I cambiamenti climatici, la sostenibilità e la transizione ecologica rappresentano indubbiamente le grandi sfide del nostro tempo. Alcuni cittadini della Valtiberina hanno avuto modo di affrontare queste tematiche prioritarie nel corso di un meeting internazionale organizzato in nord Europa. Dal 24 al 28 gennaio 2022 si infatti è svolto a Copenaghen il primo Training Activity di Erasmus+ C6 – Creativity, Culture and Collaboration to Combat Climate Change, progetto vinto dall’associazione CasermArcheologica in un partenariato internazionale composto da organizzazioni danesi, svedesi, norvegesi e inglesi.
Lo staff dell’associazione culturale ha raggiunto la Danimarca per il primo appuntamento con gli altri partner europei. Oltre a Ilaria Margutti, Laura Caruso e Martina Tognelli, ha preso parte alla trasferta anche un gruppo di quattro giovani valtiberini che in questi anni hanno preso parte a varie attività promosse da Caserma: Lucia Scartoni, Lorenzo Boschi, Gianmarco Foni e Jacopo Tonelli. Con loro anche l’artista Roberto Ghezzi, che nel contesto del progetto sta conducendo una ricerca insieme all’artista svedese Åsa Sonjasdotter.
Il training si è articolato in cinque giornate di formazione in cui sono state approfondite le tematiche del climate change, dei nuovi approcci alla sostenibilità, dell’innovazione tecnologica e della rivoluzione ambientale attraverso nuove azioni culturali e canali sempre più digitali e inclusivi. Le iniziative sono state pensate per ragazzi e ragazze tra i 18 e i 29 anni selezionati dai Paesi europei coinvolti. Un’occasione di confronto e riflessione che ha permesso alle ragazze e ai ragazzi di CasermArcheologica di incontrare coetanei provenienti da cinque Paesi diversi. Un’esperienza ricca di spunti, che è stata raccontata in un “diario di viaggio” con racconti e immagini delle varie iniziative.
Il racconto giorno per giorno
Dopo un’intera giornata di viaggio, tra spostamenti notturni in auto e voli alle prime luci dell’alba, i ragazzi sono arrivati a Copenaghen lunedì 24 mattina. Il tempo di esplorare il quartiere, conoscere i coetanei attraverso giochi di gruppo e subito nel pomeriggio i partecipanti hanno assistito al primo workshop della settimana a cura di Sabrina Fischer-Attinger, fashion designer, product manager e docente. Le giornate sono state strutturate secondo un calendario di lezioni a tema condotte da professionisti del settore, lasciando poi spazio a curiosità, dubbi e domande dei ragazzi e delle ragazze.
Martedì è stata la volta del team di lavoro di SixtyEight Art Institute: durante la mattina Inanna Riccardi, antropologa e responsabile dell’area educazione, ha tenuto un incontro teorico sul ruolo dell’intervista come strumento per coinvolgere in maniera attiva la propria comunità. Nel pomeriggio il direttore Christopher Sand-Iversen ha accompagnato i partecipanti alla scoperta di Superkilen, uno spazio pubblico che sorge nel quartiere di Nørrebro. Il parco è un esempio di rigenerazione urbana ed è pensato come luogo di aggregazione con caffè, panchine, area skateboard e picnic, e si divide in tre zone: The Red Square, The Black Market and The Green Park.
Åsa Sonjasdotter è l’artista svedese che mercoledì ha svolto un laboratorio partecipativo sui semi di fiori, piante e vegetali che i ragazzi e le ragazze hanno portato dal proprio Paese. L’attiva ricercatrice, che segue la ricoltivazione di antichi cereali conservati dalla Nordic Gene Bank, ha chiesto loro di associare a questi semi una storia personale; c’è chi ha parlato di famiglia, chi di amore, chi ha letto poesie. Sonjasdotter ha voluto riportare una riflessione corale sulla tutela della diversità biologica e su come la pratica della selezione dei semi, inizialmente esercitata per garantire forza e resistenza alle mutevoli condizioni atmosferiche, si sia poi trasformata in una vera e propria manipolazione della natura.
Successivamente è stato possibile visitare la sede di Københavns Fødevarefællesskab nell’area di Amager, un’associazione di acquisto di proprietà senza scopo di lucro che vende prodotti biologici acquistati direttamente dai produttori locali. Grazie al workshop del giorno prima, alcuni dei partecipanti hanno avuto la possibilità di condurre delle interviste ai membri dell’organizzazione, mentre gli altri hanno preso parte a un focus group interrogandosi sui legami tra cibo e sostenibilità.
L’argomento degli incontri di giovedì ha riguardato l’acqua e la sua connessione tra uomo e natura. La tematica è stata affrontata in modo laboratoriale anche dall’artista cortonese Roberto Ghezzi, coinvolto grazie a CasermArcheologica, che ha guidato i ragazzi e le ragazze nel parco di Fælledparken, dove a dicembre scorso ha collocato alcune sue tele in preparazione alla mostra The Writing of Nature. Ghezzi ha spiegato loro il processo di creazione che si cela dietro queste opere: l’artista realizza le Naturografie, tele bianche di cotone biologico che immerge in variegati contesti naturalistici e, dopo un lungo tempo di esposizione, lascia che le tracce dei paesaggi si depositino su di esse, interagendo con l’ecosistema e registrando i movimenti della vita e di come essa si sviluppi in determinate circostanze. Il lavoro è stato poi integrato con le analisi scientifiche condotte in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Ambientali, Università di Aarhus e il Dipartimento di Biologia, Università di Copenaghen. Jakob Luchner, water management, ha coinvolto invece i partecipanti in un gioco di ruolo sull’importanza dell’acqua per la città di Copenaghen.
Il pomeriggio è stato nuovamente dedicato al tempo libero. I ragazzi di CasermArcheologica ne hanno approfittato per visitare la Sirenetta di Eriksen e la Galleria d’Arte Nazionale, che custodisce alcune opere di Rubens, Tintoretto, Matisse e Picasso. La giornata si è conclusa con una serata interculturale fatta di musica, balli di gruppo e giochi. Un momento di festa che ha unito ancora di più i ragazzi e le ragazze tra di loro, riconoscendosi in un contesto di valori e ideali solidi profondi.
Venerdì, dopo il corso tenuto da Steffen Dalgaard, professore di Tecnologia e Cambiamento Climatico all’Università di Copenaghen e le riflessioni di gruppo sui casi di Copenhill e Supergas Project del collettivo Superflex, c’è stata l’inaugurazione della mostra The Writing of Nature negli spazi di SixtyEight Art Institute con esposte alcune delle tele Naturografie realizzate da Roberto Ghezzi e una video-installazione di Åsa Sonjasdotter, a cura di Inanna Riccardi. La mostra nasce dal bisogno di trovare nuove finestre di dialogo tra arte e scienza, per innescare profondi cambiamenti nel ripensare le nostre concezioni individuali e collettive in relazione alla natura; rimarrà visitabile da venerdì 28 gennaio fino al 19 febbraio.
Sabato mattina è stato il tempo delle partenze e delle prime valutazioni. Tutti i partecipanti coinvolti hanno ritenuto il Training Activity un’esperienza formativa importante, sia a livello professionale che personale. Questi cinque giorni a Copenaghen hanno generato spazi di riflessione sul cambiamento climatico attraverso casi studio e buone pratiche e hanno permesso di fare incontrare venti ragazzi e ragazze di cinque Paesi diversi, parlando di temi come la sostenibilità ambientale, con la promessa di continuare a rimanere in contatto e di rivedersi presto.
L’occasione ci sarà presto: il secondo incontro internazionale si svolgerà a settembre proprio a CasermArcheologica, a Sansepolcro. I preparativi sono già in corso per quello che vuole essere un appuntamento importante, sia per i ragazzi e le ragazze che parteciperanno da tutta Europa sia per il nostro territorio.
Il progetto Erasmus+ C6
C6 – Creativity, Culture and Collaboration to Combat Climate Change è il programma Erasmus+ della durata di due anni in cui è impegnata l’Associazione CasermArcheologica, insieme ad altri cinque partner europei come Norsk klimanettverk (Norvegia), People Of 2050 (Danimarca), SixtyEight Art Institute (Danimarca), Earthbanc (Svezia) e Worldview Impact Foundation (Inghilterra), con il coordinamento dell’agenzia di consulenza e fundraising BASE3.