Una nota congiunta di “Insieme per Anghiari” e “Viva Monterchi Viva” ha posto questa mattina l’attenzione sull’assenza delle firme dei sindaci Alessandro Polcri e Alfredo Romanelli nella lettera che altri cinque primi cittadini, quelli di Sansepolcro, Pieve S. Stefano, Città di Castello, San Giustino e Bagno di Romagna avevano inviato nei giorni scorsi al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in merito alla questione dei confini regionali. Le due forze politiche, all’opposizione nei rispettivi Consigli cittadini e riconducibili al comune alveo del Partito Democratico, hanno chiesto conto ai sindaci della loro esclusione, sottolineando anche l’importanza dei ruoli rivestiti da Polcri e Romanelli nell’Unione dei Comuni, di cui sono Presidente e Assessore al sociale. “Ma è evidente che l’ente Unione dei Comuni”, scrivono, “ormai totalmente bypassato anche in questa emergenza, è praticamente ai margini di ogni questione politica di vallata assieme a chi, in virtù del proprio ruolo, dovrebbe in questo momento guidarlo”. La nota si conclude esprimendo un timore: “Non vorremmo che quanto successo sia il preludio all’esclusione dei Comuni di Anghiari e Monterchi da altri tavoli importanti, come ad esempio quelli che auspichiamo si terranno sulle importanti questioni economico-sociali del nostro comprensorio per far fronte a questo delicato momento”.
Per affrontare l’argomento in modo completo, TeverePost ha contattato i due sindaci chiamati in causa. Il sindaco di Monterchi Alfredo Romanelli ha sottolineato che “la lettera al Presidente del Consiglio, di cui condividiamo pienamente il merito, non è l’unico modo per dissentire sul provvedimento del Governo”, e ha ricordato che anche gli altri comuni altotiberini del confine tosco-umbro, cioè Anghiari, Monterchi, Citerna e Monte Santa Maria Tiberina, si erano espressi con posizioni analoghe in occasione di una diretta Facebook.
Alessandro Polcri, primo cittadino di Anghiari, ha parlato di presa di posizione strumentale delle opposizioni per tentare di dividere i sindaci con una tesi argomentativa che ha definito “di grande pochezza”. Polcri ha spiegato che “l’Unione dei Comuni è un ente di secondo livello che non ha un indicatore politico e non può uscire pubblicamente su certe questioni, ma che serve a dare servizi ai cittadini. Per esempio nell’ultima Giunta abbiamo preso iniziative sul sociale scegliendo di realizzare il bando per gli affitti a livello comprensoriale e non di singole amministrazioni. Lunedì inizia inoltre la fase dei picchettaggi per la ciclopedonale Sansepolcro-Anghiari-Monterchi, a giugno ci sarà l’appalto per il nuovo Ufficio turistico che per la prima volta coinvolgerà anche Pieve. Questo per dire”, ha concluso il Presidente dell’Unione, “che c’è coinvolgimento e che non c’è nessuna divisione tra i sindaci con i quali, oltre ad avere un’impostazione programmatica comune, abbiamo anche la fortuna di essere amici nella vita”.
Nel merito della questione dei confini regionali, Polcri ha ribadito di condividere l’iniziativa dei cinque sindaci ‘della e45’ e ha rilanciato: “Se quel tentativo non andasse a buon fine, propongo di fare una Conferenza dei sindaci allargata scrivendo alle Prefetture, che rappresentano il Governo e possono aiutare a risolvere queste problematiche direttamente sul territorio. Per esempio uno dei precedenti decreti impediva di fare la spesa fuori comune: con il Prefetto abbiamo trovato un’interpretazione applicativa e i cittadini di Anghiari, dove non c’è la grande distribuzione, hanno avuto la possibilità di recarsi ai supermercati di Sansepolcro”.
In ogni caso il dibattito sul ruolo dell’Unione dei Comuni nello scenario politico-amministrativo della vallata resta quantomai aperto e sarà sicuramente tema di approfondimenti nel prossimo futuro.