Emanuela Cerretini è candidata con la lista civica Borgodomani a sostegno di Catia Giorni sindaco di Sansepolcro. Dopo una serie di esperienze lavorative in vari settori, che l’hanno portata anche lontano dalla Valtiberina, oggi si occupa di contabilità presso alcune aziende del territorio. Con lei abbiamo commentato la campagna elettorale nella città di Piero, parlando inoltre delle tematiche prioritarie e delle sfide che attendono l’intera vallata nei prossimi anni.
Cosa l’ha portata a fare politica e a sostenere Catia Giorni?
Sono stata contattata personalmente da Catia Giorni dopo che lei aveva visto il mio curriculum. Ancora non ci conoscevamo di persona, ma sapevo del suo impegno in politica e avevo stima di lei per la sua coerenza. Non sono mai entrata in politica prima anche perché in questi anni vari temi che mi stanno a cuore, come ad esempio il biologico, non erano mai stati realmente affrontati nel nostro territorio e nel Paese. Ho avuto modo di esaminare i progetti di Catia e vi ho effettivamente riscontrato quelle che sono le mie idee di sviluppo sostenibile, dunque ho scelto di seguirla in questa avventura aderendo ad una lista civica e apartitica.
Prima campagna elettorale, come ha vissuto queste settimane e come giudicate il vostro operato anche a confronto con le altre coalizioni?
Mi sono trovata bene. Ho assistito ai vari dibattiti e ho visto una Catia molto battagliera e coerente con le idee del suo movimento. In altri progetti, invece, ho percepito partiti di destra proporre cose di sinistra e viceversa e questo dà l’idea, a me come a tanti cittadini, che la politica sia in una fase un po’ confusionale. È stata comunque una bella esperienza.
Con quale criterio è stata composta la lista Borgodomani? Chi ne fa parte?
Personalmente sono stata felice di aderire a questo progetto che comprende persone provenienti dal mondo civico, libere e senza vincoli di partiti, che hanno scelto di sostenere Giorni per una convergenza su tante tematiche prioritarie per il nostro territorio. Io sono una cittadina di Sansepolcro e quello che voglio fare è mettere la mia esperienza a disposizione dei cittadini e delle persone che si rispecchiano nel programma di cambiamento che proponiamo. Il cambiamento è un processo necessario e non abbiamo più tempo per le chiacchiere. Il contesto in cui viviamo oggi prevede mutamenti immediati e velocissimi e se non stiamo al passo coi tempi non avremo possibilità di progresso, soprattutto nella nostra zona. Servono progetti.
E a proposito di progetti, in caso di ingresso in Consiglio comunale, quali saranno le prime tematiche da portare sul tavolo?
Sansepolcro è stata per lungo tempo un centro nevralgico del centro Italia, essendo punto di incontro tra quattro regioni. Adesso il contesto è cambiato e servirà mettere in piedi qualcosa di realmente innovativo per recuperare il tempo perduto. Ci sono alcune cose fondamentali per fare questo: andando in ordine, è assolutamente fondamentale avere agganci politici, e noi abbiamo dimostrato di averne portando in città grandi esponenti nazionali ed europei; dal punto di vista economico, ci sono delle risorse preziose da sfruttare come il turismo. Adesso ci saranno i fondi indiretti di sviluppo regionale che possono essere usati per riqualificazione di aree urbane, industriali e rurali. Se non partecipiamo ai bandi, però, queste risorse non saremo in grado di intercettarle.
Serve quindi attivare un ufficio in grado di occuparsi di questo?
Esatto. Sansepolcro e tutta la vallata possono avere opportunità enormi attraverso un Ufficio Sviluppo. Ma per gestirlo non basterà inserirvi personale del Comune, servirà svolgere tutta un’attività di implementazione attraverso professionisti che si occupano solo di questa cosa: cercare bandi e presentare progetti è un lavoro importante che dovrà essere gestito da specialisti che possano poi in futuro trasferire il proprio know-how ai dipendenti. Tutto questo abbiamo detto che può incidere sul turismo, ma anche su altri temi.
Quali sono?
Un altro è l’artigianato, futuro protagonista dell’offerta made in Italy. Dobbiamo incentivarlo contribuendo ad abbattere i costi di gestione delle attività e aiutando i nostri artigiani a stare al passo coi tempi. Ci sono progetti europei come l’incubatore di impresa, strumento che aiuta le startup o professionisti mettendo a disposizione locali comunali da dividere in coworking e fornendo un servizio di consulenza per la creazione di progetti per ottenere finanziamenti pubblici e privati. Questo può favorire anche il networking, mettendo in comunicazione più persone che si scambiano le proprie professionalità; altro tema fondamentale è l’agricoltura. Dobbiamo sviluppare un agricoltura sostenibile, perché non è più possibile continuare ad inquinare il pianeta. La Regione ha stanziato da 20 milioni a 100 milioni di euro per l’agricoltura, quintuplicando le risorse. La nostra zona ha una cultura rurale che si traduce anch’essa nel turismo, e quindi è giusto incentivare il chilometro zero, il biologico e le attività naturali. Per fare questo è importante guardare all’edilizia sostenibile, alla riqualificazione delle strutture e alla creazione di nuove aree verdi. In questo programma tutto è collegato e tutto può contribuire alla crescita di un territorio rendendolo più attrattivo anche per le imprese.