Chiusura discoteche, Muscinelli: “Mancanza di rispetto per operatori e clienti”

Il titolare de Lo Scorpione commenta la nuova stretta a locali da ballo ed eventi: “Tempistiche inopportune e assenza di ristori per un settore in grande difficoltà”

Come noto, nei giorni scorsi il governo ha decretato lo stop per discoteche, locali da ballo ed eventi all’aperto fino al 31 gennaio: una decisione che è stata comunicata giovedì scorso durante la conferenza stampa di presentazione delle nuove misure, nonostante nelle bozze dei giorni precedenti circolassero ipotesi di provvedimenti meno stringenti.

Nelle ore successive all’annuncio, ma anche all’indomani del primo grande appuntamento mancato del 25 dicembre, i gestori hanno espresso il loro evidente rammarico per una decisione che causerà ulteriori ripercussioni su un settore già ampiamente compromesso dalla pandemia e che proprio negli ultimi tempi, prima dell’arrivo dell’emergenza Omicron, sembrava registrare uno spiraglio di ripresa.

Forti critiche sono arrivate dalle associazioni e dai sindacati di settore non solo per le disposizioni che caratterizzano la nuova stretta, ma anche per le modalità con cui gli operatori sono venuti a conoscenza della stessa, così come per l’assenza di un reale supporto da parte dei governi che si sono alternati in questi quasi due anni di fermo.

Anche nel nostro territorio, come nel resto del Paese, la macchina organizzativa degli eventi natalizi ha subito una nuova, repentina interruzione che ha creato non pochi disagi a tutti coloro che operano a vario titolo nel mondo dell’intrattenimento. Tra le varie realtà valtiberine penalizzate dal nuovo decreto vi è anche Lo Scorpione, storico disco-club di Sansepolcro riaperto lo scorso 20 ottobre dopo un anno e mezzo di fermo totale, che ha fatto delle serate di Natale, Capodanno ed Epifania i suoi grandi eventi “cult”. Abbiamo contatto il titolare del locale Giuseppe Muscinelli per raccogliere alcune considerazioni sulle nuove problematiche del settore.

Come giudica le modalità e le tempistiche con cui si è decretato il nuovo stop?

Il fatto che l’annuncio sia arrivato alle 21:30 del 23 dicembre, mentre il decreto era già noto dal giorno prima, è testimonianza dell’ennesima mancanza di rispetto nei confronti di un settore che dà lavoro a tanti ragazzi, artisti, tecnici e professionisti vari. Ma è una mancanza di rispetto anche verso i nostri clienti che avevano già provveduto con largo anticipo a prenotare ed organizzarsi per la serata del 25. Un fatto grave nei tempi e nei modi che produrrà effetti negativi su un comparto che era appena ripartito.

L’interruzione è arrivata quando le attività si erano già organizzate anche a livello di personale, forniture, allestimenti. Saranno previste misure compensative per questi disagi?

Per quanto riguarda questo aspetto, mi limito a dire che stiamo ancora aspettando i ristori che dovevano arrivare ad agosto. Dubito pertanto che potranno essercene di nuovi. Nel momento in cui si annunciano chiusure forzate, si dovrebbe aver pianificato anche tutta una serie di misure economiche da erogare contestualmente, ma questo non è successo.

In questi due mesi di attività si sono verificate criticità a livello epidemiologico all’interno del vostro locale?

Non abbiamo avuto dalla Asl alcuna comunicazione di casi che si sono sviluppati nella nostra struttura. Per quanto ci riguarda abbiamo sempre provveduto a controllare il green pass e la temperatura a tutti i frequentatori.

Con le discoteche e le sale da ballo chiuse le persone rinunceranno a festeggiare il capodanno?

Non posso dare una risposta precisa in questo senso, ma posso dire che sicuramente c’è chi tenterà di trovare il modo di compensare la nostra assenza. In realtà vedo che vari ristoranti e bar si stanno organizzando per offrire quello che a noi strutture ufficiali viene negato di poter dare.

Exit mobile version