Si autodefiniscono “un gruppo di borghesi impegnati da sempre nel bene comune di questa nostra città”, che “sentono la necessità di battersi per rovesciare la crisi sciagurata della comunità di Sansepolcro, assumendosi la responsabilità di sottoscrivere un documento che ha due principali obiettivi: coesione e umiltà”. A guidare il sodalizio sono tre figure storiche del mondo politico-economico cittadino, Giovanni Tricca, Ivano Del Furia e Carlo Masala, già impegnati a vari livelli nell’attività amministrativa.
“Nulla sarà come prima della pandemia – spiegano – e non possiamo perdere l’occasione di ripensare il nostro futuro. Chi ci ha governato finora, a tutti i livelli, ha saputo solo guardare al consenso immediato e non a costruire il domani. È necessario misurarsi tutti con una progettualità nuova per riposizionarsi, serve un colpo d’ala. Non è facile ma dobbiamo provarci, tutti hanno il diritto di essere coinvolti con umiltà, dalle forze politiche al mondo produttivo, dai lavoratori alle loro associazioni di rappresentanza, fino al volontariato, come per una nuova Costituente. Non basta far riaprire, serve un nuovo modello di sviluppo, serve rafforzare un’unità culturale che possa domani sfociare in una vera unità politica. È una grande occasione anche per Sansepolcro, in vista delle prossime elezioni amministrative”. Rispetto alle quali vanno superate “le manfrine e le classiche alchimie di un’incertezza propositiva” per arrivare finalmente ad “affrontare i problemi reali”.
“Ci riuniamo dalla primavera del 2020 – dice Carlo Masala – per portare un piccolo contributo sui temi che ci sembrano indispensabili per poter ripartire e rimettersi in cammino con un nuovo passo”, dopo che finora “a tanti livelli il nostro territorio è stato escluso”. “Questo nostro gruppo vive nell’ambito del centrosinistra”, precisa Ivano Del Furia, sottolineando anche che “nessuno di noi si sente direttamente coinvolto nell’agone politico: vogliamo solo contribuire – dice – a dare degli spunti rispetto a quelle che sono le potenzialità del nostro territorio”. “In vista delle elezioni è già cominciato un andirivieni di notizie e di nomi, senza mai indicare quali sono i progetti – sostiene Giovanni Tricca – Ma senza un progetto credibile la Valtiberina non potrà andare da nessuna parte”. Un progetto che riguarda anche “la gestione complessiva di tutto il territorio”, a fronte degli “eclatanti insuccessi delle riforme degli ultimi anni, come la soppressione delle comunità montane e il ridimensionamento delle province”.
I punti su cui insistono quelli che sono stati definiti i “senatori” sono tredici, e – spiega ancora Tricca – “sono fondamentali per pensare a Sansepolcro alla Valtiberina dei prossimi dieci anni, perché nessuna amministrazione si può più permettere di vivere alla giornata”:
- Valorizzazione e riqualificazione urbana e culturale del centro storico, del commercio e dell’artigianato con agevolazioni.
- Recupero e riqualificazione delle zone industriali.
- Pianificazione strutturale comprensoriale allargata al problema Montedoglio e alla sua valorizzazione. Analisi problemi idrogeologici e ambientali.
- Rigenerazione urbana delle aree degradate della città e riqualificazione di tutto il patrimonio edilizio esistente, alla luce anche delle provvidenze previste dalla legislazione vigente.
- Agricoltura da valorizzare secondo criteri di qualità territoriale. Completamento del piano irriguo.
- Revisione dell’Unione dei comuni, ente di secondo livello che deve riconquistare un’unità di intenti e tornare ad essere un punto di riferimento per la gestione demaniale, i servizi pubblici come voce unica della Valtiberina toscana.
- Valorizzazione dei vari segmenti del turismo: sportivo, ambientale, artistico, spirituale e enogastronomico. Percorso fluviale sul Tevere, ricongiungimento del tracciato umbro fino alla diga di Montedoglio e valorizzazione naturalistica di tutto il bacino del Tevere.
- Omogeneizzazione dell’offerta complessiva museale e culturale in grado di narrare e rappresentare l’unicità del territorio, la riqualificazione della Fondazione Piero della Francesca e la destinazione del luogo a punto di riferimento per convegni, mostre, attività e rappresentazioni scientifiche, culturali e artistiche .
- Potenziamento e sviluppo delle infrastrutture di trasporto, comunicazione e digitalizzazione del territorio e gestione pubblica dei servizi al cittadino anche alla luce del referendum sull’utilizzo dell’acqua.
- Coordinamento e regia del Comune nei confronti dell’associazionismo così presente nella città e su tutto il territorio;.
- Sostegno e valorizzazione del volontariato locale che tanto ha contribuito, in questo periodo, a dare risposte ai problemi sociali.
- Rapporto diretto con la Regione Toscana e i vari Ministeri per il sostegno alle iniziative progettuali a breve, medio e lungo termine.
- Particolare attenzione alle iniziative rivolte ai più giovani (rilancio di un Informagiovani che così com’è serve a poco e niente, organizzazione di eventi a loro destinati, possibilità di individuare una struttura che funga da punto di aggregazione per loro manifestazioni e/o iniziative) e ai più anziani (Informanziani, anche qui con iniziative rivolte alla terza età).