Michele Del Bolgia, 38 anni, farmacista, ha ottenuto il suo primo ruolo istituzionale nel 2009 con l’elezione a consigliere provinciale. È stato poi protagonista della scissione dal PD di Sansepolcro del vasto gruppo che ha dato vita ai Democratici per Cambiare, che dopo aver fatto opposizione all’amministrazione Frullani si trovano oggi in maggioranza insieme a “Il nostro Borgo” e Insieme Possiamo. Del Bolgia è capogruppo dei DPC, di cui fanno parte anche il Presidente del Consiglio Lorenzo Moretti e i consiglieri Francesco Del Siena e Giuseppe Torrisi, e che esprimono il vicesindaco Luca Galli.
Come giudichi l’operato dell’amministrazione durante questa emergenza?
Ritengo che l’Amministrazione abbia gestito l’emergenza coronavirus in maniera eccellente: ha sempre dato attuazione alle direttive in arrivo dal Governo e dalla Regione con velocità e organizzazione (alcuni esempi ne sono la distribuzione delle mascherine e l’allestimento ed erogazione degli aiuti alimentari), in alcuni casi ha preceduto le indicazioni governative e regionali (come nell’imposizione delle norme di sicurezza per contenere il contagio e dell’uso della mascherina nei luoghi chiusi). Il sindaco in primis è sempre stato molto presente e attivo, tenendo informata la cittadinanza di continuo e non lasciando che il cittadino si sentisse solo. La presenza in amministrazione di figure del campo sanitario come la dottoressa Paola Vannini e il dottor Giuseppe Torrisi ha dato un valore aggiunto nella capacità dell’amministrazione di essere attenta, puntuale e rapida nell’azione.
Come valuti le scelte del Governo e della Giunta regionale?
Dobbiamo fare una valutazione che parta dall’Europa, completamente assente in una gestione comune dell’emergenza coronavirus. Posso capire che un semplice cittadino non potesse prevedere che l’emergenza scoppiata in Cina potesse poi arrivare nel nostro continente, ma non è accettabile che le istituzioni europee di concerto con i governi nazionali non lo abbiano previsto e non abbiano preso dei provvedimenti comuni per tutti i paesi per prevenire la diffusione del contagio e combattere l’emergenza in anticipo.
Per quanto riguarda l’azione del nostro governo sul campo del contenimento del contagio e delle norme di sicurezza, credo che sarebbe stato più opportuno che fin dall’insorgere dell’epidemia prendesse dei provvedimenti più rigorosi, duri e omogenei, invece si è dimostrato confusionario, all’inizio debole e spesso tardivo. Sul campo economico, ritengo che le disposizioni previste al momento non saranno sufficienti per aiutare tutte quelle categorie che si sono ritrovate all’improvviso senza uno stipendio. Tutte queste categorie, fra cui ritroviamo le piccole e medie imprese, hanno bisogno di risorse reali e di un reale taglio delle tasse, e non di prestiti e rinvii di pagamenti. I soldi persi in questo periodo non li potranno mai recuperare.
Per finire, la valutazione sulla Giunta regionale la si può fare guardando a monte cosa ha fatto, e parlo della riorganizzazione e accorpamento dei distretti sanitari e della volontà in generale di accentrare e allontanare i centri decisionali. In questa emergenza queste decisioni stanno mostrando quanto siano state fallimentari, e se il sistema sanitario toscano regge lo dobbiamo solo al grosso lavoro degli operatori sanitari che sono i veri eroi del momento.
Al di là dell’emergenza attuale, come giudichi l’operato dell’amministrazione nei primi quattro anni di legislatura?
Ritengo l’operato dell’amministrazione positivo in quanto ha saputo muoversi su quattro importanti aspetti. Il primo è il rapporto con il cittadino, senza trascurarlo ma al contrario cercando per quanto possibile di ascoltarlo e venire incontro alle sue esigenze. Il secondo è la quotidianità, la cui attenzione è la premessa per pensare in grande; questa amministrazione ha cercato di dare risposte alle necessità dei vari quartieri e frazioni, soprattutto dal punto di vista della manutenzione, e ne sono esempi i tanti lavori di asfaltatura delle strade, la sistemazione di piccoli e medi parcheggi, i lavori sull’illuminazione pubblica, i numerosi tagli dell’erba. Il terzo aspetto riguarda le grandi opere e le iniziative di grande respiro, che hanno visto l’amministrazione portare avanti progetti già iniziati e dare inizio ad altri nuovi. Esempi importanti sono la nuova organizzazione del Museo civico con annessa la riapertura della Casa di Piero della Francesca, il progetto degli orti sociali connesso alla sistemazione dei bastioni di Santa Lucia, la sistemazione della Scuola media Buonarroti e delle Scuole elementari Collodi, l’iter per la progettazione e attuazione del ponte sul Tevere, il progetto per sistemare la stazione ferroviaria di Sansepolcro, il ritorno della Compagnia dei Carabinieri. Quarto aspetto la gestione delle emergenze, che hanno impegnato di continuo questa amministrazione (oltre a quella attuale sul Coronavirus, la questione della chiusura dell’E45, la chiusura di importanti aziende locali) e sono state affrontate sempre con serietà e solerzia, non lasciando che le difficoltà travolgessero la nostra città.
Quali sono la cosa migliore e la cosa peggiore fatta dall’amministrazione?
Una delle iniziative migliori attuate da questa amministrazione è stata la riorganizzazione del Museo civico con l’apertura della Casa di Piero della Francesca. È stata data al museo una veste di qualità che lo ha elevato alla pari di musei più famosi e blasonati, e che è la veste che gli sarebbe spettata da sempre, considerata la qualità delle opere che ospita. Inoltre ha iniziato ad ospitare mostre temporanee di qualità che lo hanno reso ancora più appetibile per il visitatore e gli hanno donato un valore aggiunto. L’apertura della Casa di Piero, infine, ha creato con il Museo civico un percorso di grande interesse.
Questa amministrazione è invece in alcune occasioni mancata in una maggiore condivisione delle scelte. Ma bisogna anche considerare che i tempi amministrativi spesso sono molto veloci e c’è necessità di dare risposte celeri alla cittadinanza. Per questo, pur essendoci la volontà, non si riesce ad avere il tempo per condividere di più le scelte.
Qual è la cosa più importante che l’amministrazione dovrebbe fare prima della fine della legislatura?
Ritengo che l’emergenza coronavirus abbia acuito ancora di più le difficoltà economiche di tante categorie, come le piccole imprese, i piccoli artigiani e i piccoli esercizi commerciali. Quindi vanno concentrati gli sforzi per trovare gli strumenti adatti per aiutare queste categorie in difficoltà, che rappresentano un tessuto economico e sociale fondamentale per la vita della nostra comunità e città.
Quali sono la più condivisibile e la meno condivisibile tra le proposte fatte dalle minoranze?
Con le minoranze è stato fatto un ottimo lavoro di condivisione sulla stesura dei regolamenti sui fitofarmaci e sulla ludopatia, mentre vedo come molto negativo l’atteggiamento che hanno riguardo la discussione sul bilancio di previsione del Comune. Il bilancio di previsione per un Comune è lo strumento fondamentale per programmare le scelte che si vogliono effettuare, quindi notare che le minoranze da tre anni non presentano proposte tramite gli strumenti che gli sono consentiti, quali emendamenti e ordini del giorno, evidenzia un disinteresse ad essere propositivi e un interesse ad avere un atteggiamento solo polemico, in quanto il dibattito si concentra solo in una generale critica all’operato amministrativo.
Quali sono i rapporti con gli altri gruppi di maggioranza?
I gruppi di maggioranza hanno ottimi rapporti fra di loro e viene confermato dal fatto che la nostra amministrazione è una delle poche nella storia di Sansepolcro che non ha avuto rimpasti di Giunta e non ha visto perdere pezzi dai banchi della maggioranza. Fra i nostri gruppi c’è rispetto reciproco e la volontà di lavorare per l’interesse della cittadinanza di Sansepolcro. La forza della nostra coalizione è avere all’interno sensibilità diverse che hanno permesso di vedere le tematiche e le problematiche con sfaccettature differenti, riuscendo così poi a poter dare risposte più precise, complete, razionali ed imparziali.
Qual è la posizione del vostro gruppo rispetto alle prossime elezioni regionali?
Dato che la nostra coalizione si fonda su un patto civico che prevede di non prendere posizioni pubbliche sulle elezioni che interessano livelli più alti del nostro, il nostro gruppo non darà indicazioni su chi votare alle prossime elezioni regionali.
Come vi preparate alle comunali dell’anno prossimo e quale scenario politico ipotizzate che ci sarà?
È troppo presto per parlare delle prossime elezioni amministrative in quanto oggi i tempi della politica sono molto veloci. Personalmente continuo a credere che una coalizione civica sia la migliore soluzione di governo per la nostra città. Primo perché può includere sensibilità diverse che possono vedere le problematiche con sfaccettature differenti che possono portare a soluzioni più complete, razionali e imparziali. Secondo perché può muoversi in maniera libera senza dover seguire ordini impartiti dall’alto da partiti che nemmeno conoscono le peculiarità e problematiche di Sansepolcro.
A livello personale, per quelle che erano le tue aspettative prima di dedicarti ad attività politico-istituzionali, come giudichi oggi la tua esperienza?
Giudico la mia esperienza politico-amministrativa positiva, in quanto, da una parte, mi ha permesso di conoscere i meccanismi amministrativi e le tante realtà che fanno di Sansepolcro, una città viva e dinamica. Questi aspetti, che prima conoscevo solo in parte, hanno arricchito profondamente il mio bagaglio di esperienze e conoscenze. Da un altro lato mi ha permesso di essere utile per la mia comunità, per quello che ho potuto e che riesco a dare, e questa è la maggiore soddisfazione del mio impegno politico.