Sul tema della carenza di medici di base in Valtiberina è intervenuto anche il candidato a sindaco Fabrizio Innocenti. Questa la nota rilasciata alla stampa:
Il recente disservizio, perché non può essere etichettato in altro modo, relativo alla mancata sostituzione di un medico di base per 1.500 assistiti fra Sansepolcro e Anghiari, è l’ultimo anello di una catena che da troppi anni flagella la Valtiberina. In uno dei settori fondamentali del vivere quotidiano, quello socio-sanitario, probabilmente quello più delicato e che avrebbe necessità di massima tutela per le famiglie, assistiamo ormai da anni ad un continuo e progressivo depauperamento.
Di ciò non sono responsabili i medici e il personale socio-sanitario, ai quali va tutto il mio sostegno perché so che operano con impegno e grande professionalità come hanno dimostrato anche in tempi di pandemia, pur in condizioni sempre più difficili, ma la politica, chi prende decisioni dall’alto e dunque chi governa la Regione Toscana, che continua a rivolgere scarsa attenzione ai territori di confine come la Valtiberina. Il recente, bizzarro balletto sulla composizione dei distretti, i tempi di attesa sempre più lunghi per esami strumentali, i tagli all’ospedale di zona e a professionisti di settore nell’area bagnata dal Tevere, adesso anche i vuoti causati dal pensionamento di medici di base senza soluzioni immediate. E potrei purtroppo continuare all’infinito con questo triste elenco. La verità è che il diritto alla salute, sacrosanto, non è più contemplato in Valtiberina.
Siccome a differenza di altri il mio percorso è sempre stato quello di un “uomo del fare” lascio ad altri le chiacchiere e i vuoti proclami. Sostenendo che è davvero arrivato il momento di dire basta a queste stolte imposizioni calate dall’alto che mortificano un’intera popolazione nel suo bisogno essenziale, appunto il diritto alla salute. E promettendo che darò tutto me stesso per garantire che ogni cittadino del Borgo, ogni abitante della nostra vallata, veda i suoi sacrosanti diritti tutelati e garantiti da chi, da troppo tempo, ci tratta come sudditi ai quali tutto si può imporre.