Croci e Minozzi: “Toscana governata bene, ora ulteriore attenzione per i territori”

I candidati valtiberini del PD parlano a TeverePost dei principali temi della campagna elettorale per le regionali e del peso della sinistra nella coalizione di Giani

Barbara Croci e Lorenzo Minozzi

Nella lista della circoscrizione aretina per le elezioni regionali il Partito Democratico schiera come è noto due candidati valtiberini: si tratta di Lorenzo Minozzi, consigliere comunale a Monterchi e già candidato a sindaco lo scorso anno, e di Barbara Croci, che è segretaria del partito ad Anghiari, oltre a far parte della segreteria provinciale e dell’assemblea nazionale. TeverePost li ha incontrati ed ha raccolto le loro considerazioni sulla campagna elettorale e sulle principali tematiche del dibattito politico.

La campagna elettorale

Entrambi i candidati valtiberini del PD hanno posto l’accento sull’importanza della campagna elettorale come momento di confronto con le persone: “Ovviamente ho accettato la candidatura con spirito di servizio”, ha spiegato Lorenzo Minozzi, “soprattutto l’ho fatto per avere la possibilità di affrontare temi importanti per la Valtiberina, perché incontrare persone o parlare con le associazioni è sempre un fatto positivo. In giro trovi chi ti ascolta e ti incoraggia, e anche chi ti dice che ci sono cose che non funzionano. Poi certo, da qualche anno va avanti una fase in cui la gente ha una certa avversione per la politica”, ha constatato. “Ho girato il nostro territorio bellissimo e vario”, ha detto Barbara Croci, “sono stata in tutti i paesi di montagna, ho incontrato tante persone che diversamente non avrei potuto incontrare. La cosa più importante è l’ascolto, lo scambio di pensiero, l’attenzione che puoi dare alle persone. Attenzione che andrebbe data sempre, però realisticamente non è facile, nella quotidianità dell’impegno politico misto con l’impegno di lavoro e familiare. Penso che valga la pena dare ciascuno di noi il contributo che può dare, piccolo o grande che sia”, ha aggiunto, “per tenere la Toscana nella direzione giusta, che sicuramente in parte è quella in cui è andata finora grazie ai Governi che ha avuto, ma che dovrà anche fare scelte per il futuro con maggior decisione e maggior radicalità”.

Gli elettori di sinistra

Proprio quest’ultimo punto, l’esigenza di scelte più radicali, collega quasi inevitabilmente ad una domanda: perché un elettore di sinistra dovrebbe votare la coalizione di Giani, che è notoriamente una figura molto moderata? “A sostegno di Giani c’è un’ampia coalizione dove la sinistra è ben rappresentata, e c’è una sinistra sana che sta lavorando anche dentro il Partito Democratico”, è la risposta di Barbara Croci. “Io mi sento parte di questa sinistra attiva e impegnata, ho fatto tutto il mio percorso politico in questa direzione”, ha spiegato, “e credo che dentro questo grande centrosinistra la sinistra sia identitaria e dovrà pesare sempre di più. Una sinistra democratica, riformista, lungimirante, capace di governare. Abbiamo una regione che su tanti settori ha dimostrato grande capacità, abbiamo una ricchezza culturale e imprenditoriale che forse se è così ben sviluppata vuol dire che ha trovato terreno fertile. Io credo che ci siano tanti motivi per stare tutti insieme dentro questa coalizione”, ha detto, spiegando che “una sinistra più unita saprebbe pesare insieme per le scelte importanti: invito chi si sente di sinistra e vuole più radicalità a crederci e ad andare nella direzione giusta”, è l’appello della segretaria del PD di Anghiari.

Sull’argomento Minozzi ha portato a sostegno del voto di sinistra per Giani un’altra argomentazione: “Il ragionamento più banale”, ha detto, “è che dall’altra parte c’è una destra molto estremista, molto radicata su posizioni che sinceramente fanno anche paura. Non hanno un programma chiaro”, ha detto riferendosi alla coalizione che sostiene Susanna Ceccardi: “hanno come solo argomento l’attacco all’avversario e i soliti temi come l’immigrazione o, adesso, la questione delle mascherine. Giani ha una storia politica molto chiara, però è riuscito ad avere tante liste che lo sostengono e alcune sono molto di sinistra. Io mi ritengo una persona di sinistra, per cui se ho avuto io la possibilità e la volontà di sostenere Giani è perché lo vedo come una figura che in questa fase è sicuramente importante e utile”.

I temi

Per quanto riguarda i temi più importanti in questa campagna elettorale, in particolare con riferimento al nostro territorio, entrambi i candidati hanno parlato in primo luogo di sanità: “I dati che emergono sono di eccellenza”, ha detto Croci, “anche se dobbiamo correggere alcune cose: per esempio rimettere l’accento sulla vicinanza ai territori, alle aree interne, rivedere le dimensioni dell’organizzazione, ripensare il funzionamento dei nostri distretti con i nuovi modelli che sono stati messi a punto in emergenza Covid, che per me devono rimanere permanentemente attivi, investire nei presidi sanitari come gli ospedali in una maniera diversa”. Il concetto è stato ribadito anche da Minozzi: “Indubbiamente il Sistema sanitario toscano funziona bene, è un modello a livello europeo. La gestione dell’emergenza Covid è stata quasi impeccabile come prontezza dell’intervento, strumenti a disposizione, attenzione ai territori. I territori hanno però bisogno di ulteriore attenzione, adesso si sta parlando molto dell’infermiere di comunità, del funzionamento della Casa della salute. C’è bisogno di altri investimenti, c’è bisogno per esempio che le comunità più distanti dall’ospedale, come Badia e Sestino, abbiano un presidio importante fisso, sempre a disposizione dei cittadini”.

Il consigliere comunale si è soffermato anche sul tema di trasporti e infrastrutture: “Su questo fronte siamo molto penalizzati, abbiamo una sola arteria importante, e si è visto bene quando è stata chiusa la e45 che disastro è stato. Siamo poi l’unica delle vallate aretine a non avere il collegamento ferroviario con Arezzo. Sarebbe strategico iniziare a pensarci, oltre a recuperare la parte che va verso l’Umbria. Siamo penalizzati anche per quello che è il trasporto pubblico a livello di pullman, quindi un ulteriore investimento in questo senso andrebbe fatto”. Minozzi ha messo in evidenza poi le questioni connesse con l’agricoltura: “Da questo punto di vista la Toscana è ben riconoscibile come marchio di qualità, quello che andrebbe fatto è iniziare a pensare al futuro. Adesso siamo in qualche modo standardizzati sulla coltura del tabacco, che muove un’economia importante nel territorio, però forse è anche il caso di sfruttare le nostre caratteristiche: abbiamo l’acqua di Montedoglio, su cui va investito per portarla nelle zone non coperte, siamo vicini al mercato ortofrutticolo, abbiamo caratteristiche anche ambientali per porre le basi per un distretto agricolo di qualità. Che vada non dico a superare ma almeno ad affiancare la coltura del tabacco, anche in termini di biologico e di pratiche sostenibili per l’ambiente”.

“Uno dei temi sui quali dovrà concentrarsi chi andrà a rappresentare la Valtiberina in Regione è quello della scuola”, ha spiegato ancora il candidato monterchiese, che ha accennato a un punto di stretta attualità: “In questi giorni ha chiuso l’Istituto d’arte ad Anghiari ed è un fallimento perché è un’eccellenza del territorio che avrebbe bisogno di un bel sostegno anche da parte della politica, che deve essere in grado di creare un tavolo e coinvolgere imprenditori e sponsor privati. Hai una scuola eccezionale, bella, con una storia importante che viene chiusa perché mancano gli insegnanti, invece se con l’appoggio della politica si riuscisse ad avere una sinergia tra territorio e istituzioni scolastiche si potrebbe dare un po’ di linfa a un istituto che è un valore aggiunto per tutta la Valtiberina”.

“Sicuramente ho caratterizzato la mia campagna elettorale chiedendo di lavorare molto su una qualità del territorio”, ha detto Croci. “In Valtiberina dobbiamo lavorare molto in termini di progettazione per intercettare le risorse e alzare ancora di più una qualità che è già elevata. Le parole chiave della mia campagna elettorale sono sostenibilità, sicurezza e solidarietà. La sostenibilità ormai è un tema dirimente del quale non possiamo fare a meno, che tocca tutte le politiche. Qualsiasi cosa ci troviamo ad affrontare dobbiamo senz’altro tenere conto prima di tutto delle ricadute. Questa è una modalità ormai necessaria dell’amministrazione e dell’agire politico”. Per quanto riguarda la sicurezza, per Croci si tratta di “un tema che spesso tocchiamo poco, ma per le persone sentirsi sicure nella propria quotidianità è fondamentale. Chiaramente c’è il rispetto delle regole che è importante e deve avere la massima attenzione, però la sicurezza per me è anche e soprattutto prevenzione: prevenzione delle ingiustizie sociali e prevenzione dei rischi, per la salute come per il territorio, per esempio il rischio sismico, il rischio idrogeologico o quello connesso al cambiamento climatico”.

La segretaria del PD di Anghiari ha parlato poi di lavoro: “Dobbiamo fare in modo di creare occasioni di lavoro anche nuovo, che sia lavoro con diritti e di qualità, che possa permettere ai nostri giovani di rimanere a vivere qui o attrarre anche famiglie e giovani da altri territori. Ci sono delle possibilità nuove”, ha spiegato, “lo smart working potrebbe diventare un’occasione importante per tanti giovani che magari lavorano in aziende lontane al nord o al sud ma vogliono rimanere a vivere in questo territorio, Quindi è necessario potenziare le infrastrutture, anche digitali, potenziare i servizi e darsi da fare per mantenere il lavoro che qui già c’è e per creare nuove opportunità e nuove occasioni”.

Il referendum costituzionale

Sul tema del referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, che si terrà in contemporanea con le elezioni regionali, si sta ancora registrando una posizione interlocutoria da parte di molti partiti. Lorenzo Minozzi ha voluto tuttavia esprimere con chiarezza la propria opinione: “A livello locale come circoli una riflessione non l’abbiamo fatta”, ha ammesso, “ma personalmente io voterò no. Innanzitutto perché non credo che si possa mercanteggiare la rappresentanza politica di un territorio per un risparmio che poi è anche abbastanza irrisorio. Se un partito come la Lega riesce a far sparire 49 milioni”, ha argomentato, “significa che di soldi ne girano veramente tanti, e quindi tutto il sistema dei finanziamenti alla politica e dei costi della politica andrebbe rivisto, ma in maniera diversa da quello che è un rischioso taglio orizzontale. Poi l’Italia è un territorio complesso anche dal punto di vista geografico, per cui zone che sono già marginali e poco collegate hanno bisogno di una maggiore rappresentanza. Di conseguenza il taglio fatto giusto per risparmiare qualcosa lo trovo una cosa aberrante”, ha concluso.

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