Danilo Bianchi, già più volte sindaco di Anghiari, partecipa alle elezioni del 3 e 4 ottobre alla guida di una formazione trasversale, il Patto civico. Nell’intervista a TeverePost ha commentato le dinamiche delle ultime settimane e illustrato i principali progetti da attuare in caso di successo.
Come giudicare questa campagna elettorale che si avvia alla conclusione?
La fase pre-elettorale è sempre impegnativa ed è importante essere attivi fino all’ultimo giorno per far conoscere bene le proprie proposte. Abbiamo visto una campagna elettorale spregiudicata da parte del sindaco uscente, portata avanti con metodi al limite della correttezza, contributi a pioggia erogati alle associazioni nelle ultime settimane dopo che per cinque anni non avevano avuto nulla, inaugurazione di qualsiasi cosa, di cantieri. Ora, come dice qualcuno, ad Anghiari si inaugureranno anche le pozzanghere. Si vanno a creare illusioni ai cittadini vendendo loro cose che non esistono e facendo credere che in questi ultimi giorni si può fare di tutto. Ma la realtà è evidente, perché se per cinque anni non hai fatto praticamente nulla poi non sei credibile nella politica degli annunci dell’ultimo minuto. C’è stato anche il fatto poco simpatico del famoso opuscolo di fine mandato: noi abbiamo sempre detto che è stato pagato dai cittadini di Anghiari e il sindaco lo ha confessato, nel tentativo di mettere una toppa al buco, dicendo che ora lo rimborserà. Ma se lo rimborsa è evidente che il comune ha anticipato i soldi per la sua campagna elettorale. Basterebbe questo per capire come si utilizza il denaro pubblico.
Che effetto ha fatto tornare in campo?
Personalmente dopo tanti anni è stata una bella campagna elettorale, mi sono anche divertito, mi piace parlare con la gente e ho visto che lo smalto non l’ho perso. Abbiamo messo in campo una bella squadra, dei ragazzi giovani che danno entusiasmo e fiducia per come si impegnano in questa campagna che è complicata e difficile ma stimolante. Sarebbe stato molto bello se, come abbiamo chiesto, ci fosse stato un dibattito pubblico in piazza, non ingessato dalle regole formali, per discutere dei temi, tra cui quello dell’inesistente buco di bilancio. Inesistente perché non ci sono delibere che parlano di dissesto o pre-dissesto, non ci sono delibere volte ad accertare debiti fuori bilancio e lo stesso sindaco Polcri tre mesi dopo l’insediamento aveva dichiarato che non c’erano criticità finanziarie. È insomma solo propaganda da parte dell’amministrazione uscente per coprire la sua incapacità e il poco o nulla che ha fatto durante la legislatura.
Quale clima si respira ad Anghiari, quale riscontro danno i cittadini?
Nei confronti del nostro progetto noi troviamo tanta attenzione, anche se chiaramente dobbiamo fare uno sforzo in più perché essendo una lista civica trasversale, senza rapporti coi partiti, non c’è nessuna cinghia di trasmissione. Questo comunque per noi, al di là della prima difficoltà, è un vantaggio, nel senso che non abbiamo intermediari, parliamo direttamente coi cittadini e il riscontro è positivo, vogliono capire. Del resto penso che siamo gli unici ad essere entrati veramente nei temi con proposte precise. Tante volte si sente dire che alle elezioni i programmi contano poco, invece i programmi contano perché il cittadino deve capire quello che uno vorrà fare. Noi abbiamo fatto un bel programma, lo spieghiamo alla gente e c’è riscontro, poi vedremo, chiaramente il popolo è sovrano e noi abbiamo massimo rispetto per la democrazia.
A proposito di programma, quali sono i progetti principali che dovrà mettere in campo la prossima amministrazione?
A parte il rilancio di Anghiari dopo questi anni di declino e di degrado, ci sono dei punti amministrativi importantissimi, il primo dei quali è la riorganizzazione della macchina comunale, che è stata totalmente distrutta dall’amministrazione Polcri: se ne sono andati 20 dipendenti che non sono stati sostituiti e la soluzione è stata solo privatizzare tutti i servizi con la gestione alle cooperative. Nulla contro le cooperative, ma noi vorremmo che il comune riprendesse in mano la gestione di questi servizi, in primis cito la mensa comunale. Seconda cosa, vorremmo fare subito un intervento sui rifiuti, aumentare la raccolta differenziata per avvicinarsi al 65%, mentre adesso siamo al 40%, introdurre il porta a porta, e ridare anche decoro urbano al comune che non può vivere con i cassonetti colmi di rifiuti nel centro del paese, è anche una questione di immagine turistica. Poi serve subito un ufficio per intercettare le risorse europee mettendo in campo una forte progettualità e un ufficio per il superbonus. Un altro tema a cui teniamo tanto, di cui nessuno parla perché hanno paura, e questa è una cosa triste, è il regolamento dei fitofarmaci. Qui si tratta della salute delle persone, in primis anche quella degli operatori agricoli. Su questo tutti i nostri competitor hanno taciuto, proprio perché hanno paura di perdere consensi, mentre noi non abbiamo paura delle nostre idee.