Approvato con nove voti favorevoli e due contrari il rendiconto 2020 dell’Unione montana dei comuni della Valtiberina, che il presidente Franco Dori, sindaco di Sestino, ha definito “uno step fondamentale verso il raggiungimento degli obiettivi che questa giunta si è prefissata”. La seduta del consiglio dell’ente si è svolta lunedì in modalità mista: nella sede di via San Giuseppe a Sansepolcro erano presenti Dori e il primo cittadino di Monterchi Alfredo Romanelli, mentre gli altri consiglieri erano collegati in videoconferenza. Romanelli, nella sua qualità di assessore al bilancio dell’Unione, ha sintetizzato i dati più significativi, parlando di un avanzo netto disponibile di un milione e 94mila euro, al netto di 885.000 euro di avanzo accantonato e di circa 346.000 euro di avanzo vincolato. La maggior parte della somma accantonata fa riferimento al fondo crediti di dubbia esigibilità: “Stiamo iniziando la fase di recupero soprattutto per quanto riguarda le entrate che ci vengono dalla vendita dell’acqua di Montedoglio agli agricoltori, che è abbastanza in sofferenza sia per la crisi che per una situazione endemica che si protrae negli anni”, ha spiegato Romanelli, che ha aggiunto che l’azione di recupero è finalizzata a poter riutilizzare le somme in particolare per la ristrutturazione dell’ente: “Dobbiamo potenziare gli uffici e i servizi per dare una vitalità e una ragione d’essere all’Unione e per andare incontro alle esigenze dei comuni, visto che soprattutto i più piccoli hanno grosse difficoltà per carenza di personale interno e di professionalità specifiche nei singoli settori”.
“Il rilancio dell’ente – ha detto ancora il sindaco di Monterchi – è già iniziato con l’assunzione di alcuni operai nel 2020 e poi con un’assunzione diretta all’ufficio personale accedendo a una graduatoria vicina. Ci saranno inoltre collaborazioni con altri comuni per ulteriore personale e sono previste somme importanti per la formazione, perché è fondamentale assumere ma è fondamentale anche preparare i dipendenti per gestire enti pubblici sempre più difficili da amministrare. Il potenziamento dell’Unione e dei servizi associati è un obiettivo che come giunta vogliamo portare avanti e questo è il momento: siamo in una fase di allentamento dei vincoli del Covid, approviamo un bilancio solido e abbiamo le risorse e la volontà. Se non lo facciamo, poi dovremo assumercene la responsabilità”, ha concluso Romanelli.
A seguire ha preso la parola Andrea Laurenzi, consigliere del comune di Sansepolcro e membro del gruppo del Partito Democratico: “Nella passata presidenza Polcri contestavamo un approccio alla gestione dell’ente che vedeva i politici non poter fare niente di fronte ad un ineluttabile destino – ha detto – mentre la presidenza Dori era cominciata in modo molto positivo, con un tentativo di coinvolgimento e di partecipazione. Ora invece stiamo ripiombando in un passato più cupo, visto che di nuovo siamo chiamati a documentarci nelle cartelline del consiglio, in un ente dove non ci sono commissioni e non ci sono possibilità di approfondire, e dove la proposta del PD sull’organizzazione dell’assemblea è in un cassetto da anni”. Per Laurenzi “è impossibile votare il bilancio in assenza di una spiegazione tecnica, anche se apprezzo molto almeno la relazione politica di Romanelli, visto che fino a poco tempo fa non veniva fatta neanche quella”. Nel merito del bilancio, l’ex vicesindaco di Sansepolcro ha detto che “secondo me si è usata la P sbagliata, quella di ‘prudenza’, anziché quella di ‘politica’ o di ‘programmazione’, visto che ci sono somme avanzate importantissime che non vorrei nascondessero una mancanza di idee”.
Laurenzi ha parlato poi di un sentimento di “indignazione” riguardo all’assunzione effettuata dall’Unione dei comuni accedendo a una graduatoria del comune di Sansepolcro: “Si trattava di un bando riservato alle categorie protette – ha affermato l’esponente del PD – che nascondeva una seconda interpretazione secondo cui di fatto potevano partecipare tutti. Il problema è che lo sapevano pochissime persone, ma negli enti dobbiamo essere trasparenti e non fare cose da Medioevo. È stato uno scandalo – ha detto Laurenzi – che da quel bando abbia fatto un’assunzione il comune di Sansepolcro ed è uno scandalo che da quel bando faccia un’altra assunzione l’Unione dei comuni. Mi auguro che nelle prossime occasioni si facciano percorsi trasparenti e inclusivi”.
Romanelli ha respinto le accuse di scarsa programmazione sottolineando che “il 2020 è stato un anno in cui era veramente difficile pensare di fare programmi ben definiti” ed ha evidenziato che il cospicuo avanzo è legato anche ad “un incremento di trasferimenti di risorse soprattutto da parte della Regione per quanto riguarda la partita del sociale” e “al fatto che a causa del Covid abbiamo dovuto sospendere o ridimensionare alcuni servizi”.
Riguardo alla polemica sull’assunzione, l’assessore al bilancio ha detto che “probabilmente attiveremo dei concorsi perché ci serve altro personale, ma in questo caso l’urgenza ci ha portato ad espletare la procedura della mobilità, a cui nessuno ha risposto, e poi dell’accesso a graduatorie di altri comuni. La legge parla chiaro, dobbiamo scegliere la graduatoria più recente e più vicina, quindi quella del comune di Sansepolcro era la graduatoria naturale”, ha aggiunto Romanelli, precisando di non voler entrare nel merito di “eventuali questioni diverse che noi non conosciamo, interne ai singoli comuni”. Sul punto sono intervenuti anche il presidente Dori, per il quale “la trasparenza di questo ente ad oggi è completa”, e il sindaco di Sansepolcro Cornioli, che ha parlato di “graduatoria valida e legittima” rispetto alla quale “non c’è stata alcuna ingerenza da parte dell’amministrazione”.
Il dibattito consiliare ha visto anche l’intervento di Tonino Giunti, rappresentante del comune di Sansepolcro per Forza Italia, che si è soffermato sulla necessità di risistemare numerosi percorsi collinari, anche di carattere storico, che potrebbero essere valorizzati nell’ottica del turismo lento che sta prendendo piede: “In passato gli operai forestali tenevano bene questi luoghi che oggi sono abbandonati – ha detto Giunti – quindi dovremmo investire su questo, visto che ci sono importanti somme avanzate. Qualcuno diceva che non si vive solo di Piero della Francesca, e allo stesso modo possiamo dire che non si vive solo dei cammini di Francesco”, ha commentato il consigliere, a cui sia Romanelli che Dori hanno risposto impegnandosi ad opportuni interventi di manutenzione.