Danilo Bianchi sarà protagonista delle prossime elezioni anghiaresi. La notizia era nell’aria da tempo ed è stata confermata dallo stesso ex primo cittadino, che ha raccontato a TeverePost le caratteristiche del progetto a cui sta lavorando.
Innanzitutto perché questo ritorno in campo?
Perché secondo me, e di tanti altri, questo è il momento di proporre al paese di Anghiari e a tutta la Valtiberina idee, programmi, contenuti e soprattutto persone, cioè donne e uomini che si vogliono impegnare per il bene della comunità. Stiamo costruendo un campo civico molto ampio, totalmente trasversale, al di fuori delle vecchie logiche di partito e nell’interesse esclusivo della comunità anghiarese. Mi impegnerò in prima persona in questo progetto attraverso il quale stiamo già lavorando in maniera molto partecipata a mettere le basi per governare Anghiari. Del resto i prossimi saranno anni importantissimi: devono essere quelli del rilancio, del ritorno di Anghiari ai livelli che merita, della progettazione per utilizzare al meglio le risorse del Recovery Fund.
Dopo l’ufficializzazione della candidatura di Mario Checcaglini con il PD si profila uno scenario con tre liste, considerando l’eventuale presenza del sindaco Polcri.
Vedremo, non sappiamo quali saranno le decisioni del sindaco o se ci saranno altre forze che vorranno proporsi. Riguardo al PD ci asteniamo da un giudizio sulla persona del candidato, rispettabilissima, ma il progetto è chiaramente vecchio e datato, con una coalizione che è una somma di sigle in gran parte totalmente vuote e con rituali come l’avallo di un federazione provinciale che in questi anni ha fatto danni enormi per Anghiari e per la Valtiberina.
C’è stato il tentativo di coinvolgere nel vostro progetto il PD o suoi esponenti?
In questo progetto – non è un segreto – ci sono anche esponenti del PD che non si riconoscono nell’attuale segreteria e non si ritrovano in una visione datata della politica e in un partito che è stato completamente assente dalla vita amministrativa di Anghiari per tutta la legislatura. Non si è sentito nulla su temi importanti come per esempio Istituto d’arte, piano operativo, agricoltura, privatizzazione dei servizi, per cui il PD si presenta a tre mesi dalle elezioni dopo che sostanzialmente non ha mai fatto opposizione. Viceversa devo notare che il gruppo consiliare guidato da Lara Chiarini in questi anni si è battuto in consiglio comunale, ha portato avanti temi, ha fatto sentire la voce dell’opposizione.
Si potrebbe obiettare che più liste possano favorire il sindaco uscente.
Premesso che il nostro giudizio sull’attuale amministrazione, caratterizzata da poche idee e pochi fatti, è ampiamente negativo, con tre o più liste oggettivamente la battaglia può essere più complicata. I partiti avrebbero dovuto essere generosi e lungimiranti facendo un passo indietro, perché questo non è il momento di coalizioni vecchie e raccogliticce come quella che ha messo insieme il PD camuffandola da “lista di comunità”. Comunque noi siamo pronti, indipendentemente da quali saranno i nostri competitor, perché c’è bisogno veramente della passione, dell’impegno, della competenza di donne, uomini, giovani. Il nostro progetto sta trovando consenso in tante persone che vogliono dare una mano al nostro paese al di là di qualsiasi schieramento politico. In questa fase a noi non interessa l’appartenenza politica, ci interessano idee, progetti e contenuti per Anghiari, e ci interessano le persone che vogliono bene a questa terra e sono pronte ad impegnarsi mettendoci la faccia.