Nel percorso verso le elezioni amministrative di Città di Castello è ormai sancita la spaccatura nel tavolo del centrosinistra. L’ultimo capitolo della saga è avvenuta nella serata di martedì 27 luglio, nel corso di un incontro al quale non ha partecipato il sindaco Luciano Bacchetta. Il summit è stato aperto dal capogruppo socialista che ha lanciato la candidatura dell’attuale vicesindaco Luca Secondi. Compatti su questo nome, oltre al PSI, anche PD, Azione, Italia Viva e Sinistra per Castello.
Il resto della coalizione ha invece altri programmi, come ha spiegato la consigliera di Castello Cambia Emanuele Arcaleni: «L’esito dell’incontro del tavolo del centrosinistra ha mostrato l’incapacità del Partito socialista e di una minoranza di forze di uscire dai vecchi schemi per cercare la necessaria convergenza su un progetto unitario e innovativo. All’offerta, reiterata da mesi e mesi, di cercare un nome condiviso da tutti è stato opposto un netto rifiuto da parte del partito del sindaco uscente, che ha confermato il nome del vicesindaco Secondi come unica scelta finale. Con ogni evidenza, e come temevamo, a certi personaggi non interessa affatto lavorare ad un progetto coeso capace di una nuova visione che risollevi la nostra città, preferendo spaccare un fronte comune piuttosto che contrastare le destre». Il Coordinamento del Cambiamento, che riunisce insieme a Castello Cambia anche M5S, Europa Verde e La Sinistra/Art.1) «continua compattamente il lavoro, mai interrotto in questi lunghi mesi, di costruzione di un progetto innovativo, ricco di proposte concrete e della squadra capace di incarnarle, aperto alle energie sane e pulite della città. Siamo certi che altre forze non resteranno sorde a questo richiamo», hanno proseguito i membri del gruppo. A questo punto non si esclude che il Coordinamento del Cambiamento possa puntare sull’attuale assessore alle politiche sociali Luciana Bassini.
Intanto i socialisti, per tramite del segretario Marco Mearelli, replicano agli attacchi frontali e affermano di essersi «limitati ad aderire alla proposta formulata dall’autorevole consigliere regionale Michele Bettarelli. L’abbiamo fatto per rispetto del ruolo del Partito Democratico e per la stima che nutriamo nei confronti di Luca Secondi. Abbiamo quindi preso atto e condiviso quanto dichiarato da Michele Bettarelli, una proposta che peraltro ha trovato la condivisione del Psi, di Azione, de La Sinistra per Castello e di Italia Viva. È quindi stupefacente il livore di questi gruppuscoli nei confronti dei socialisti. Se non la condividono se la prendano con chi l’ha fatta, non certo con noi. A meno che non ci sfugge qualcosa…».
Christian Biagini, già commissario del Pd della Provincia di Perugia ed ex segretario del Pd di Città di Castello, ha affermato che «le elezioni sono imminenti: non c’è più tempo per strategie inutili, serve un gesto di maturità della classe politica in grado di anteporre il bene comune alla tutela degli interessi di parte. Occorre raccogliere l’appello della segreteria regionale del Pd dell’Umbria che ha invitato tutti all’unità ed alla responsabilità. Si riapra il tavolo dei progressisti, il Partito democratico rispetti il mandato prioritario dell’Unione comunale di considerare come “valore assoluto l’unità dell’intero centrosinistra” e ritiri candidature ritenute legittime ma non in grado di unire – anche in ragione di un dibattito interno che aveva fatto emergere più proposte anziché un’indicazione univoca assoluta. Il sindaco Bacchetta, che è anche presidente della provincia eletto da un’alleanza di centrosinistra, assuma un ruolo protagonista: non termini il secondo mandato alla guida della città lasciando macerie politiche dietro di sé e con il rischio di una storica vittoria delle destre, si attivi per una coalizione unitaria facendosi anche lui carico di avanzare una proposta autorevole di un candidato sindaco in grado di unire l’alleanza progressista».
Un po’ a sorpresa, invece, il consigliere regionale Andrea Fora, presidente di Civici per l’Umbria e il consigliere comunale Filippo Schiattelli, coordinatore dell’Unione Civica Tiferno, lanciano un appello pubblico: «A nostro avviso occorre rompere gli indugi e formulare questo appello che è pubblico, perché non nasce in segrete stanze, ed è civico, perché non vuol caratterizzare con tessere o primogeniture una candidatura pure necessaria da avanzare. Chiediamo perciò a Luciana Bassini di offrire pubblicamente la propria disponibilità a candidarsi a Sindaco alla guida di una coalizione ampia, innovativa, riformista, solida e di cambiamento, senza pregiudizi ideologici. Luciana Bassini ha saputo rappresentare in questi cinque anni attenzione ai più deboli, capacità di innovare ed amministrare, gestire e programmare, e capacità di ascolto e condivisione», hanno aggiunto.
Intanto crescono i mal di pancia anche nel centrodestra, dopo le affermazioni di Salvini secondo cui occorre «un sindaco civico, come già accaduto in altre parti d’Italia, magari un imprenditore o un professionista che possa rappresentare tutti i cittadini di questo territorio».