In vista dell’appuntamento elettorale autunnale prende forma il progetto che, come avevamo anticipato, vede un’intesa trasversale andare progressivamente a prendere il posto del centrosinistra. Tre al momento le gambe della coalizione: quella sinistra, presidiata dalla lista civica Insieme Possiamo; quella più tradizionalmente di centrosinistra, con il PD e Articolo 1; e una centrista che vedrebbe il proprio referente nel coordinatore di Azione Michele Gentili e che potrebbe essere punto d’approdo anche di figure tradizionalmente associate al centrodestra, tra cui alcuni degli attuali esponenti della lista Il nostro Borgo. Il percorso intrapreso è stato commentato ieri da Articolo 1, che in una nota ha salutato con favore “il superamento delle difficoltà per cui da tanti anni le varie forze politiche di sinistra non si trovavano più unite”, ricordando allo stesso tempo che “la coalizione dovrà essere ancora più inclusiva ed aperta, dialogando e coinvolgendo altre forze di centro, laiche e progressiste, oltre che le realtà associative cittadine, le rappresentanze sociali, le singole cittadine e i cittadini”. La svolta ‘civica’ del tavolo potrebbe portare alla rinuncia ai simboli dei partiti, particolarmente faticosa per il PD, che però avrebbe la possibilità di esprimere nell’attuale capogruppo consiliare Andrea Laurenzi il candidato sindaco.
Dal tavolo si è nelle scorse settimane ritirato il Movimento 5 Stelle, che nei mesi precedenti aveva avviato un percorso di intesa con il Partito Democratico sulla scorta della collaborazione su scala nazionale a sostegno del governo Conte II. Progressivamente i pentastellati hanno però visto cambiare le caratteristiche e i protagonisti di un progetto che hanno infine abbandonato lamentando lo scarso interesse degli interlocutori per la discussione sui temi programmatici. Il Movimento 5 Stelle va così ad ingrossare le file delle forze politiche locali che non sarebbero ancora accasate in una coalizione: parliamo di Democratici per Cambiare, Italia Viva, PSI, il ricostituito PRI (che di recente ha lanciato un appello pubblico alle “forze riformiste, socialiste e cattoliche aperte a condividere un impegno comune con realtà politiche che abbiano le stesse peculiarità di realistica progettualità e concretezza amministrativa”), la lista civica Cittadini per Sansepolcro. Fino a raggiungere i confini del centrodestra: la coalizione che all’inizio dell’anno sembrava infatti la più stabile starebbe oggi vivendo un’impasse figlia del timore dell’ala moderata (Forza Italia e Noi per Sansepolcro) di un’eccessiva polarizzazione verso destra dell’alleanza con Lega e Fratelli d’Italia. Un tema che dentro Forza Italia è particolarmente caldo non solo a livello cittadino, visto che entrambi i suoi parlamentari aretini, Mugnai e D’Ettore, hanno cambiato casacca proprio criticando l’appiattimento del partito verso le posizioni di Salvini e Meloni. Ad apparire abbastanza sicura è l’assenza di margini perché tutte le quattro forze del centrodestra arrivino a concordare sul nome di Laura Chieli. Da vedere se la coalizione riuscirà comunque a mantenersi salda o andrà incontro a problemi di tenuta.
Insomma, fuori dall’ex centrosinistra ‘trasversale’ e da un centrodestra dai confini oggi meno definiti di qualche mese fa c’è tutto un mondo variegato e relativamente vasto di partiti e movimenti in fermento. Una parte di questi starebbe lavorando al progetto del cosiddetto ‘terzo polo’, che almeno in teoria potrebbe supportare l’eventuale ricandidatura del primo cittadino Mauro Cornioli, anche se vari esponenti delle stesse forze tendono ad escluderlo e starebbero pensando ad altri nomi: era ad esempio circolato quello dell’attuale vicesindaca Paola Vannini, che ha tuttavia smentito ogni coinvolgimento. Da quest’area potrebbero dunque arrivare delle sorprese, ma l’effettiva consistenza del progetto si scontra con alcuni limiti: ad esempio non è semplice mettere insieme tutti i potenziali interlocutori, e inoltre non va dimenticata la forza attrattiva delle altre due coalizioni, che potrebbero riuscire a inglobare alcuni dei partiti attualmente senza casa.