Alessandro Del Bene è segretario dell’unione comunale del Partito Democratico di Sansepolcro dal congresso dello scorso dicembre. Lo abbiamo incontrato per un’intervista sull’attività del partito e sulle dinamiche politiche che interessano Sansepolcro e la Valtiberina, fino a toccare un tema di stretta attualità come quello della guerra in corso in Ucraina.
Come sintetizzare i primi mesi di mandato della nuova dirigenza del Pd di Sansepolcro?
In linea con quanto fatto anche in passato abbiamo cercato di coinvolgere persone nuove, a partire da tutti coloro che hanno partecipato alla campagna elettorale, e quindi abbiamo messo in piedi un gruppo dirigente rinnovato, di cui fanno parte sia membri di quello precedente che nuovi iscritti. In questa fase stiamo raccogliendo le idee di tutti, iscritti e non, perché, in linea col programma che avevamo fatto, possiamo portare progetti all’attenzione della cittadinanza e dell’amministrazione comunale. Le idee che avevamo in campagna elettorale intendiamo portarle avanti, non è che le riteniamo sbagliate perché abbiamo perso le elezioni.
Cosa resta oggi della coalizione elettorale delle ultime amministrative?
Stiamo continuando a collaborare, e nelle attività dei gruppi di lavoro che abbiamo costituito abbiamo invitato, e partecipano, anche le forze che erano vicine a noi, sia più a sinistra come Articolo Uno, sia la lista Adesso che ultimamente si è data una strutturazione formale. Coinvolgiamo tutti e la partecipazione è buona.
Guardando al di fuori della coalizione, quali sono i rapporti con forze politiche con cui in altre realtà ci sono strette collaborazioni, come il M5S ma anche il Psi?
Attualmente non c’è nessun rapporto, ma sarà uno dei passi successivi che faremo, magari con l’aiuto della federazione provinciale. A livello nazionale per adesso, e spero anche nel futuro, siamo tutti insieme, quindi non vedo perché nei prossimi mesi non possiamo fare un percorso insieme anche qui. Io sono disponibile a riallacciare i rapporti con tutti e coinvolgerli nelle attività del centrosinistra, di cui il Pd è la forza maggiore e quindi ha la responsabilità di trainare questo percorso.
A livello di vallata ormai da anni il centrosinistra è in sofferenza. Il Pd si sta muovendo su scala sovracomunale per cercare di invertire la tendenza?
Questa è una delle prime cose che ho chiesto alla federazione e agli altri segretari della vallata, e la nostra idea di ripartire subito a lavorare insieme è stata accolta con entusiasmo. Abbiamo già fatto diverse riunioni di vallata con tutti i segretari per cominciare a dare un impianto e una struttura al Pd valtiberino, perché come dico sempre Sansepolcro senza la Valtiberina e la Valtiberina senza Sansepolcro non potrebbero portare avanti idee serie su tematiche come sanità, turismo, lavoro, su cui bisogna lavorare a livello territoriale. Abbiamo in programma, probabilmente verso fine mese, anche un giro nei luoghi montani che faticano di più a coinvolgere la gente, in modo da rinvigorire il centrosinistra ma più che altro un’idea di collaborazione e unità per portare avanti progetti che fanno bene a Sansepolcro ma fanno bene a tutta la vallata.
Tra i temi principali è stato toccato il lavoro. Quali sono i rapporti con le parti sociali in questa fase delicata per l’economia?
Quello su questi temi è proprio il gruppo di lavoro che coordino io; stiamo partendo adesso, ma ritengo che sia essenziale per prima cosa la partecipazione di tutti, quindi dobbiamo ascoltare imprese, associazioni di categoria e sindacati per capire anche da loro qual è l’analisi attuale e quali sono le idee di sviluppo. Poi credo che specialmente in questo periodo la soluzione vincente sia riuscire per lo meno a creare un circolo virtuoso di innovazione nelle nostre aziende, così come nel turismo e in tutto quello che fa economia. Ci potrebbero essere anche fondi a cui accedere a livello privato, quindi credo che l’amministrazione comunale ma anche forze politiche, sindacati, associazioni di categoria debbano, tutti insieme, cercare di attivare questo circolo virtuoso per portare sia fondi che innovazione, in modo che le nostre aziende possano andare sul mercato in maniera migliore e creare lavoro.
È possibile dare un giudizio sull’operato dell’amministrazione Innocenti in questa prima fase di legislatura?
Avrei tante critiche da fare ma voglio parlare solo in positivo. Bene o male alle elezioni abbiamo rappresentato poco meno del 50%, quindi non è un numero di cittadini irrilevante, e come abbiamo sempre detto siamo disponibili a dare una mano, a portare idee e lavorarci insieme all’amministrazione. Per esempio sulla sanità stiamo cercando di portare avanti con l’assessore e con tutta l’amministrazione un’idea comune di sanità in vallata. Prima di Natale abbiamo presentato un ordine del giorno che è stato bocciato, ma ci stiamo lavorando per realizzare un documento unitario nel consiglio comunale di Sansepolcro e anche negli altri consigli comunali della vallata, e da lì cercare di ottenere risultati che abbiano ricadute dirette sui cittadini. Lo stesso proveremo a fare negli altri settori, come economia e turismo, sperando che l’amministrazione abbia una visione a lungo termine e quindi possa accettare di collaborare con noi. Questo è il nostro metodo: essere critici nel momenti in cui c’è da essere critici, ma essere propositivi e portare le nostre proposte all’amministrazione per il bene di Sansepolcro e della vallata. Se devo fare una critica, mi piacerebbe molto che l’amministrazione fosse disponibile a un dibattito politico, invece viene fatto un consiglio comunale ogni due mesi, le commissioni non vengono convocate e la conferenza dei capigruppo non è utilizzata per programmare queste attività. È una critica costruttiva che vuole essere da stimolo, perché credo che il dibattito politico in consiglio comunale e in commissione faccia solo bene a Sansepolcro e ai cittadini, che possono comprendere quello di cui stiamo discutendo e dove vogliamo andare.
Al centro dell’attualità c’è il tema della guerra. A livello nazionale il Pd è particolarmente attivo a sostegno di misure molto delicate, come l’invio di armi all’Ucraina e l’aumento delle spese militari del Paese. A livello locale c’è pieno supporto alla linea di Roma o ci sono perplessità?
Le perplessità quando c’è la guerra ci sono sempre. Parliamo di civili e soldati che muoiono, sono cose terribili e quindi il cessate il fuoco e la pace devono essere il primo obiettivo di tutti, anche se la situazione è complicatissima e credo che nessuno abbia la soluzione in tasca. Tra l’altro noi domani sera [oggi, ndr] avremo un incontro aperto a tutti presso la nostra sede in via Agio Torto per parlare di guerra sia a livello di analisi critica della situazione, sia rispetto a quello che possiamo fare per i profughi che arrivano nel nostro territorio. Dopodiché nessuno vorrebbe investire in armi e sono il primo ad essere molto, molto scettico, però bisogna darsi tempi e obiettivi. Intanto quando si parla di riarmo teniamo conto che non si tratta solo di armi convenzionali ma ci sono anche investimenti sulla cybersecutiry e l’intelligence, che possono aiutare a evitare episodi terroristici e guerre. Comunque il discorso del riarmo credo che sia sostenibile se è orientato a una forza di pace europea: la strada deve essere quella, anche perché personalmente credo molto nell’Europa e penso che sarebbe un passo importante creare una forza di pace per aiutare ad evitare situazioni come quella attuale e, qualora avvengano, per gestirle al meglio in un’ottica di pace, che dev’essere assolutamente il nostro obiettivo.
Concludiamo con un commento sull’ormai sempre più evidente crisi della politica e dei partiti che, complice la riduzione dei militanti, faticano a selezionare una classe dirigente preparata. Come affrontare questo scenario?
Come Partito Democratico abbiamo portato dentro tanti giovani, nuovi iscritti, li stiamo coinvolgendo. Principalmente dobbiamo parlare con la gente, in campagna elettorale ci sono stati bellissimi incontri con gli elettori nei quali abbiamo parlato, anche insieme a personaggi importanti, di cose veramente interessanti e di visione. Secondo me dobbiamo continuare a fare questo, chiaramente non con la foga della campagna elettorale ma con scadenze un po’ più lunghe. Il Pd ha l’obbligo di andare in questa direzione, anche perché in questo momento nel quadro politico nazionale se certe cose non le fa il centrosinistra difficilmente potremo trovarle. Dobbiamo insomma parlare con i cittadini e far vedere loro che abbiamo visione delle cose e che ci aspettiamo il loro coinvolgimento diretto e indiretto.