovanni Cardinali (qui il link).
Il tema è al centro dell’attenzione anche di un’articolata mozione che intende impegnare le amministrazioni comunali ad “attivarsi nelle sedi competenti e a coinvolgere tutti i soggetti interessati per definire le ipotesi di fattibilità del nuovo collegamento ferroviario tra Arezzo e Sansepolcro”; e a “mobilitare i rappresentanti di istituzioni ed enti locali al fine di far inserire il progetto tra quelli cantierabili con i finanziamenti del Recovery Plan”. Il testo in queste settimane è stato o sarà discusso da consigli comunali sia della provincia di Arezzo che di Perugia. D’altra parte interesse per la tratta Arezzo-Sansepolcro era stato di recente manifestato da fuori Regione anche dall’assessore umbro alle infrastrutture Melasecche (vedi).
Tra le assisi municipali che affronteranno il tema c’è Sansepolcro: all’ordine del giorno del consiglio di domani sera la mozione compare ben due volte, presentata separatamente ma con lo stesso contenuto da un lato da Insieme Possiamo e dall’altro da PD e Movimento 5 Stelle. Il documento, oltre a soffermarsi specificamente sulla tratta Arezzo-Sansepolcro, invita anche “ad aderire al progetto promosso da Aecom, Ancitel Energia, Cinque International e dai comuni di Rieti, Cittaducale e Antrodoco per la promozione di una linea ferroviaria con treni ad idrogeno da Sulmona a Sansepolcro e Arezzo”. L’obiettivo è quindi non solo quello di sposare l’esistente progetto del treno a idrogeno Sulmona-Sansepolcro, ma di estenderlo fino ad Arezzo. In questo modo – si legge nella mozione – si potrebbero “avere entrambi i capolinea presso due importanti stazioni ferroviarie nazionali, a Sulmona intersecando la Roma-Chieti-Pescara e ad Arezzo la linea Roma-Firenze”, e si costituirebbe “un importante asse ferroviario trasversale Est-Ovest e Tirreno-Adriatico”.