L’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Santo Stefano è nato nel 1984 dall’intuizione del giornalista e scrittore Saverio Tutino, scomparso nel 2011. Ma il progetto da lui ideato continua a portare avanti la propria missione di raccogliere diari, memorie ed epistolari che attraverso tante storie individuali – ormai più di ottomila – raccontano e preservano la storia collettiva del nostro paese. Tutti i documenti autentici, non rielaborati né corretti, che arrivano all’Archivio entro il 15 gennaio di ogni anno partecipano alla selezione del Premio Pieve, adesso intitolato anche allo stesso Saverio Tutino, che si svolgerà quest’anno dal 18 al 20 settembre. Il tema di fondo di questa trentaseiesima edizione è “come pagine bianche”: di fronte alle quali, scrivono gli organizzatori, scegliere parole di cui “difendere il senso comune e i valori universali che racchiudono” oppure “accogliere le trasformazioni di significato” legate “agli arricchimenti e agli impoverimenti dettati dal tempo in cui viviamo”. Insomma, “da una parte i valori, nei quali l’Archivio dei diari si è riconosciuto sin dalla nascita, dall’altra l’indagine del presente, e del cambiamento, che rinnoviamo ogni anno grazie ai nuovi racconti di sé che le persone continuano a inviarci”.
L’apposita commissione ha selezionato come di consueto gli otto diari finalisti, che saranno protagonisti di “Memorie in piazza”, l’appuntamento del pomeriggio conclusivo della manifestazione, coordinato da Guido Barbieri. Ospite d’onore il cantautore e scrittore Francesco Guccini, che sarà insignito del Premio Città del Diario e che, come ricorda la nota che annuncia il premio, “è stato uno dei primi personaggi di spicco ad abbracciare il progetto dell’Archivio dei diari”. Proprio sul palco di “Memorie in Piazza” Francesco Guccini era già salito nel 1998 insieme a Saverio Tutino. All’artista nativo dell’appennino tosco-emiliano e cresciuto a Modena, che lo scorso giugno ha compiuto 80 anni, è stato assegnato il premio che dal 2005 va a “personalità del panorama culturale che si sono particolarmente distinte per il loro lavoro sulla memoria”. Guccini succede al regista cinematografico Pupi Avati, insignito del riconoscimento nel 2019.
Nel corso della prima giornata verrà invece conferito il Premio “Tutino Giornalista” ad Annalisa Camilli di Internazionale, che “con le sue cronache ha contribuito alla demistificazione delle campagne d’odio più violente contro i migranti e contro le Organizzazioni non governative che li soccorrono nel Mediterraneo”. Ancora, il premio speciale “Giuseppe Bartolomei” va all’epistolario Açailandia di Fausto Alberto Marinetti, sacerdote cappuccino che negli anni ottanta, dal nordovest del Brasile, scrisse numerosissime lettere “dominate dalla progressiva scoperta della vera missione da compiere tra i veri mali del mondo, dei limiti della Chiesa e dell’esperienza di Nomadelfia”. Il premio per il miglior manoscritto originale sarà invece assegnato ex aequo a Ricompendiare la mia vita di Francesco Coltelli e Bariscine di Raffaele Resta, militare italiano nella campagna di Russia il cui diario è anche tra i finalisti del premio Pieve.
Del ricco programma della tre giorni faranno parte anche incontri, esposizioni, letture e spettacoli teatrali, a cui sarà possibile partecipare solo previa prenotazione.