Fabrizio Innocenti, imprenditore, 69 anni, guida la coalizione composta dalle quattro liste Borgo al Centro, Lega-Forza Italia, Cittadini per Sansepolcro e Moderati-e-Riformisti. Ha al suo attivo una legislatura da assessore all’urbanistica con il sindaco Franco Polcri dal 2006 al 2011, una candidatura a primo cittadino e cinque anni all’opposizione della giunta Frullani. In vista delle elezioni di quest’anno il suo nome era circolato spesso, anche se inizialmente non sembrava esserci la volontà per un ritorno in campo. Poi le cose sono cambiate e Innocenti ha sciolto le riserve in senso positivo in estate.
Quali sono stati gli elementi decisivi per scegliere di candidarsi?
All’inizio dell’anno non avrei potuto dedicare tempo alla macchina comunale per problemi familiari che poi sono stati superati. A quel punto ho avuto dei contatti con delle persone che mi hanno spinto e in me si è risvegliato quell’amore per Sansepolcro – o per il Borgo, come preferisco dire – che ho sempre dimostrato senza avere in cambio altro che la stima della gente. Il mio lavoro è infatti tutto fuori Sansepolcro e quello che riesco a fare lo faccio per il bene comune. Arrivato alla mia età mi sento appagato a livello di lavoro, ho due figli che possono proseguirlo tranquillamente, e quindi questi anni in cui ancora mi sento in forza ho deciso di dedicarli al comune, al quale sono affezionato e che penso di conoscere. Penso anche di essere ben visto a livello personale, dato che come carattere tendo a unire e non a dividere, e mi sono insomma sentito motivato per ripartire un’altra volta.
Rispetto alla candidatura del 2011 come è cambiato lo scenario?
Lo scenario politico è cambiato moltissimo. Allora, sempre con spirito di sacrificio, accettai di fare il candidato sindaco in un momento in cui il centrodestra che aveva sostenuto Polcri era proprio in declino. Pensavo però di aver fatto un buon lavoro come assessore, anche se inizialmente non conoscevo perfettamente i meccanismi. Il PD ebbe l’abilità di trovare una persona con esperienza pluridecennale sia come sindaco che consigliere provinciale e quella fu una mossa vincente. Quindi ho fatto per cinque anni l’opposizione, tra l’altro con compagni di viaggio bravissimi, approfondendo quanto è brutto vedere che le cose che vorresti fare non vengono realizzate per motivi ideologici, cosa che combattevo anche quando ero in maggioranza. Oggi c’è una politica nazionale che è diversa da 10 anni fa, in questo momento credo che il partito strutturato che ha scelto me come candidato possa essere alla pari del PD, che è sempre un bel motore, e di Fratelli d’Italia, e quindi permette di partire con una buona base di voti. D’altra parte se uno partecipa deve farlo per vincere, e per questo serve un partito. In più spero di ispirare fiducia alla gente che mi conosce, quindi penso che si possa arrivare al ballottaggio e anche vincere.
Come influisce la divisione nel centrodestra?
Secondo me è stato un incidente di percorso, non c’è stata cattiveria da parte di nessuno. Ho enorme stima di Laura Chieli e la cosa mi è dispiaciuta. Ci sono state delle questioni di principio – possono essere state anche da parte mia, non sto accusando nessuno – che in questo momento ci hanno fatto andare divisi però, contrariamente a quello che sento dire, qualora non dovessi andare al ballottaggio credo che il nostro elettorato debba votare assolutamente Laura Chieli, perché farsi i dispetti non porta a niente. Questo con tutto il rispetto di Andrea Laurenzi, con cui rido e scherzo, però lui la pensa in una maniera e noi un’altra, anche se poi tutti vogliono bene al Borgo.
Come sta procedendo la campagna elettorale?
Con il virus si tende a organizzare gli incontri all’aperto e si guarda più il meteo che altro, in più c’è stato agosto e quindi siamo partiti un po’ in ritardo, però credo che con le nostre argomentazioni riusciamo a mettere in evidenza quali sono gli obiettivi. Poi ci sono i social e a volte non riesco a cogliere l’utilità di certi commenti. Per esempio abbiamo avuto occasione di parlare col ministro dello sviluppo economico Giorgetti, che è passato mezz’ora di qui insieme alla Presidente della Regione Umbria Tesei. Ho quindi pensato di fare presenti le nostre problematiche, come la ferrovia, o come il marchio Buitoni, per vedere se l’azione del governo può aiutare a mantenerlo, o come gli interscambi con l’Umbria specialmente dal punto vista sanitario: se ci fosse una collaborazione con l’ospedale di Città di Castello, in Valtiberina complessivamente mancherebbero pochissime specializzazioni. Ecco, c’è stata gente che ha criticato il fatto che questo ministro è della Lega, ma si deve chiedere a chi può, non a chi non può!
In caso di vittoria come cambierà l’approccio all’amministrazione rispetto ai cinque anni precedenti?
Ogni volta che arriva un’amministrazione nuova qualcosa deve cambiare. Da parte della gente c’è malumore rispetto a Palazzo Aggiunti, quindi vedremo come stanno le cose e faremo eventualmente spostamenti, modifiche e tutto quello che servirà per snellire le pratiche. In certi casi le procedure sono diventate troppo complicate, e secondo me questo problema si è accentuato da quando non ci sono più i dirigenti, perché nell’ufficio serve un capo, che può anche sbagliare ma deve decidere. Ho già preso contatti per capire se questa possibilità c’è, perché i dirigenti hanno un costo e perché è più difficile inserirli nella pianta organica, comunque anche le posizioni organizzative possono essere graduate, ci sono livelli superiori ai quali poter dare il coordinamento. Quindi snellire quello che è possibile è un obiettivo importante, e poi come comune dovremo essere pronti a captare i soldi del PNRR che sono stati promessi e spenderli bene, senza buttarli via sulle cose che non servono. A questo proposito l’unico elemento di giunta che per il momento ho anticipato è Riccardo Marzi che, oltre alle capacità che tutti gli riconoscono, ha il vantaggio di aver fatto cinque anni questo mestiere. Quindi si spera che la macchina non abbia periodi di sosta ma possa andare in continuità, almeno in questo settore, in modo che possiamo cominciare a vedere qualcosa di bello a Sansepolcro.