“Ciao 2021” come non ve l’hanno ancora raccontato

Dietro lo show russo c’è molto di più della banalità con cui gran parte della stampa italiana descrive la brillante trasmissione di Ivan Urgant

Maksim Galkin e Ivan Urgant durante "Ciao 2021"

Ci risiamo! Lo staff di Večernij Urgant, la popolare trasmissione televisiva protagonista della tarda serata del primo canale della televisione di stato russa, ha riproposto un capodanno alternativo in salsa italiana anni ‘80. Come l’anno scorso i media italiani si sono sbizzarriti a riprendere spezzoni della trasmissione o fare articoli sul tema. Il tutto con grande approssimazione e genericità, elementi tipici della comunicazione odierna. Purtroppo anche errori e mancanza di comprensione di un evento televisivo che non svela tutti i dettagli neppure a chi conosce il mondo russo per esperienza diretta. Più che una presa in giro dell’Italia è una satira di quello che era la Russia, o meglio l’Unione Sovietica, negli anni ‘80: quando cioè il Festival di Sanremo costituiva una finestra sul mondo e avrebbe portato la casa discografica di Stato a produrre i vinili di molti cantanti italiani, il cui stile e le cui canzoni non sarebbero più usciti dalle case dei russi fino ai giorni nostri.

https://www.youtube.com/watch?v=RyMgs0DXZrY
La versione integrale di Ciao 2021

Ciao 2020 e Ciao 2021 a confronto

Personalmente mi è piaciuta di più la prima versione, quella di un anno fa, anche se riguardando più volte la seconda si scoprono dei dettagli sfuggiti alla prima visione. Le differenze sostanziali tra i due insoliti capodanni nascono dal fatto che il primo caso fu quasi improvvisazione, mentre stavolta il tutto è stato studiato con più cura, anche sulla base del successo dell’anno precedente. Anche il budget è stato sicuramente diverso e lo dimostrano gli importanti sponsor presenti. Lo schema della trasmissione è stato simile, ispirato certamente a certa tv italiana degli anni’80 come Discoring o Drive In. Non mancano le assonanze con i super show che andavano in onda in occasione del capodanno sovietico, che del resto assomigliano a quelli del capodanno russo odierno. La prima edizione godeva dell’effetto sorpresa e del conseguente traino delle successive visualizzazioni su YouTube, undici milioni in un anno, di cui sei milioni nei primi sei giorni del 2021. A questi vanno aggiunti i videoclip delle singole canzoni nell’improbabile versione italiana, di cui molti sopra il milione di visualizzazioni.

https://www.youtube.com/watch?v=7uvMvPNVxmc
“Piango al tecno”, uno dei brani di maggior successo della scorsa edizione.

La seconda edizione era attesa e quindi l’aspettativa era sicuramente alta. In entrambe le occasioni hanno caratterizzato la parte musicale del programma gli interpreti delle principali hit russe delle due annate rivisitate con testi in lingua italiana, con qualche eccezione dedicata a visite al passato musicale russo o sovietico. I cantanti o i gruppi presenti in Ciao 2020 erano maggiormente conosciuti rispetto agli ospiti di Ciao 2021, anche se conosciuti non significa per forza popolari. Forse i nomi di quest’anno non suonano familiari a chi non frequenta la Russia ma si parla di artisti che ottengono cinquanta, ottanta, se non oltre 350 milioni di visualizzazioni cantando in russo! Tutto sommato non è sbagliata la precisa scelta di cambiare tutti i protagonisti musicali della prima edizione favorendo principalmente i giovani.

Le canzoni di Ciao 2021

La regola generale ha visto lo stravolgimento dell’aspetto del cantante catapultandolo negli anni ‘80, periodo molto antecedente alla data di nascita di molti degli ospiti di Ciao 2021. La maggior parte delle canzoni sono le principali hit del 2021 in Russia e in molti dei Paesi ex sovietici. I titoli e i testi che ascoltiamo, non senza difficoltà, in italiano sono rielaborazioni abbastanza vicine al testo originale della canzone. Anche il nome dell’artista non è altro che una italianizzazione forzata del nome del cantante, mentre la musica viene riadattata alle sonorità dell’epoca.

Di seguito l’elenco delle canzoni ascoltate con il link per vedere ed ascoltare il video originale:

“Musica, ritmo e stile” apre letteralmente le danze. Il rifacimento della sigla di un telefilm sovietico del 1982 si trasforma in un manifesto di quella che sarà la serata di Ciao 2021. Ha riscosso molto successo “Il ragazzo con la Giardinetta” con il passaggio diventato già un tormentone “Il mio ragazzo guida una Fiat…”. La cantante è in realtà di aspetto completamente diverso da come è apparsa su Ciao 2021, mentre la canzone fa veramente riferimento ad un’auto che in realtà è una Lada Sputnik, molto popolare negli anni ‘90, periodo in cui è anche ambientato il videoclip del pezzo originale. Oltre al caso di Bionda Morta, è curioso come anche le altre cantanti vengano decisamente imbruttite nella trasformazione anni ‘80. È il caso di Lucia Ciabatta che canta una improbabile “Sole a Milano”.

Di interessante lettura il pezzo di Manigi, alias Maniža, la partecipante russa all’Eurovision 2021. La canzone originale, “Ragazza russa” ha ricevuto anche critiche in patria perché prendeva in giro la mancanza di emancipazione delle donne russe e in realtà anche del Centroasia, dato che la cantante è originaria del Tagikistan. In questa versione appare come un uomo, apparentemente maschilista, che non lesina sculacciate nel sedere alle ballerine. Non recente è la canzone a cui si rifà “Margherita” di Valerio Leonci, che risale al 1990. Leont’ev ha 73 anni e dimostra ancora di avere grinta sul palco, oltre che essere noto per alcuni improbabili costumi di scena. Non a caso viene paragonato a Damiano dei Maneskin, con la differenza che quando Leont’ev si vestiva in quello stile Damiano non era ancora nato. La canzone viene trasformata in un omaggio alla celebre pizza italiana con tanto di pizzaioli acrobatici sul palco.

Senza alcun bisogno di traduzione la canzone “Federico Fellini”, vera hit della scorsa stagione estiva. Numeri impressionanti per la canzone che ispira “Bacca di Lampone”, che in un anno esatto ha collezionato 366 milioni di visualizzazioni su YouTube diventando un successo internazionale, almeno nello spazio ex sovietico. Chissà se la canzone che chiude lo show dedicata a Sanremo non sia anche un auto-invito da parte del gruppo di Ivan Urgant a salire sul palco dell’Ariston?

Il videoclip originale di “Jagoda malinka” di Chabib

Non solo musica

Ciao 2021 non è stata solamente una carrellata di canzoni, ma Giovanni Urganti e soci hanno messo insieme anche alcuni contenuti satirici e demenziali. Non manca una presa in giro al femminismo e all’ostentazione del corpo femminile, dove del resto l’Italia è stata sicuramente all’avanguardia in negativo negli anni a cui si riferisce la trasmissione. In Russia, dove la pandemia non è mai stata avvertita come un fenomeno capace di restringere la libertà delle persone, leggere che “tutti quelli che si baciano sono parenti stretti” ha creato ilarità anche per il fatto che le limitazioni in atto in Europa e in particolar modo in Italia nella maggior parte del grande Paese non ci sono mai realmente state. Per chi conosce il russo ed è riuscito a seguire i sottotitoli nella lingua slava non saranno sfuggite cose assurde come la didascalia “ride in italiano”.

Molto marcata l’attenzione verso le acconciature e non solo per il trucco di scena. Il film realmente girato nella stazione spaziale internazionale con protagonista Giulia Peresildi (Julija Peresil’d) vede il gel per capelli al centro della propria trama. Stessa cosa per il finto Squid Game con un gigantesco Pinocchio a gestire un “Un due tre stella” musicale dove chi si muove viene spettinato con un phon gigantesco. A proposito, i due che vinceranno il gioco sono Anita Coj e Anatolij Coj, entrambi cantanti ed entrambi discendenti di famiglie di origine coreana, elemento che li ricollega alla celebre serie.

A qualcuno non è piaciuta l’intervista all’attore Sergio Brunello (Segej Burunov) che ripete la scena finale della quarta serie de La Piovra, quando il commissario Corrado Cattani viene ucciso da un commando mafioso. Deve essere compreso che tra gli anni ‘80 e ‘90 le varie serie del telefilm italiano sono andate in onda nelle tv sovietiche e russe talmente tante volte che quella scena è diventata molto più familiare ad un russo che ad un italiano. Davanti alla lunga esecuzione di Cattani la parodia aggiunge elementi stereotipati dell’Italia come un ultimo piatto di pasta o la lettura del giornale sportivo. Di difficile comprensione la scena di Miss Lombardia che rivince il titolo di Miss Italia. In Russia i “lombard” sono l’equivalente dei banchi dei pegni italiani, dove Lola dice di aver appena recuperato la corona di miss. La nuova vittoria di Miss Lombardia sembrerebbe essere anche un riferimento alla scarsa trasparenza dei concorsi di bellezza, o forse una critica ancora più aspra a come poteva apparire l’Italia in passato.

Il cantante Filipp Kirkorov nei panni di Pinocchio

Una cosa che i russi che hanno seguito Ciao 2021 in televisione non hanno visto sono le pubblicità di una nota marca di spumante italiano. In Russia sono vietate le pubblicità degli alcolici e quindi la scena della lavatrice che regala orgasmi è stata apprezzata solo in un secondo momento. Ottima l’idea del coinvolgimento di alcuni cantanti italiani che hanno salutato la trasmissione parlando un discutibile russo. Toto Cutugno, la nuova formazione dei Matia Bazar, Ricchi e Poveri, Fedez e Al Bano hanno fatto capolino, come indirettamente va valorizzata la citazione di Robertino Loretti da parte dell’imitatore Massimo Galcini (Maksim Galkin), che non ha perso occasione anche di imitare la moglie Alla Pugačëva. Spazio inoltre ad un improbabile doppiaggio del trailer del film Gucci House, trasformato in Casa Agucci e incentrato sul cantante Leonid Agutin. Infine il celebre Filipp Kirkorov: nella passata edizione apparve come Papa “Pippo il Secondo”, stavolta diventa addirittura l’incarnazione di Pinocchio che si trasforma da burattino a bambino.

Un finale straordinario

Calato il sipario con la canzone dedicata a Sanremo e con l’impressione che il programma sia terminato avviene un vero e proprio capolavoro. Come nella tradizione del capodanno russo, poco prima della mezzanotte appare Vladimir Putin in persona che parlando in lingua italiana fa un breve discorso di fine anno ricco di banalità, come spesso capita in tutto il mondo in queste occasione. Il tutto con sullo sfondo il Colosseo e una bandiera italiana che sventola. Chi parla è il vero Putin, la cui immagine è stata elaborata al computer. Anche la voce, nonostante la differente lingua, sembrerebbe la sua, come lo stesso modo di parlare. Dopo aver fatto gli auguri per un buon 2022 Putin comunica che regala agli italiani la performance del suo gruppo preferito. Poco dopo inizia la vera sigla di chiusura della trasmissione: con delle divise simili a quelle dei carabinieri italiani appaiono i membri del gruppo musicale Ljubė, che sono davvero il gruppo musicale preferito da Putin. I Ljubė concentrano il proprio stile tra il folk e il patriottico con sonorità tipiche della tradizione russa. Sono solitamente molto seri e vengono chiamati a suonare in molte occasioni dedicate a feste militari o patriottiche. Vederli impassibili a cantare un’improbabile canzone dedicata all’Italia con ritornelli assurdi, oltre che vederli comparire nelle finestre del duomo di Milano o in altri panorami tipici dell’Italia, è un qualcosa di quasi inconcepibile e allo stesso tempo bellissimo.

Il “saluto” di Putin

Infine una vera e propria perla sono i titoli di coda apprezzabili solo per chi conosce sia il russo che l’italiano. La trasformazione dei cognomi e nomi russi in improbabili nomi e cognomi italiani è davvero esilarante e anche segnale di un lavoro certosino fatto da chi cura la realizzazione del programma.

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