Elezioni provinciali, a Perugia si sceglie anche il nuovo presidente

In lista gli altotiberini Letizia Michelini con il centrosinistra e Filippo Schiattelli e Giovanni Dominici con il centrodestra. Candidati alla presidenza i sindaci di Assisi Proietti e di Foligno Zuccarini

Foto: Dawid Skalec (CC BY-SA 3.0)

Si terranno sabato 18 dicembre le elezioni per il rinnovo del consiglio e del nuovo presidente della provincia di Perugia. Sono chiamati al voto 809 aventi diritto fra sindaci e consiglieri comunali dei 57 comuni, per effetto della riforma varata nel 2014 che ha stravolto l’impianto degli enti provinciali. Il 28 novembre scorso sono state presentate due candidature a presidente, ruolo a cui per legge possono accedere solo sindaci in carica: si tratta di Stefania Proietti, sindaco di Assisi, e di Stefano Zuccarini, primo cittadino di Foligno. Sono state inoltre presentate due liste di candidati al consiglio provinciale, “Provincia Unita” che fa riferimento al centrosinistra e “Provincia Libera” al centrodestra.

Fra i candidati consiglieri presenti anche tre altotiberini: Filippo Schiattelli di Unione civica Tiferno, che aveva appoggiato Luciana Bassini alle recenti comunali a Città di Castello, correrà con Provincia Libera, così come l’umbertidese Giovanni Dominici, mentre la prima cittadina di Monte Santa Maria Tiberina Letizia Michelini fa parte della lista Provincia Unita.

Il rinnovo del consiglio provinciale avviene ogni due anni, mentre quello del presidente ogni quattro. Dopo le elezioni del 2018 e il rinvio per Covid, le elezioni avverranno in concomitanza perché l’ex presidente Luciano Bacchetta ha concluso il proprio mandato non ricoprendo più il ruolo di sindaco.

Sia il presidente che il consiglio vengono votati dai sindaci e dai consiglieri comunali in carica con voto ponderato a seconda della fascia di popolazione del comune rappresentato dall’elettore. La nuova normativa ha reso sufficiente la maggioranza relativa per la vittoria del nuovo presidente e non c’è necessità del raggiungimento di alcun quorum di votanti per considerare le elezioni valide. Il presidente, inoltre, ha la facoltà di nominare un vicepresidente scelto fra i consiglieri provinciali, stabilendo le eventuali funzioni a lui delegate.

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