Si è svolta ieri sera a Gricignano la prima iniziativa pubblica a tema politico del post Covid a Sansepolcro, con una discreta partecipazione di pubblico nello spazio allestito all’aperto presso la Casa del Popolo. L’appuntamento, organizzato da un gruppo di cittadini, ha avuto come ospiti l’assessore Vincenzo Ceccarelli e la vicepresidente del Consiglio regionale Lucia De Robertis. Obiettivo quello di portare l’attenzione sulla crescente importanza del rapporto diretto tra territorio e Regione, alla luce della crisi dei livelli istituzionali collocati al di sopra dei Comuni: dalla Comunità Montana, oggi Unione dei Comuni, alla Provincia, gli enti intermedi sono stati infatti fortemente depotenziati dalle riforme che li hanno interessati e si è creato un vuoto tra Comune e Regione, rendendo quest’ultima il primo vero e proprio interlocutore dei territori su una molteplicità di temi che sono stati almeno in parte affrontati nel corso della serata.
Il primo argomento trattato dagli intervistatori del Corriere di Arezzo e di TeverePost è stato quello della sanità: De Robertis ha ammesso che è stato fatto “l’errore di considerare tutta la Toscana uguale, dividendola in tre Asl come se le caratteristiche della Toscana Centro e di Firenze fossero le stesse della Valtiberina. Ci impegniamo”, ha detto, “a rivedere la distanza, o almeno la percezione della distanza, tra il servizio e chi decide che quel servizio deve essere fatto”. La consigliera regionale ha poi detto che “nessuno chiude gli ospedali di vallata, il tema non si pone più. Non diamo ascolto a chi cavalca questa questione”, ha spiegato, “perché si tratta di presidi territoriali indispensabili, come è stato dimostrato anche durante il Covid. Vanno però ottimizzati provando a dargli una vocazione in base ai bisogni dei cittadini, da studiare insieme con gli amministratori locali. E poi”, ha aggiunto, “continuiamo a lavorare per la medicina territoriale, collegamento vero tra famiglia, paziente e ospedale”.
Sulle infrastrutture l’assessore Ceccarelli ha rifatto il punto sulla E78 e sulla Tiberina 3 bis nei termini recentemente descritti al nostro giornale. Sulla questione ferrovia ha detto che “il collegamento Arezzo-Sansepolcro ha un senso se ci sarà una prosecuzione verso la Romagna e la dorsale che va verso Venezia, altrimenti nessuno prenderà in considerazione questo tipo di investimento per milioni e milioni di euro. Comunque attualmente i piani strutturali di Arezzo, Anghiari e Sansepolcro riportano un areale dove potrà passare la ferrovia; c’è attenzione al tema ma la cosa è sicuramente proiettata in un futuro non prossimo”. Con il progetto della ciclovia si è passati alla questione del turismo ambientale, rispetto a cui De Robertis ha ribadito l’importanza dei Cammini di Francesco e della valorizzazione anche dei piccoli borghi così come del lago di Montedoglio: “La Regione può fare tanto, però bisogna che i territori stiano insieme per fare massa critica senza aver paura di fare allunghi l’uno rispetto all’altro”, ha precisato la consigliera: “quello che chiediamo ai territori è di essere interlocutori convinti”. Ma Montedoglio significa anche agricoltura: “Un impegno che ci possiamo prendere per il futuro”, ha detto Ceccarelli, “è sicuramente quello del completamento della rete irrigua”. L’assessore ha anche sottolineato l’importanza dell’equilibrio tra tabacco e erbe officinali nonché della diversificazione delle produzioni: “Rinchiudersi nel monoprodotto è rischioso nel momento in cui emergono difficoltà legate al mercato, ai costi e quant’altro”, ha spiegato. Un riferimento anche all’allevamento di Chianina: “Occorrono maggiori controlli e la difesa dei protocolli e del disciplinare, perché quella che viene spacciata per Chianina è molta di più di quella che viene effettivamente allevata”, ha fatto presente.
Ancora, si è parlato del Piano per lo sviluppo culturale di Sansepolcro: “I progetti lì contenuti”, ha confermato Ceccarelli, “avranno priorità e premialità nell’ambito dei bandi che la Regione emetterà”. In chiusura, sul tema dei servizi e dei relativi Ambiti ottimali, è stato chiarito che per quanto riguardi i rifiuti è al momento bloccato il progetto di portare gli attuali tre Ato toscani a uno solo per tutta la Regione. Spazio infine agli interventi del pubblico, che si sono focalizzati primariamente sullo stesso tema dei rifiuti e su quello della sanità.