Nel periodico punto della situazione sui preparativi delle forze politiche in vista delle elezioni amministrative a Sansepolcro diamo conto del fatto che si è finalmente aperta dentro la maggioranza la fase di confronto decisiva per determinare gli scenari futuri della coalizione e del sindaco Mauro Cornioli. Un confronto atteso da mesi (doveva avvenire subito dopo le regionali di settembre) e che invece è slittato a lungo. Da un lato ha influito la pandemia che ha assorbito molte energie, dall’altro non si può negare che a ritardare l’appuntamento abbiano contribuito anche le crescenti tensioni interne. Deflagrate proprio all’indomani delle regionali, con le dimissioni del vicesindaco Galli e le complesse dinamiche legate alla sua sostituzione in giunta e a quella, conseguente, di Del Siena in consiglio comunale. In quella fase sono emersi alla luce del sole problemi che pure covavano da tempo, seppure coperti da un’apparente solidità. All’epoca quelle piccole crepe forse potevano ancora rimanere tali, invece si sono progressivamente ampliate, come molteplici prese di posizione sulla stampa di assessori e consiglieri di maggioranza hanno ormai dimostrato. A questo punto, insomma, il confronto interno rischia di trasformarsi in una vera e propria resa dei conti: l’ipotesi che ne esca la riconferma della candidatura di Mauro Cornioli supportato come nel 2016 da Democratici per Cambiare, Insieme Possiamo e Il Nostro Borgo appare davvero remota, per non dire impossibile.
Quali sono allora gli scenari? Uno – non il più verosimile – è quello di assistere ad un “tana libera tutti” generale che potrebbe portare le tre liste (o alcuni loro componenti nel caso che le liste stesse si sfaldassero anche al proprio interno) a ricollocarsi in coalizioni diverse. Per alcuni esponenti del Nostro Borgo lo sbocco naturale potrebbe essere quello del centrodestra, per i Democratici per Cambiare quello del centrosinistra, così come per Insieme Possiamo. Ma, come detto, questa non sembra un’ipotesi probabile. È più facile che almeno una parte dell’attuale coalizione voglia ritentare il percorso civico insieme, ma con un altro candidato sindaco e probabilmente anche altri alleati. Su questa strada sembrano indirizzati in particolar modo i gruppi Il Nostro Borgo e Insieme Possiamo che, nonostante le potenziali difformità ideologiche, nelle ultime settimane si sono dimostrati particolarmente in sintonia.
In questo caso, cosa farebbe Mauro Cornioli? Anche qui si aprono due scenari, a cominciare dall’uscita di scena. Certamente una scelta personale verso la non ricandidatura sarebbe apparsa più spontanea qualche mese fa, ai primi segnali di problemi in maggioranza, piuttosto che oggi, ma permetterebbe comunque al sindaco di lasciare confermando la volontà, espressa a inizio legislatura, di svolgere un solo mandato. Oppure il primo cittadino può cercare di mettere insieme un’altra coalizione, con una parte dell’attuale (eventualmente i DpC, che si sono mostrati il gruppo a lui più fedele) e altre forze necessarie a sostituire i “ribelli”. La strada della rielezione in questo caso sarebbe molto ardua, ma l’ipotesi che il sindaco possa muoversi in questa direzione è data come realistica.
Veniamo ora alle altre aree, partendo dal centrosinistra, su cui si riflettono le intense turbolenze che infiammano la politica nazionale in questi giorni. Partito Democratico, Italia Viva e Articolo Uno di Sansepolcro avevano fatto appena in tempo ad avviare una piattaforma di centrosinistra che su questo percorso si è abbattuta la crisi di governo. È partito allora il balletto dei veti incrociati, in particolare tra Italia Viva e il Movimento 5 Stelle, che era visto come possibile partner del centrosinistra anche a Sansepolcro. Gli esponenti locali delle due forze politiche non se le sono mandate a dire e hanno reciprocamente escluso in modo categorico ogni ipotesi di collaborazione. Queste ulteriori tensioni complicano la vita già difficile dentro il PD, il cui gruppo dirigente cerca a fatica di tenere in mano la situazione. Uno degli strumenti messi in campo a questo scopo, le primarie di coalizione caldeggiate dal capogruppo Andrea Laurenzi, non ha per ora riscosso entusiasmi nei potenziali alleati, che le vedono come una via per garantire l’investitura allo stesso Laurenzi. Sempre nell’orbita centrosinistra gravitano il Partito Socialista e Azione, di recente indicati dal responsabile di Italia Viva Alunno Pergentini come partner privilegiati rispetto al PD. Per quanto riguarda il partito di Calenda, tuttavia, la collocazione nel centrosinistra e non nell’ambito civico non è affatto scontata.
Quest’ultima considerazione vale anche, sull’altro fronte, per il gruppo Cittadini per Sansepolcro, nel 2016 nel centrodestra, che si è già dichiarato aperto a valutare tutti gli scenari. Avanti insieme, invece, Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi per Sansepolcro (formazione, quest’ultima, nata proprio da una costola del partito di Berlusconi). Il centrodestra gode di una minore litigiosità interna rispetto alla concorrenza, ma al tempo stesso sembra poter avere più difficoltà degli altri nel mettere in campo un adeguato parterre di figure spendibili. La principale urgenza della coalizione sembra quindi il corteggiamento del Nostro Borgo, che potrebbe portare persone di esperienza e taglierebbe le gambe ad ipotesi civiche. Ma anche questo non sembra un percorso destinato ad andare a buon fine.
A pochi mesi (pandemia permettendo) dalla scadenza elettorale, lo scenario politico di Sansepolcro è insomma ancora appena accennato, anche se qualcosa comincia piano piano a prendere forma. Sia in termini di alleanze che di nomi, oltre che di programmi, quasi tutto resta comunque da definire.