Dopo che l’Emilia-Romagna e la Toscana avevano dato già da domenica la possibilità ai comuni tra loro confinanti di effettuare comunicazioni congiunte alle Prefetture per permettere gli spostamenti dei propri abitanti, ieri sera anche la Regione Marche ha emanato analogo provvedimento. Questa mattina, quindi, il sindaco di Sestino Franco Dori ha provveduto alla sottoscrizione dei documenti necessari per gli spostamenti degli abitanti in tutti i comuni confinanti, sia quelli romagnoli (Pennabilli e Casteldelci) che quelli marchigiani (Borgo Pace, Mercatello sul Metauro, Belforte all’Isauro, Pian di Meleto e Carpegna). Badia Tedalda, che aveva già completato i passaggi con i comuni romagnoli, sta ultimando ora l’iter anche con Borgo Pace, mentre Pieve Santo Stefano ha raggiunto lo stesso risultato con Verghereto. Il sindaco pievano Claudio Marcelli ha tuttavia segnalato che sono in corso approfondimenti sulla rispondenza delle normative regionali al Decreto del Presidente del Consiglio del 17 maggio, che potrebbero portare alla necessità di modifiche nelle ordinanze.
Per quanto riguarda i comuni della Valtiberina, al momento, l’unico confine che resta invalicabile è quello con l’Umbria, che interessa Anghiari, Sansepolcro e Monterchi. Da Perugia infatti continuano a non arrivare novità.
“Mi sono dato da fare fin dal 4 maggio per arrivare a questo risultato”, ha detto il sindaco di Sestino Dori a TeverePost, sottolineando che sono molti gli scambi tra Sestino e i comuni limitrofi in termini lavorativi e di famiglie divise dai confini regionali. In questo modo, ha spiegato, “vista anche la chiusura delle scuole, è più facile per esempio per i nonni poter tenere i bambini”.
Il decreto 159/2020 del presidente della Giunta regionale delle Marche, Luca Ceriscioli, prevede la possibilità di spostamenti non solo tra comuni confinanti ma anche tra province confinanti, esattamente come l’ordinanza sottoscritta domenica dal Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Lo spostamento tra province non si estende però alla Toscana, visto che l’ordinanza del presidente Enrico Rossi non fa riferimento a questa fattispecie, ma soltanto ai comuni contigui.