“Anas ha recentemente comunicato che i lavori per la messa in sicurezza del viadotto Puleto potrebbero riprendere dopo il 15 aprile tramite una nuova aggiudicazione dopo la risoluzione del contratto con la prima impresa. Trattandosi di lavori che potrebbero richiedere il sollevamento idraulico delle campate per risanare completamente i sistemi di appoggio, il transito veicolare sulla E45 potrebbe essere di nuovo inibito”. In una nota diffusa oggi, Confindustria Toscana Sud esprime nuova preoccupazione per le vicende legate alla superstrada Orte-Ravenna, con particolare riferimento alle opere di ristrutturazione del viadotto Puleto e all’annosa questione dei lavori di ripristino della ex-statale Tiberina 3Bis, unica alternativa alla E45 in caso di chiusura e da anni in condizioni precarie.
Il responsabile aretino degli industriali Alessandro Tarquini è tornato sull’argomento, evidenziando come dopo alterne vicende la situazione si trovi nuovamente in una fase di stallo: “Nel 2019 l’allora Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti riconobbe il ruolo strategico della viabilità alternativa e la necessità di riqualificare la ex SS 3bis, attualmente classificata “comunale”, riconducendola a “statale” e alla competenza Anas. Nel frattempo il Comune di Pieve Santo Stefano ha richiesto all’Anas e al Ministero delle Infrastrutture il ripristino urgente della ex SS Tiberina 3 bis ma ancora oggi la situazione continua a rimanere estremamente problematica.”
“Nel 2016 c’è stato un accordo fra Comune di Pieve Santo Stefano e Anas, con la disponibilità di un primo finanziamento di 2,5 milioni di euro che avrebbe consentito l’avvio dei lavori più urgenti – ricorda Tarquini – Nel 2019, in virtù di una nuova convenzione, Anas ha provveduto ad una revisione progettuale e l’importo complessivo per lavori è stato ricalcolato in 15 milioni di euro. A partire dalla nuova definizione dell’investimento è partita la richiesta al Ministero di ulteriori finanziamenti ma lo scorso maggio il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha rilevato l’assenza di presupposti per riconoscere la ex SS Tiberina 3 bis viabilità di interesse nazionale.”
“Questo ha dell’incredibile – aggiunge – si tratta di un’arteria classificata fin dal 1938 come statale, con la costruzione della SGC E45 Orte Ravenna la strada rimaneva “strategica” nell’ambito del valico appenninico e non poteva essere abbandonata dall’ANAS e declassificata in condizioni di inagibilità. Dopo il pronunciamento del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici è venuto meno l’impegno dell’Anas.”
La nota della Confindustria ricorda inoltre come alla fine 2021 sia stato approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a valutare l’opportunità di prevedere risorse finalizzate al ripristino di tale arteria per garantire la sicurezza della circolazione e il collegamento tra Pieve e il confine regionale con la Romagna: “Dopo tre anni non c’è nemmeno conferma della prima disponibilità di fondi di 2,5 milioni di euro che erano stati annunciati nel 2016 – tuona Tarquini – per non parlare del recente episodio tragicomico che ha visto il sottosegretario Cancelleri confondere la ex strada statale Tiberina 3 bis con la E45 durante una Commissione Trasporti alla Camera. Siamo costernati: si tratta di una questione purtroppo annosa, di cui si sono interessati, nel tempo e a vari livelli, politici, amministrazioni ed istituzioni. Come è possibile – conclude l’associazione – che ancora non si siano compresi i termini del problema e le gravi conseguenze in termini di sicurezza, aumento dei costi e dei tempi di percorrenza, inquinamento e disagio che hanno subito e continuano a subire la popolazione, le aziende, il territorio e tutti coloro che utilizzano questa viabilità?”