Il tema della sede e dell’organico del Commissariato di pubblica sicurezza di Sansepolcro è stato oggetto di una delle interrogazioni all’ordine del giorno del consiglio comunale che si è svolto ieri sera in modalità online. A presentarla il consigliere di Forza Italia Tonino Giunti, che illustrando l’atto si è detto “esterrefatto” per le notizie secondo le quali “la Polizia di Stato di Sansepolcro si trova con organici sottodimensionati e una sede che non ha più i requisiti idonei”, tanto che “rischiamo di perderne la presenza”. Un’ipotesi di fronte alla quale “dobbiamo fare fronte comune”, ha detto Giunti, chiedendo all’amministrazione di fornire informazioni certe e di illustrare quali azioni intenda mettere in campo.
A rispondere è stato il sindaco Mauro Cornioli, che ha esordito precisando che “la presenza del Commissariato non è in dubbio”. Cornioli ha quindi ricostruito la storia del tentativo di trasferimento della locale sede della Polizia presso l’ex Manifattura dei Tabacchi, avviato nel 2015: “C’è stata una serie di confronti importanti con Cassa depositi e prestiti, proprietaria dell’immobile – ha detto il primo cittadino – per poter valutare interventi legati allo scolastico, all’artigianale, al residenziale, ferma restando la parte dedicata al Commissariato. Purtroppo, ahimé – ha proseguito Cornioli – nell’agosto dello scorso anno Cassa depositi e prestiti ha scritto alla Prefettura e per conoscenza a noi e al questore dicendo che dopo una serie di valutazioni all’interno della struttura l’intervento di ristrutturazione risultava insostenibile economicamente”. Il sindaco ha ricordato che erano stati infatti stimati costi per circa 3 milioni di euro per una messa a norma antisismica “che fra l’altro interessava anche la nostra parte della Chiesa degli Osservanti, con un costo pro quota per il comune di 650.000 euro”. Per Cdp l’ammontare dei costi non era sostenibile “sia in relazione al canone di locazione proposto – ha detto Cornioli dando lettura della missiva della stessa Cassa depositi e prestiti – sia in relazione agli ipotetici scenari di valorizzazione dell’intero complesso, rivelatisi non percorribili”. Il citato canone di locazione, ha precisato ancora il sindaco, ammontava a 45.000 euro, di cui “35.000 euro, che è l’affitto pagato attualmente, da parte del Ministero degli interni, e 10.000 euro che erano stati promessi dalla precedente amministrazione Frullani e da noi confermati”.
Proseguendo l’aggiornamento al consiglio comunale, il sindaco ha riferito che “a novembre la prefettura di Arezzo ha emesso un bando chiedendo la disponibilità di soggetti privati ad offrire una collocazione con determinati requisiti al Commissariato di pubblica sicurezza. Un nostro concittadino ha partecipato e a febbraio è stato contattato per approfondire questa ipotesi. In questo momento – ha spiegato Cornioli – come amministrazione siamo in contatto con questo cittadino che ci ha fatto richiesta di poter ristrutturare un immobile idoneo, dunque c’è questo mix che si sta mettendo a fuoco tra costi, ritorno economico e ipotesi di ristrutturazione. Da parte dell’amministrazione – ha detto ancora il primo cittadino – c’è tutta la disponibilità ad andare incontro a questo tipo di opzione, logicamente nei limiti degli strumenti urbanistici e nel rispetto dei diritti del cittadino e del bene comune”.
In conclusione, Cornioli ha sottolineato che “se ci fossero segnali di allarme rispetto alla permanenza del Commissariato a Sansepolcro, che però non abbiamo mai sentito, sarà nostra premura interloquire con la prefettura e la questura di Arezzo”.