Si è svolta stamani a Palazzo delle Laudi a Sansepolcro una conferenza stampa sul tema della ciclopedonale che unirà la stazione ferroviaria biturgense a Le Ville di Monterchi. Il progetto, che TeverePost aveva dettagliatamente descritto nelle settimane scorse e di cui a settembre sarà completata la fase esecutiva, è cofinanziato da Regione Toscana, Unione dei Comuni e municipalità coinvolte dal tracciato, cioè Sansepolcro, Anghiari e Monterchi. Inizialmente era prevista una compartecipazione tra la Regione, con 190.000 euro, e i tre Comuni, che avrebbero dovuto dividersi la stessa cifra. Il progetto è stato poi ulteriormente finanziato dalla Regione, come illustrato in precedenza dall’assessore Ceccarelli al nostro giornale, fino ad arrivare a una somma di circa 300.000 euro. Dei 300.000 rimanenti per i Comuni, 150.000 totali saranno pagati dalle tre municipalità e 150.000 dall’Unione dei Comuni: “Abbiamo deciso di mettere queste risorse”, ha spiegato il presidente dell’ente comprensoriale Alessandro Polcri, “perché si parla tanto di turismo, ma per concretizzarlo oltre alla promozione del territorio servono i servizi, e un servizio aggiuntivo come la ciclovia è fondamentale per dare l’immagine della Valtiberina come luogo di benessere e turismo lento. Investirci vuol dire capitalizzare una fetta sempre più importante di questo turismo e portarlo nel nostro territorio”.
“Questa infrastruttura”, ha detto il vicesindaco di Sansepolcro Luca Galli, “parte da un percorso storico e ci porta non dico nel futuro, ma almeno nei tempi moderni. La ciclopedonale può essere utilizzata sia in termini di mobilità urbana, sia dagli amatori locali della mountain-bike, sia per il turismo. Il tracciato è per tutti perché è pianeggiante, ricalcando gran parte del percorso della ferrovia, e quindi ha una pendenza non superiore al 5%. È un prodotto turistico molto importante perché permette alle persone e alle famiglie di fare attività fisica, di stare nella natura e di vivere cultura e arte, visto che il percorso passa vicino alle grandi risorse del nostro territorio”. Galli ha anche descritto a grandi linee l’ipotetico percorso, sottolineando che dal Tevere alla stazione di Sansepolcro sarà difficile seguire il vecchio percorso della ferrovia e molto probabilmente si opterà, almeno inizialmente, per l’attraversamento sull’unico ponte esistente per poi scendere lungo il fiume fino alla zona delle Santucce, da cui risalire per la stazione.
Il sindaco di Monterchi Alfredo Romanelli ha sottolineato la duplice valenza per Le Ville della ciclopedonale: “Da un lato il turismo naturalistico e ambientale, dall’altro l’importanza di questa infrastruttura per noi che viviamo una grande difficoltà dal punto di vista urbanistico, visto che la strada che attraversa Le Ville è trafficatissima: con la ciclopedonale”, ha spiegato Romanelli, “gli abitanti del territorio potranno utilizzare a piedi o in bici un percorso alternativo evitando la statale”. Il primo cittadino monterchiese ha colto anche l’occasione per rimarcare il ruolo dell’Unione dei Comuni e spiegare che “è necessario puntare su questo ente perché i Comuni, a parte forse Sansepolcro, vivono grandi criticità per poter andare avanti e gestire l’ordinarietà dei bilanci”.
Tornando nel merito della ciclopedonale, l’assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli ha detto che “il tracciato è veramente affascinante per più motivi: il primo è che unirà Tevere e Arno, visto che la ciclovia dell’Arno e al 60% già percorribile, e quando si aggiungeranno anche questi pezzi si avrà un tracciato vendibile come prodotto turistico non più per uno o due giorni ma da percorrere e gustare in più giorni. Un altro aspetto è la qualità ambientale, architettonica, il fatto che siamo nella terra di Piero, nella città della Battaglia, e tutto questo rende il tracciato molto più attraente. Ancora”, ha aggiunto Ceccarelli, “questa ciclopedonale si intreccia con la via di Francesco, come avviene anche in Casentino. Questo pezzo di Toscana sta diventando molto più maturo per la presenza di infrastrutture dedicate alla mobilità dolce, al cicloturismo, al turismo storico, ambientale, spirituale. Era importante che la Valtiberina, che ha molto da offrire, potesse avere una risposta come altre zone della Toscana, e questo è l’inizio di un percorso più grande che anche come metodo segna la giusta modalità collaborativa tra le istituzioni”, ha concluso l’assessore regionale.
Il recupero delle stazioni di Anghiari e Sansepolcro
Il progetto, sempre in collaborazione con la Regione, comprende il recupero delle stazioni ferroviarie di Anghiari e Sansepolcro: “La stazione vecchia di Anghiari”, ha detto Polcri, “diventerà un ciclo-ostello e uno spazio attivo per le associazioni, con bar e camere utilizzate anche per il Cammino di Francesco. La stazione vecchia è infatti baricentrica, è punto di sosta della ciclovia e del percorso di Francesco, in un connubio tra cicloturismo e sentieristica che costituisce un valore aggiunto”. Prospettive analoghe per la stazione di Sansepolcro: “L’immobile si sta degradando”, ha spiegato Galli, “quindi abbiamo deciso di puntare forte sul recupero urbanistico della stazione come elemento di rilancio di tutta l’area. Sarà un punto commerciale e insieme di assistenza e informazione turistica, nonché spazio per le associazioni e sala riunioni. Il percorso è stato un po’ rallentato dal Covid, ma l’obiettivo è di realizzarlo entro primavera 2021 perché è importante riattivare quella zona il prima possibile”.