Un’incredibile gara quella di Monza svoltasi nel pomeriggio di ieri. Anche se aiutata da una serie di circostanze eccezionali, la vittoria della scuderia faentina AlphaTauri e del pilota francese Pierre Gasly è un successo ottenuto con impegno in un ambiente dove dall’era del ritorno del turbo, anno 2014, avevano vinto solo tre scuderie: Mercedes, Red Bull e Ferrari. Ai piloti francesi mancava una vittoria in Formula Uno da un’altra giornata fuori dal comune, quando Olivier Panis vinse su Ligier il Gran Premio di Monaco del 1996.
E se per l’altro valtiberino impegnato nel mondo della Formula Uno, l’ingegner Luca Torre, da molti anni in Ferrari, la gioia della vittoria su pista era già arrivata più di una volta, per Francesco Pancrazi si tratta del primo successo in oltre un decennio nel mondo delle corse. Nata nel 2006 dalle ceneri della Minardi, AlphaTauri si chiamava Toro Rosso fino alla stagione sportiva 2019. Prima della vittoria di ieri, la Toro Rosso era salita sul gradino più alto del podio solo una volta, quando Sebastian Vettel vinse il Gran Premio d’Italia nel settembre del 2008. All’epoca Pancrazi faceva parte della squadra test e quindi non era presente a Monza per quello che fu il primo successo di un giovanissimo Vettel sotto la pioggia che caratterizzò quella gara.
Alla Toro Rosso – AlphaTauri va il merito di aver portato a risultati brillanti il motore Honda. Al timido quarto posto del 2018 hanno fatto seguito i due podi (secondo e terzo posto) del 2019 e la vittoria di Monza. La scuderia faentina vanta una proprietà e conseguenti investimenti austriaci, una sede in Romagna dove lavorano molti italiani, un motore giapponese, il pilota francese Pierre Gasly e quello russo Daniil Kvjat. Un mix internazionale che da ieri è diventato anche vincente con il contributo di un giovane valtiberino.