Chiara Andreini, segretaria cittadina del Partito Democratico, siede in Consiglio comunale dal gennaio 2019, quando ha sostituito la dimissionaria Daniela Frullani, di cui era stata assessore nella legislatura precedente. Con l’ingresso in assise è subentrata all’ex sindaca anche a capo della commissione bilancio. A differenza della maggior parte degli organismi analoghi, che sono formati da tre consiglieri di maggioranza, di cui uno presiede, e da due consiglieri di minoranza, la commissione bilancio ha una composizione paritetica, con tre membri di maggioranza e tre di opposizione, e a quest’ultima spetta la presidenza. Questo perché lo Statuto del Comune di Sansepolcro qualifica la commissione bilancio e quella regolamenti come commissioni di garanzia. Attualmente, oltre alla presidente Andreini, ne fanno parte per la minoranza Catia Giorni (M5S) e Alessandro Rivi (Lega), mentre i commissari di maggioranza sono Giuseppe Torrisi (Democratici per Cambiare) e Simone Gallai (Il Nostro Borgo). L’ultimo seggio è vacante dopo che Francesco Del Siena (DpC) è stato nominato assessore, e verrà riassegnato in occasione del Consiglio comunale di domani sera. TeverePost ha incontrato Chiara Andreini proprio nella sua veste di presidente della commissione bilancio, nell’ambito del ciclo di incontri con i consiglieri che si trovano alla guida degli organismi di questo tipo.
Come è organizzato il lavoro della commissione?
La commissione affronta questioni che apparentemente sembrano tecniche ma in realtà il bilancio è la parte più politica di un’amministrazione. Le scelte che ne sono alla base sono infatti quelle che l’amministrazione dovrà portare avanti durante tutto l’anno e non solo: quando si parla, per esempio, di piano degli investimenti, la visione è quella dell’intera legislatura. La commissione viene convocata quando ci sono delle scadenze legate alla predisposizione dei documenti del bilancio, ma possono essere indette anche altre sessioni di studio e di approfondimento. Il lavoro svolto a livello amministrativo è sempre stato buono, perché c’è a monte un grande impegno degli uffici nel predisporre tutti i materiali, per cui prima della riunione i commissari hanno come minimo tre o quattro giorni per leggere i documenti. Questo è importante perché dà modo di approfondire anche quegli aspetti che possono sembrare più complessi, più difficili o che non convincono completamente. È sempre presente anche il ragioniere capo, perché la componente tecnica è a volte fondamentale per spiegare determinate scelte, ed è sempre presente l’assessore di riferimento, Catia Del Furia.
Quale rapporto c’è con l’assessore?
Direi che è positivo, nel senso che l’assessore è molto disponibile sia nel dare delucidazioni che dal punto di vista del suo impegno personale. Quello che magari giudico meno positivamente è il fatto che venga dato al bilancio un taglio esclusivamente tecnico, come se le scelte fossero tutte scelte obbligate, per legge o per modifiche normative. Da un certo punto di vista è vero, ma quello che è sempre mancato in questi anni è stato mostrare quale fosse il progetto dentro questo bilancio. Avendo fatto parte di un’amministrazione precedente, mi rendo benissimo conto che in questa legislatura il bilancio è semplicemente riportato uguale da un anno all’altro. Questo lo vedo come un fattore di poca progettazione e di esclusiva gestione dell’ordinario. Il documento degli investimenti è secondo me la parte più deficitaria: un documento che spesso e volentieri è il libro dei sogni dell’amministrazione, in cui ci sono grandi progetti e la copertura di spesa è da trovare. Oltretutto, anche quando le risorse erano già presenti nelle casse del Comune i progetti sono slittati in maniera incredibile, per cui noi abbiamo un piano degli investimenti in cui dal 2016 le voci sono sempre quelle: l’investimento per la Buonarroti è a bilancio da quattro anni ma i lavori non sono ancora partiti e siamo a fine mandato. Questo la dice lunga rispetto a una vera e propria programmazione.
Tornando più strettamente ai lavori della commissione, che tipo di collaborazione c’è tra i commissari?
A livello di collaborazione credo che la commissione e tutto il Consiglio abbiano dimostrato grande senso di responsabilità soprattutto nel momento in cui c’è stata l’emergenza Covid. Ci siamo riuniti sia a distanza che in presenza più e più volte perché c’era bisogno di reperire le risorse per poter mandare avanti il Comune. Tutta la fase di rinegoziazione dei mutui e le scelte che ne sono conseguite hanno visto un lavoro unanime della commissione. Tutti eravamo consapevoli che in quel momento era veramente importante salvaguardare i servizi che il Comune stava dando, senza mandarlo in sofferenza di cassa ma avendo le risorse per fronteggiare al meglio l’emergenza. Da questo punto di vista credo che il nostro Comune non abbia mai smesso di svolgere la propria azione, e questo è anche merito del lavoro della commissione bilancio. In questo contesto emergenziale, credo sia importante sottolineare che lo Stato ha garantito al comune di Sansepolcro un milione di euro per mancate entrate. Questo è un dato molto molto significativo perché garantisce a un Comune come il nostro una sicurezza di cassa notevole. Ecco, nell’ottica di collaborazione di cui parlavo mi sarei aspettata che nell’ultima commissione, quando questa cifra era già arrivata, se ne parlasse. Almeno come annuncio, visto che ancora non sono uscite le linee guida dettagliate, invece l’argomento è venuto fuori solo perché ho fatto la domanda diretta. Ho insomma l’impressione che si voglia minimizzare tutto quello che viene da fuori, e quindi dallo Stato o dalla Regione, e soprattutto che si voglia sempre dare l’idea che i soldi mancano. In una situazione come questa è giusto essere prudenti, però è anche vero che quando ci sono delle notizie positive sarebbe giusto darle in maniera corretta. Soprattutto in commissione dove non dovevamo né fare polemica né farci belli, ma semplicemente ricevere una notizia utile per gli approfondimenti che dovremo fare.
Uno dei commissari, Simone Gallai, ha criticato il fatto che in commissione bilancio i temi vengano approfonditi poco e le problematiche vengano poi sollevate in Consiglio comunale. Che ne pensi?
Non è un commissario neutro, logicamente la percepisce così dal suo punto di vista di membro della maggioranza. In realtà i commissari fanno sempre delle domande, ma non devono per forza esprimere un giudizio in quella sede. In quel tipo di commissione non si vota se non per alcune specifiche materie, quindi ognuno si riserva di tirare le proprie conclusioni anche alla luce di documenti che sono molto molto complessi da valutare. Per cui credo che sia anche un po’ un gioco politico. Comunque ci tengo a dire una cosa: come commissione bilancio abbiamo organizzato un incontro tra noi e la commissione sociale chiedendo che ci venisse presentato il bilancio del sociale dell’Unione dei Comuni che riguarda Sansepolcro. Il Comune di Sansepolcro trasferisce per il sociale ogni anno all’Unione 560.000 euro dal proprio bilancio e sarebbe interessante avere una rendicontazione di come sono impiegate queste risorse. Questo incontro è stato estremamente deludente, perché non ci sono stati presentati dati o progetti. È stata una discussione sul niente, perché la componente della maggioranza ha vissuto questo tipo di incontro come un tentativo di metterla alla prova. In realtà la volontà era quella di capire veramente dove ci fossero le esigenze maggiori. Invece sembrava quasi che la commissione bilancio non dovesse farsi promotrice di incontri di questo tipo, perché il tema era il sociale, perché il bilancio non era quello del Comune. Però nell’Unione non ci sono le commissioni, e comunque noi facciamo parte di questo ente, quindi credo che sia fondamentale poter operare anche soltanto una funzione di controllo di fronte ai cittadini.