Ampio spazio per il tema Covid nel consiglio comunale di Sansepolcro che si è svolto ieri sera in modalità online. L’argomento è stato affrontato nella fase delle comunicazioni del sindaco, che Mauro Cornioli ha aperto toccando brevemente altre questioni: in particolare, ha dato telegraficamente conto dell’assemblea di Coingas tenutasi nel pomeriggio e ha ricordato la commissione attività produttive che si riunirà domani sera per parlare di marchio Buitoni. A seguire il primo cittadino ha annunciato a sorpresa il collegamento telefonico con suor Giuseppa Garrido. La religiosa, che ha compiuto 91 anni domenica, rientrerà tra pochi giorni in Spagna dopo 50 anni trascorsi a Sansepolcro dove, come ha ricordato Cornioli, è stata anima del volontariato e dell’assistenza ai malati.
Il sindaco: “Ho contattato personalmente i 62 positivi”
Dopo il saluto del consiglio a suor Giuseppa, il sindaco ha aperto il capitolo pandemia con una lunga relazione in cui ha riassunto quanto successo nelle ultime intense giornate, partendo da un commento sullo screening di massa: “Questa operazione nasce dalla settimana precedente, quando ci è stato comunicato ufficiosamente un dato che, una volta elaborato, non era coerente con la situazione. Da lì è partito un meccanismo che ha aumentato l’allerta in città, e sicuramente questo non è stato un male, ed è partito lo screening, che ha portato a fare a Sansepolcro 5.700 tamponi. Mercoledì si sono diffuse delle voci, inizialmente non capivamo se i dati dello screening fossero compresi o no nei numeri che avevamo, poi è stato chiarito di sì”. Sui risultati finali dello screening “in questo momento l’azienda non ha ancora fornito un dato ufficiale – ha spiegato il sindaco – Quello che posso dire è che ho contattato telefonicamente tutte le 62 persone risultate positive la scorsa settimana e ho chiesto anche dove avessero fatto il tampone. Al palazzetto lo avevano fatto in dieci. Di queste persone, alcune erano sintomatiche o contatti di caso, quindi una metà l’avremmo intercettata comunque anche con il tracciamento. I dati buoni dello screening – ha detto ancora Cornioli ribadendo che comunque i numeri non sono definitivi [qui il computo finale successivamente reso noto] – ci dicono che il tracciamento a Sansepolcro viene fatto bene”.
“15 giorni in ritardo rispetto all’Umbria, situazione preoccupante”
Il primo cittadino ha poi parlato delle varianti: “Cinque o sei giorni fa ci è arrivata la notizia della presenza delle varianti, che hanno una diffusività importante e una velocità di contagio che ho riscontrato io stesso”. A questo punto Cornioli ha proiettato ed illustrato una serie di grafici personalmente elaborati: “La valutazione chiarissima è che siamo 15 giorni in ritardo rispetto all’Umbria, ed è su questa base e non sullo screening che abbiamo scelto di chiudere le scuole. Questa situazione mette grande preoccupazione, ora dovremo valutare altre possibili decisioni dolorose come la chiusura dei parchi giochi”. Infine, Cornioli ha parlato della prospettiva di zona rossa: “Questa settimana abbiamo la possibilità di analizzare, valutare e scongiurare la zona rossa – ha detto – Abbiamo dei giorni di riflessione, l’augurio che ci facciamo tutti è che i casi, che adesso sono diventati circa dieci al giorno, diventino cinque, ma dovremo capire quali altre misure serviranno. Saremo molto attenti anche rispetto ai territori vicini e a cosa intendono fare la Asl e la Regione”.
Bartolo: “Evitare decisioni avventate e messaggi allarmanti”
Dopo il sindaco ha preso la parola la consigliera Simona Bartolo a nome di Insieme Possiamo, per quello che è stato l’unico intervento da parte della maggioranza. Bartolo, pur ribadendo “la consapevolezza che la nostra città si è mossa sempre correttamente”, non ha risparmiato una serie di critiche all’operato del primo cittadino: “Le decisioni prese in tempi rapidissimi che hanno portato alla chiusura delle scuole in questa settimana – ha detto – potevano essere modulate diversamente. Abbiamo messo in difficoltà la cittadinanza e dobbiamo riconoscerlo. Sarebbe stato sufficiente spostare la chiusura di un giorno o addirittura mezza giornata per facilitare scolari, insegnanti e genitori”. Per quanto riguarda la comunicazione istituzionale, Bartolo ha suggerito di “ponderare bene numeri e parole onde evitare che in città passino messaggi allarmanti o che siano percepiti dai cittadini come discordanti. Attenzione sempre agli aggettivi, soprattutto quando non servono, e che i numeri dei casi positivi, quando possibile, siano sempre rapportati al numero dei tamponi”. Inoltre la consigliera di Insieme Possiamo ha invitato ciascuno “a fare nel migliore dei modi il proprio lavoro: che il sindaco si confronti con il Coc, che potrebbe essere allargato ad altre figure competenti, e che non vi siano ingerenze né da parte della Asl verso il comune né da parte del comune verso l’azienda sanitaria”. Con un’ultima stoccata, Bartolo ha detto che “visto che abbiamo sdoganato i collegamenti telefonici, potevamo cogliere l’occasione per coinvolgere anche esperti di statistica per aiutarci a leggere i grafici”, con riferimento alle tabelle illustrate poco prima dal sindaco.
Giorni: “Cercare in tutti i modi di far andare avanti le scuole”
Hanno parlato quindi i quattro capigruppo di minoranza. Per Catia Giorni del Movimento 5 Stelle “le scuole rimangono sempre l’ultima cosa chiudere: sappiamo già quanto bambini e ragazzi abbiamo sofferto questa situazione e quanto ogni giorno di scuola sia fondamentale. La scelta – ha detto Giorni – magari è stata dettata dalla preoccupazione del momento, ma andava ponderata meglio, anche perché sapevamo che nel fine settimana avremmo avuto una panoramica più chiara con i dati dello screening. Si potevano quindi preallertare le persone ed eventualmente procedere alla chiusura da lunedì, mentre in questo modo quello che è stato fatto è difficile da far capire ai cittadini”. L’esponente dei Cinquestelle ha quindi sollecitato a “cercare in tutti i modi di far andare avanti le scuole, altrimenti si rischia anche di favorire assembramenti di ragazzi in posti molto meno sicuri”.
Laurenzi: “Clima di tensione immotivata, servono azioni condivise”
Il capogruppo del Partito Democratico Andrea Laurenzi ha cominciato il proprio intervento con una battuta: “Oggi ci togliete il divertimento di fare opposizione: ho sentito un grande disaccordo in maggioranza sulla gestione di questa fase dell’emergenza, e questo mi fa capire che le cose che ho lamentato direttamente al sindaco sono sofferenze anche dei gruppi di maggioranza. Di conseguenza mi chiedo – ha detto Laurenzi – come nascano e come vengano condivise decisioni così importanti e impattanti sulla popolazione”. Per il capogruppo di PD-InComune “il sindaco è chiamato a prendere decisioni, eventualmente drastiche, ma serve lucidità, che si ha anche analizzando il fenomeno da più punti di vista. Come minoranze abbiamo avuto fin dall’inizio un approccio al tema collaborativo, e lo stesso vale per la maggioranza, ma questa settimana c’è statao uno strappo che non fa bene alla città – ha commentato Laurenzi – Ci siamo trovati giovedì a metà pomeriggio con una decisione che ha spiazzato tutte le famiglie, in un contesto di paura collettiva gestita male a livello comunicativo”. Laurenzi ha ricordato che “frasi sibilline sulla pagina del comune hanno creato un clima di tensione immotivata” e ha evidenziato che “i dati vanno letti in modo complessivo”, sostenendo che non siano “così preoccupanti” come nell’illustrazione fatta del sindaco. L’esponente democratico ha quindi ribadito che “va data una comunicazione serena alla città, magari con azioni condivise: noi siamo qui apposta e c’è un Coc che finora è stato convocato solo per questioni meramente organizzative e mai per un confronto anche con tecnici sulle decisioni da prendere. Decisioni – ha concluso – che invece sembrano prese all’impronta e frutto di allarmismo”.
Rivi: “Nessuno spazio a una figura rassicurante come l’assessore Vannini”
È intervenuto poi il consigliere della Lega Alessandro Rivi: “Arriva la conferma – ha detto – che il Coc non è stato considerato per quanto riguarda l’aspetto decisionale. Per quanto colga la buona fede e la voglia di analizzare i dati da parte del sindaco – ha poi aggiunto – non vedo accanto a questo nessun intervento da parte dell’assessore alla sanità Vannini, che aveva avuto un ruolo rassicurante nei confronti della città”. Anche Rivi si è poi soffermato sul tema della comunicazione: “La gente è confusa, prima si è spaventata, poi non sapeva cosa stesse succedendo. Lo stimolo è verso un approccio ragionato e non impulsivo. Che il sindaco si faccia consigliare il più possibile – ha sollecitato l’esponente leghista – dalla sua maggioranza e anche dall’opposizione: nella prima fase questo era successo, nella seconda no”.
Giunti: “Oggi la medicina ha maggiormente sotto controllo la situazione”
L’ultimo esponente della minoranza a prendere la parola è stato Tonino Giunti di Forza Italia, con un intervento che è stato quello più conciliante nei confronti del primo cittadino: “Lo screening è stata un’azione che ognuno ha recepito positivamente, con il sindaco che ha organizzato tutto a favore della popolazione. Quello che mi preme dire – ha tuttavia precisato – è che la gente è spaventata, qualcuno sta pensando che stia succedendo quello che è accaduto l’anno scorso quando si chiudeva tutto: oggi la medicina ha in mano la situazione molto più di allora, e la popolazione va informata di questo”. Anche Giunti, come altri colleghi, ha poi sottolineato che “in certe decisioni andrebbero coinvolti organi come il Coc o la conferenza dei capigruppo in modo da poter recepire diversi aspetti”. Infine, rispetto a quanto ipotizzato dal sindaco poco prima, il consigliere di Forza Italia ha detto che “chiudere i parchi è l’ultima cosa, perché per il nostro organismo è importante uscire ora che ci sarà il sole, l’importante è che non si creino assembramenti”.
Cornioli sulle prossime decisioni: “Convoco fin d’ora conferenza dei capigruppo”
Dopo il giro di interventi dei consiglieri ha ripreso la parola per una replica il sindaco Mauro Cornioli, che per prima cosa ha letto il testo della lettera con cui la Asl, in considerazione della diffusione delle varianti inglese e brasiliane, proponeva la chiusura di tutte le scuole per una settimana: “Abbiamo sentito i sanitari di zona, i pediatri, abbiamo sentito i dirigenti scolastici – ha quindi commentato il sindaco – e abbiamo deciso in giunta all’unanimità di fare l’ordinanza e chiudere”. Riguardo al coinvolgimento del Coc o di strutture analoghe, Cornioli ha sottolineato come si tratti di “organi consultivi a cui manca tutta una serie di dati e contatti”. È poi tornato sul tema delle prossime decisioni da prendere: “La zona rossa – ha puntualizzato – non la fanno i sindaci ma la fanno i dati. Ad ogni modo giovedì sera faremo una conferenza dei capigruppo che convoco fin da ora dove ognuno si assuma le proprie responsabilità nero su bianco. In questo momento non riteniamo di prendere ulteriori provvedimenti anche se sono perplesso rispetto ai parchi giochi, ma visto che nessuno li vuole chiudere li lasceremo aperti”. Cornioli ha quindi ribadito la preoccupazione per aver “visto la variante inglese correre e contagiare come non mai” ed ha in conclusione fatto riferimento al responsabile del dipartimento prevenzione della Asl: “Mi conforta il confronto forte, determinato e di grande stima con il dottor Spagnesi”, ha detto.