Le scuole superiori di Sansepolcro hanno disposto che gli studenti provenienti dall’Umbria, vaste zone della quale sono state inserite in zona rossa, da domani non partecipino alle lezioni in presenza ma le seguano attraverso la didattica a distanza. Per quanto riguarda elementari e medie si era parlato di una raccomandazione e non di una disposizione obbligatoria, anche se in serata è stato comunicato a genitori e insegnanti che tutti gli studenti potranno frequentare. Stop invece confermato al Liceo Città di Piero e all’Istituto Giovagnoli.
Al trapelare della notizia sui social network si sono immediatamente sollevate polemiche, con diversi commentatori che hanno criticato fortemente la decisione delle scuole di Sansepolcro. Valutazioni negative sono arrivate anche da alcuni sindaci dei comuni dell’Altotevere umbro. Per il sangiustinese Paolo Fratini “questi provvedimenti non sono nelle facoltà dei dirigenti scolastici, il consiglio è di mandare tranquillamente i ragazzi a scuola”. Enea Paladino, primo cittadino di Citerna, ha parlato di “grave atto discriminatorio senza fondamento giuridico. Domani mattina ci sarà un confonto tra i governatori di Toscana e Umbria che chiariranno la questione”.
Il provvedimento fa seguito alle misure adottate oggi dalla Regione Umbria, che attraverso un’ordinanza della Presidente Tesei ha disposto due settimane di zona rossa, e con essa la chiusura delle scuole, per l’intera provincia di Perugia e alcuni comuni del Ternano a causa del sensibile aumento dei casi di Covid e della diffusione delle temute varianti inglese e brasiliana.