Tra i comuni che hanno approvato il bilancio consuntivo 2020 la scorsa settimana c’è anche quello di Pieve Santo Stefano, il cui consiglio comunale si è riunito venerdì sera. Doveva essere l’ultimo giorno utile per la ratifica del documento, anche se all’ultimo momento il governo ha prorogato i termini di un altro mese, soprattutto in considerazione del fatto che, come ha spiegato anche il sindaco Claudio Marcelli, i comuni devono procedere a rendicontare tutte le maggiori e minori spese e i mancati incassi prima di poter contare in via definitiva sui contributi per l’emergenza Covid, il cosiddetto fondone.
Ad ogni modo, il sindaco ha detto che “l’impatto del Covid sul bilancio almeno in prima istanza non è stato troppo significativo, anche perché sono intervenuti in nostro sostegno altri enti, come per esempio la provincia che ci ha aiutato con il contributo chilometrico relativo al trasporto pubblico”. Di conseguenza – ha spiegato Marcelli – il fondone di 240.000 euro andremo per il momento a eroderlo per poche decine di migliaia di euro, anche se lo riutilizzeremo nel 2021, prevalentemente per anestetizzare gli aumenti della Tari, che ammontano a circa 60.000 euro da spalmare in tre anni”.
Il primo cittadino di Pieve ha evidenziato che l’avanzo di amministrazione – “in parte dovuto al fatto che alcune opere pubbliche non sono state realizzate” – ammonta a 1.400.000 euro, “più della metà dei quali accantonati per i crediti di dubbia esigibilità”. Il sindaco ha spiegato che “l’avanzo riconducibile al 2020 è intorno a 300.000 euro, 100.000 dei quali non vincolati e pertanto liberi di essere destinati a investimenti o interventi urgenti. Al di là della vicenda Covid che ancora è da definire in tutta la sua ampiezza – ha concluso Marcelli – il bilancio ci porta a dire che il comune di Pieve Santo Stefano è ben amministrato”.
Giacomo Benedetti, capogruppo di Pieve in Comune, l’unica forza di minoranza presente in aula venerdì, ha annunciato il voto contrario al bilancio aggiungendo una sollecitazione: “Il nostro forte invito – ha detto – è ad allargare la forchetta degli investimenti e a cercare il modo, in un bilancio con un avanzo importante, di porre mano al portafogli”. “La nostra volontà molte volte si infrange con le urgenze”, ha replicato Marcelli, annunciando che “a breve vedrete impegni di spesa legati a una frana su cui dovremo mettere mano per una cifra consistente. Questo – ha aggiunto – non ci deve però distrarre dal programma amministrativo che va avanti, ed è notizia della scorsa settimana l’ottenimento del finanziamento per i marciapiedi ai giardini del Ponte Nuovo”.
Lo statuto di Arezzo Casa
Spazio poi il capitolo Arezzo Casa, con il consiglio comunale che ha ratificato le modifiche allo statuto e ai patti parasociali della società partecipata. “Andiamo ad approvare lo statuto come votato dalla maggioranza dei soci”, ha detto il sindaco, pur precisando che “Pieve non era assolutamente d’accordo” con uno degli interventi proposti, secondo il quale “il consiglio di amministrazione deve nominare un direttore generale”. Secondo Marcelli questa sarebbe dovuta rimanere una facoltà e non un obbligo. Il sindaco, che ha ricordato anche la contrarietà di Pieve rispetto all’elezione del presidente stesso, Lorenzo Roggi, avvenuta nel 2019 (“ritenevamo di perseguire una linea più moderata”), si è detto invece favorevole all’altra modifica, quella del sistema di votazione, in modo da “garantire la rappresentanza dei territori e della minoranza”. Sui patti parasociali, ha detto Marcelli, “è passata la linea di Pieve, il comune che negli anni è sempre stato il più attento di tutti al canone concessorio riconosciuto da Arezzo Casa ai comuni in sostituzione dell’Imu e che destiniamo soprattutto ad interventi sociali. C’era l’idea di far assorbire queste somme ad Arezzo Casa ma ci siamo opposti e le nostre ragioni sono state accolte”.
A seguire, il consiglio comunale ha votato un accordo con la ditta Edilpieve relativa al parcheggio nella zona del centro polifunzionale di via Canonico Coupers: “Il parcheggio sarà 24 ore su 24 a servizio della comunità e alcuni spazi saranno riservati alla nuova struttura, che nascerà il prima possibile”, ha precisato Marcelli. La somma a carico del comune, 11.500 euro, è stata definita “congrua” da Benedetti, che per il futuro ha esortato a “manutenzione e controllo costanti” dell’area.
Intitolazione al pittore Ademollo e cittadinanza onoraria al Milite Ignoto
L’assessore Luca Gradi ha poi illustrato la proposta, votata all’unanimità, di intitolare una piazzetta al pittore Luigi Ademollo, che negli anni trenta del XIX secolo ha realizzato la cupola della Chiesa della Madonna dei Lumi e numerosi dipinti che vi sono conservati. Gradi ha ricordato che l’iniziativa fa seguito ad una richiesta di fine 2019 dei discendenti di Ademollo: “Questa intitolazione – ha commentato l’assessore – potrà avere anche una valenza turistica e ci permetterà di valorizzare opere uniche in Italia”.
Dopo il conferimento della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto – un’iniziativa promossa in numerosi comuni in occasione del centenario della simbolica tumulazione al Vittoriano della salma di un soldato non identificato – l’assise ha votato le osservazioni al Piano strutturale. “Arriviamo a questo passaggio con ritardo – ha detto il sindaco – causato in parte dalla pandemia e in parte da una serie di approfondimenti che sono stati necessari”. Marcelli ha evidenziato tra l’altro che si è provveduto a “ridisegnare i confini del centro urbano e delle frazioni” per evitare che “alcune zone come Madonnuccia, Valdazze o Valsavignone perdessero lo status di frazione per diventare case sparse. La differenza non è da poco – ha precisato il sindaco – perché in un territorio già urbanizzato c’è molta più libertà di intervento”. Le osservazioni sono state ratificate all’unanimità dopo un lavoro di sintesi precedentemente effettuato in commissione urbanistica.
Bando per i contributi alle attività, il sindaco: “Sorpreso dal calo di fatturato”
L’ultima parte dei lavori è stata dedicata alle interrogazioni, con Benedetti che ha chiesto chiarimenti in merito ad interventi di risistemazione di aree verdi e zone giochi e ad un bando regionale per investimenti in infrastrutture per il turismo e il commercio, a cui Pieve ha partecipato senza ottenere il finanziamento. Claudio Marri, anche lui di Pieve in Comune, ha domandato invece spiegazioni sull’attribuzione di due nuove posizioni organizzative. “Due pensionamenti importanti di fila ci hanno messo in difficoltà ma abbiamo cercato di operare in maniera previdente e ci siamo attrezzati con queste due nuove posizioni organizzative”, ha risposto Marcelli, che ha anche ricordato che “non ci sono state candidature per il ruolo di segretario generale di Pieve, Badia Tedalda e Caprese Michelangelo”. Ancora, il primo cittadino ha riferito che l’architetta finora nello staff del sindaco lascia Pieve avendo vinto il concorso a Badia: “Cercheremo di avere a tempo parziale la seconda classificata a quel concorso – ha detto Marcelli – attraverso un accordo con il comune di Montepulciano dove attualmente lavora”.
In conclusione dei lavori Davide Meazzini, anche lui esponente della minoranza di Pieve in Comune, ha sottolineato come il bando per gli aiuti alle attività artigianali e commerciali delle Aree interne, per un ammontare di 50.000 euro, abbia prodotto contributi poco significativi per ciascun richiedente: “Visto che ancora molte cose sono provvisorie – ha detto – forse sarebbe il caso di riguardare alcuni parametri, perché potrebbe essere opportuno dare un contributo maggiore a chi ha avuto più problemi, e magari considerare non il fatturato ma i redditi”. Il sindaco Marcelli, che si è definito sorpreso che dalle domande pervenute sia emerso un calo complessivo di fatturato di oltre due milioni e mezzo di euro, ha spiegato che il bando attuale non è modificabile, ma che per le prossime annualità alcuni criteri possono essere rivisti. “A me – ha specificato – piacerebbe dare contributi a chi fa investimenti”.