Anche per le Marche quella di domenica 27 dicembre è stata la giornata del Vax Day, ossia il giorno in cui sono state somministrate le prime dosi del vaccino anti Covid sviluppato da Pfizer-Biontech. Come nel resto del Paese, la campagna di vaccinazione ha preso il via dalla categoria di cittadini a maggiore priorità, ovvero gli operatori sanitari. Tra questi vi è anche Agnese Manenti, 31enne di Sansepolcro, da alcuni mesi operativa presso il pronto soccorso degli Ospedali Riuniti Torrette di Ancona dopo oltre quattro anni nel reparto ostetricia. La nostra redazione l’ha contattata all’indomani della somministrazione della sua prima dose di vaccino.
Innanzitutto come ti senti?
Sto bene, ad oggi non ho avuto nessun tipo di problema e sono felicissima. Quella di ieri è stata una giornata chiave nella lotta a questo nemico invisibile. La strada è ancora lunga e purtroppo, vedendo anche il numero di ricoveri delle ultime ore, la sensazione è che ne avremo ancora per molto. Ma da oggi, finalmente, abbiamo un’arma in più per combattere il virus. Ed è sicuramente la più forte a nostra disposizione.
Sei tra le primissime persone del nostro Paese ad aver ricevuto il vaccino. Cos’hai fatto per ottenerlo?
Una semplice domanda presso la locale struttura sanitaria. Ritenevo giusto inoltrarla, lavorando a stretto contatto con i malati Covid e non avendolo ancora contratto. Proprio quest’ultimo parametro, ossia la mancanza di anticorpi nel mio organismo, mi ha permesso di rientrare tra i primi beneficiari assieme ad altri 15 colleghi.
Qual è lo step successivo?
Dopo la prima iniezione devono trascorrere almeno 21 giorni. Nel mio caso, la data suggerita per la seconda dose è quella del 18 gennaio. A quel punto dovranno trascorrere sette giorni prima che possa ritenermi a protetta a tutti gli effetti. Allo stato attuale, ovviamente, non lo sono ancora.
In che modo agisce il vaccino sul nostro organismo?
È importante precisare che vaccinarsi non significa ‘autoinfettarsi il corpo’, come qualcuno vuole far intendere attraverso sintesi grossolane. Io, in questo momento, non sono una persona ‘infetta’. Il vaccino non può provocare la malattia, ma anzi è una forma di prevenzione che induce il nostro organismo ad attivare un meccanismo di protezione, cioè la creazione degli anticorpi, che blocca l’ingresso del virus nelle nostre cellule. Questo è l’unico sistema efficace per combattere il Covid.
Per quanto tempo sarai immune dal virus?
Ancora le tempistiche non sono state ufficializzate, ma in base agli studi effettuati fin qui ci è stato indicato che la protezione dovrebbe essere di un anno circa.
Quali categorie di persone ritieni debbano vaccinarsi?
È fondamentale che il vaccino venga fatto da più persone possibile, non solo tra noi addetti ai lavori. Ovviamente si dovrà dare priorità alle persone più fragili, come gli anziani, ma anche ai ragazzi che possono costituire un vettore del contagio all’interno delle famiglie. Io stessa, soprattutto nei periodi più critici, ho sempre evitato di tornare a casa per paura di contagiare i miei cari, che in questo momento rientrano nelle categorie più a rischio. Il Natale l’ho trascorso qua, così come il mio compleanno e il Capodanno. Grazie al vaccino potrò sentirmi più tranquilla al lavoro, ma anche e soprattutto in famiglia.