Nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Sansepolcro, svoltasi in modalità online nella serata di giovedì 29 aprile, il sindaco Mauro Cornioli ha esternato la sua personale preoccupazione in merito all’aumento dei contagi registrato negli ultimi giorni in città. Come di consueto, il primo cittadino ha sfruttato la finestra dedicata alle comunicazioni per aggiornare nel dettaglio i rappresentanti delle forze politiche sull’andamento dell’epidemia nel territorio biturgense.
Cornioli ha esordito illustrando i risultati di una sua personale attività di tracciamento attraverso contatti continui con le famiglie contagiate: “Abbiamo un’incidenza importante data dalla recrudescenza dei contagi. La provincia era a 150 come incidenza e ora è arrivata a 197. Anche se la Toscana è in calo, la nostra provincia è risalita. Con varie comunicazioni sui social, da domenica ad oggi, ho cercato di fornire aggiornamenti andando ad individuare la consistenza e le modalità di sviluppo delle catene. Faccio tutto questo senza alcun contributo informativo a livello di tracciamento da parte dell’Asl, che non porta dei contributi ai comuni in termini ufficiali se non con rapporti interpersonali con la Prevenzione a livello locale. Ciò che vi racconto è frutto dei miei contatti con i singoli contagiati, uno per famiglia, compresi i 5 di oggi (ieri ndr) che risultano essere 3 contatti di casi e 2 casi nuovi che ci auguriamo restino isolati.”
Sempre riguardo ai nuovi positivi Covid dell’ultima settimana, il sindaco ha spiegato che “si tratta quasi esclusivamente di varianti. I contagi avvengono in dinamiche al chiuso, all’interno dell’ambiente familiare non convivente, dall’incontro fra fratelli e genitori che non convivono, avviene anche in incontri con amici stretti. Un’ulteriore variabile riguarda i collaboratori a domicilio come badanti e colf. Alcune persone sono state contagiate all’interno della famiglia dove operavano. E poi c’è la problematica del luogo di lavoro: se prima ci si contagiava soprattutto negli uffici, con l’arrivo delle varianti il problema si presenta anche all’interno delle fabbriche.”
Il primo cittadino ha quindi rivolto una critica, neanche troppo velata, agli attuali protocolli nazionali. “Vorrei denunciare pubblicamente gli attuali sistemi per il tracciamento a monte. Con la zona gialla abbiamo abbassato i livelli di protezione, ma il tracciamento va indietro di 48 ore e se sospetta variante va indietro di 14 giorni. Al Borgo abbiamo una sola catena di sospetta variante. Al servizio prevenzione, che condivide questo pensiero, si è detto di andare indietro di sette giorni. Pensate a cosa può succedere se per 3-4 giorni sfugge un contatto. Già ce ne perdiamo diversi, così diventano tantissimi. Questa condizione mi preoccupa molto: il tracciamento indietro di 48 ore è insufficiente.”
“Non dobbiamo salire in macchina con nessuno, o comunque sempre con le mascherine e i finestrini aperti. Quando arriva in una famiglia il virus non salva nessuno, perciò bisogna isolarsi al minimo sintomo – ha ribadito Cornioli – A monte della catena c’è sempre un sintomatico che quasi sempre non sa dove si è contagiato. Siamo sempre un punto di congiunzione tra regioni, e il virus circola da più direzioni.”
Riguardo al capitolo vaccinazioni, infine, Cornioli ha spiegato che “dopo una prima fase a rilento, che non è data né dalla Asl né dalla Regione ma dal fatto che i vaccini non ci sono, abbiamo sottolineato quelle che sono state le problematiche di organizzazione. Lo dico chiaramente: la categoria dei fragili doveva essere vaccinata per prima. In ogni caso gli 80enni nel giro di una decina di giorni saranno tutti vaccinati. In questi due giorni sono stati fatti 350 vaccini al foro boario, ci stiamo avvicinando al regime massimo di 400, domani ne saranno fatti altrettanti.”