Dad al liceo di Sansepolcro per lavori alla succursale, è dibattito

Il PD: “Uso improprio”; Comanducci: “Non diventi paravento per incapacità organizzativa”; la consigliera provinciale Chieli: “Tempistiche stringenti legate al Pnrr”

La sede distaccata del Liceo Città di Piero

È in corso da ieri e si protrarrà fino a sabato nella succursale di via Massimo Inghirami del Liceo Città di Piero un’indagine coordinata dalla provincia di Arezzo in vista di prossimi lavori di adeguamento sismico. Per questa ragione per le classi del biennio dello scientifico è scattata la didattica a distanza.

Il PD: “Chiudere la scuola agli studenti atto contro ogni buon senso”

Sull’argomento è intervenuto il Partito Democratico di Sansepolcro, che in una nota ha criticato il ricorso alla modalità a distanza sottolineando che la legge la consente “esclusivamente per le situazioni connesse all’emergenza Covid-19”. Secondo la forza politica di via Agio Torto “non si capisce come mai a Sansepolcro si usi questo strumento in maniera totalmente impropria e arbitraria, per verifiche e lavori che possono essere svolti quando la popolazione scolastica non è presente a scuola. Ci sono stati quindici giorni di vacanze natalizie, la provincia avrebbe dovuto provvedere durante quel periodo alle opportune verifiche. In questo momento così complesso per i ragazzi e per il mondo della scuola che sta facendo di tutto per garantire il diritto allo studio, chiudere la scuola agli studenti è un atto arbitrario e contro ogni buon senso. I ragazzi hanno già avuto la loro parte di didattica a distanza, durante questa pandemia, e non ci possiamo permettere una nuova chiusura per mancanza di programmazione”.

La rappresentante sindacale: “Garantire al massimo la funzionalità delle scuole”

Sul tema ha preso posizione con una lettera anche la docente e rappresentante sindacale Flc-Cgil Carmen Comanducci, secondo cui “ancora una volta si è scelta la soluzione più veloce, la strada più facile. Non c’erano altri momenti in cui fare questa ispezione? Durante la pausa estiva, o durante le recenti vacanze di Natale, o il pomeriggio?”, si è chiesta la docente. “Lo strumento della dad deve essere usato solo in casi estremi, legati alla epidemia”, e “non deve diventare il paravento dietro cui nascondere l’incapacità di organizzazione e di programmazione delle amministrazioni pubbliche”, ha scritto tra l’altro Comanducci, sottolineando che “per la provincia di Arezzo, ente che ha in carico la gestione strutturale della scuola, fare lezione in presenza è esattamente la stessa cosa che fare la famigerata dad. Alla provincia erano state chieste aule in più, per lo meno una diversa sistemazione interna che permettesse di accogliere i nostri numerosi alunni – ha aggiunto – ma nulla è stato concesso”.

Comanducci ha inoltre ricordato che “a Sansepolcro c’è un intero edificio scolastico in attesa di ristrutturazione: quello dell’Istituto professionale Buitoni, al Campaccio, per il quale la stessa provincia paga un affitto a un privato per ospitare le sue classi in una ex azienda di informatica. Chiedo ai rappresentanti dei cittadini che siedono nel consiglio provinciale, ma anche in quello comunale – ha incalzato la docente – che si preoccupino di garantire al massimo la funzionalità delle scuole, di ogni ordine e grado, che si occupino della salute e della crescita dei loro futuri elettori, che rendano possibile andare a scuola, in presenza e in sicurezza, anche in questi tempi oscuri di quarantene e contagi a catena”.

Laura Chieli: “Scelta di sicurezza nei confronti delle studentesse e degli studenti”

A questi interventi ha replicato la consigliera provinciale di maggioranza Laura Chieli, a cui sono state recentemente assegnate le deleghe alla pubblica istruzione e alla programmazione scolastica. Chieli ha detto al nostro giornale che “quelli che nella settimana corrente vengono effettuati presso il biennio del Liceo Città di Piero a Sansepolcro per l’adeguamento sismico dell’immobile sono interventi straordinari, non programmabili anzitempo, con carattere di urgenza, in quanto legati ai fondi Pnrr che ha delle tempistiche di fruizione estremamente stringenti. La richiesta di ulteriori indagini saggistiche da parte dei progettisti è giunta in tempi recentissimi, tanto che, agendo in celerità, siamo riusciti ad affidare l’incarico di indagini sulle strutture ad una ditta specializzata in data 30 dicembre 2021. La scelta della didattica a distanza – ha spiegato – è stata un’ipotesi che la ditta ha fatto in alternativa ai lavori pomeridiani e notturni e che è stata sottoposta alla valutazione del dirigente” che “ha optato per una scelta di sicurezza nei confronti delle studentesse e degli studenti: se le indagini e le conseguenti operazioni di ripulitura fossero state condotte nelle ore pomeridiane e nottetempo, non solo si sarebbero di molto allungate le tempistiche dei lavori, ma soprattutto non sarebbero state garantite le condizioni igienico-sanitarie rispondenti ai protocolli di sicurezza al rientro mattutino delle classi in aula”, ha sottolineato l’esponente di Fratelli d’Italia.

“Siamo convinti – ha aggiunto la consigliera – che si comprenderà la necessità di sfruttare tutte le opportunità che il Pnrr ci offre, visti i decenni di immobilismo sulle scuole” e “gli sciagurati tagli della Legge Delrio. Inoltre è importante precisare che la settimana in corso coincide con la settimana a funzioni didattiche ridotte per il recupero degli argomenti affrontati nel primo trimestre che necessitino di rinforzo. La provincia di Arezzo – ha detto infine – ribadisce la sua militanza in prima linea affinché si possa garantire la didattica in presenza e perché la dad rappresenti solo l’ultima ratio; non a caso, in vista della riapertura dopo le festività natalizie, la nostra provincia è stata l’unica nel panorama italiano ad aver acquistato 421.000 mascherine di tipo ffp2 per i 17.000 studenti di tutte le secondarie di secondo grado del territorio aretino, oltre a ulteriori 438 sanificatori d’aria necessari per completare le richieste pervenuteci dalle varie istituzioni scolastiche”.

A Sansepolcro il tema del ricorso alla didattica a distanza per motivi non connessi alla pandemia era stato già al centro dell’attenzione nelle scorse settimane, quando tale strumento era stato utilizzato alla Scuola media Buonarroti per lavori alla pavimentazione e alla Scuola elementare Collodi per la riparazione di una caldaia.

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