Tra i protagonisti delle trattative politiche in vista delle elezioni amministrative a Sansepolcro vi è anche il Partito Repubblicano Italiano. Nelle scorse settimane gli esponenti locali di questo storico partito, fondato nel lontano 1895, hanno ufficializzato l’intenzione di scendere in campo e “fornire il proprio supporto ad una proposta di rilancio della città.”
Nello specifico, il ritorno del Pri all’interno dello scacchiere biturgense starebbe contribuendo in modo determinante alla costituzione del cosiddetto ‘terzo polo’, ossia una coalizione moderata nella quale potrebbero confluire alcune delle forze politiche non facenti parte dei progetti già ufficializzati, i cui confini sarebbero tuttavia ancora da definire.
Per comprendere meglio queste dinamiche e conoscere nel dettaglio gli obiettivi primari del ricostituito Partito Repubblicano, TeverePost ha intervistato il portavoce locale, l’avvocato Alessandro Bandini.
Quali ragioni hanno portato il PRI Sansepolcro a tornare operativo?
Innanzitutto è giusto dire che non esiste al momento una sezione del Partito Repubblicano Italiano a Sansepolcro. In questa fase facciamo riferimento ad una sezione che è stata aperta ad Arezzo dal collega avvocato Luciano Spigliantini, il quale ha deciso insieme ad alcuni amici di rinverdire i fasti del PRI. Tutto questo non è stato originato da logiche prettamente politiche, ma piuttosto dalla volontà di recuperare quei valori ed ideali forse un po’ dispersi nel panorama politico attuale, ovvero la laicità, la liberaldemocrazia e tutti quei valori che appartengono ad un mondo passato ma dei quali si sente bisogno in questo momento. Qua a Sansepolcro ci è stato dato mandato di capire se esiste la stessa sensibilità.
Che riscontri avete avuto?
Effettivamente abbiamo riscontrato una storicità importante del PRI a Sansepolcro anche in tornate elettorali a livello comunale, in anni passati, ma anche una sensibilità attuale attorno a questo concetto del laicismo di una forza politica che sappia dialogare senza pregiudizi e con la massima apertura sia con il mondo cattolico che con quella socialista. L’ottimo riscontro ottenuto ha fatto sì che ci venisse chiesto dalla sezione se eravamo interessati ad organizzarci in vista delle elezioni.
In questi primi mesi di lavoro quali priorità vi siete dati?
Siamo in un periodo di ripartenza e sappiamo che arriveranno importanti risorse da gestire. È fondamentale che queste vengano investite nel modo migliore, con capacità e responsabilità. Tra le priorità c’è tutto quello che riguarda le esigenze primarie di Sansepolcro, ovvero la riscoperta e il rilancio del mondo del commercio e dell’artigianato locale, così come il turismo che tanto ha da dire nella nostra vallata. Tutto questo passa anche dalla rivalutazione di un ente come l’Unione dei Comuni che in questo momento non svolge pienamente le sue funzioni. Bisognerebbe coinvolgere tutti i comuni del territorio in un progetto che vada realmente a incidere su questioni di interesse generale. Abbiamo in testa questi obiettivi e andremo a dialogare con chi li condividerà.
Come giudicate l’operato della giunta Cornioli?
Premesso che non ci piace la critica fine a sé stessa, riteniamo che la giunta Cornioli abbia in certi momenti ben operato, anche grazie alla presenza di alcuni profili di indubbia qualità. Sicuramente questo esperimento non è finito nel migliore dei modi, e in questo momento c’è bisogno di cercare una soluzione alternativa all’attuale amministrazione prendendo di buono tutto quello che è stato fatto e aggiustare il tiro dove i risultati non sono arrivati. Nell’ultima fase c’è stata poi un’inevitabile concentrazione degli sforzi sulla pandemia, sulla quale è stata mostrata una presenza costante delle istituzioni anche a livello mediatico. Forse questo ha portato giocoforza a tralasciare alcune questioni che potevano essere gestite in modo migliore. La nostra critica vuole tuttavia essere un incentivo a fare meglio. Il dialogo costruttivo è alla base di tutto.
In caso di ingresso a Palazzo delle Laudi, cosa andreste a fare nell’immediato?
Premetto una cosa: abbiamo avviato le nostre attività da poco tempo e in questo momento stiamo muovendo realmente le acque e parlando con tutti. Pensare che noi si possa diventare parte attiva di un’amministrazione futura sarebbe certamente un risultato importantissimo ma al momento lo ritengo pretenzioso, e molto dipenderà dai nostri interlocutori. Detto questo, al momento la prima cosa evidente è che il primo elemento da affrontare è proprio la ripartenza: Sansepolcro è una città che in determinati settori è assolutamente morta. Quindi bisognerà cercare di trovare immediatamente quelle che sono le ricette per una ripartenza che non potrà essere miracolosa, ma che perlomeno getti le basi per soddisfare le esigenze di tutte le categorie dell’economia locale. Bisogna far ripartire l’economia, parlare ed ascoltare tutti così da fare scelte che siano nell’interesse della città.
A tal proposito, quale opinione avete maturato riguardo all’ipotesi di un nuovo parco commerciale?
E’ un discorso molto importante che va approfondito in maniera seria e contestualizzato sulla realtà biturgense, ma anche sulla realtà nazionale e internazionale che stiamo vivendo oggi. È evidente che il mondo del commercio debba puntare a preservare le eccellenze e tutto ciò che è legato ad un commercio strettamente connesso col territorio, ma al tempo stesso è importante che tutto questo tenga conto di quello che il commercio sta diventando. Senza fare eccessive guerre all’una o all’altra posizione, è importante contemperare gli interessi di tutti, di coloro che hanno a cuore la loro piccola attività e di tutto ciò che rappresenta il commercio oggi. Trovare una sintesi tra queste posizioni sarà una sfida importante.
Quale ruolo per il PRI in vista delle amministrative? Avete avuto incontri con gli schieramenti che si stanno formando?
Per quanto riguarda le trattative, a noi repubblicani per storia e ideali non piacciono gli estremi. Siamo dei moderati laici ai quali piace dialogare con tutti. Non vuol dire che non siamo aperti al dialogo nei confronti del panorama politico attuale biturgense. Contatti con i candidati e le coalizioni non ce ne sono stati in maniera ufficiale, proprio perché siamo concentrati a capire e scoprire se ci sono forze politiche, ma soprattutto delle persone, con cui mettere in piedi dell’altro. Abbiamo organizzato dei tavoli in cui, tralasciando la componente prettamente politica, abbiamo cercato di mettere insieme delle persone che a nostro avviso rappresentano l’eccellenza della città. L’obiettivo, indipendentemente dal candidato a sindaco, è che queste possano andare ad operare insieme per il bene di Sansepolcro in questa fase così complessa. Possibilmente senza eccessivi accentramenti.
Dunque il terzo polo si farà?
Lo scenario attuale sta favorendo l’apertura di una prateria al centro. All’interno di questo perimetro abbiamo avuto e stiamo avendo più dialoghi per cercare di trovare un punto di coesione. Quella del terzo polo per noi rappresenta la migliore situazione possibile, perché siamo convinti che a Sansepolcro ci sia una grande parte della cittadinanza che non si sente rappresentata dagli schieramenti ai due ‘estremi’ che stanno prendendo forma. Abbiamo avuto questo riscontro un po’ a tutti i livelli, sia incontrando precise categorie di cittadini, sia vivendo la piazza, e questo è un ulteriore incentivo a proseguire su questo percorso.
Queste trattative politiche potrebbero vedere Mauro Cornioli nuovamente in corsa come sindaco?
Personalmente stimo Cornioli, specialmente per quello che ha fatto anche durante la fase più critica dell’emergenza sanitaria. Però ci sentiamo di poter dire che come PRI escludiamo di partecipare a un’ipotesi di questo genere. La situazione è profondamente cambiata a seguito della pandemia, ed ora serve impostare un percorso nuovo per tutte le ragioni che ho già evidenziato. La questione è stata chiaramente esposta nei diversi tavoli ai quali abbiamo partecipato. Ad oggi non c’è un candidato reale, ma è importante precisare che intorno ad eventuali nomi sul piatto vi sarebbe il consenso di persone che a loro volta si sono dette disponibili a contribuire e candidarsi a loro volta, così da favorire un discorso complessivo più vasto. Insomma, stiamo lavorando per costituire un insieme di persone rappresentative della città che possa contribuire alla sua rinascita.