Per fare il punto sui preparativi che le forze politiche stanno portando avanti in Valtiberina in vista delle prossime elezioni amministrative, TeverePost ha sentito Catia Giorni, consigliera comunale e portavoce del Movimento 5 Stelle. Il colloquio è partito dalla stretta attualità nazionale, con lo scenario della crisi di governo che potrebbe ripercuotersi anche sulle dinamiche locali.
Come valutare quanto sta succedendo a Roma?
Ha del surreale. Siamo in una situazione complicatissima, con ancora 600 morti al giorno e imprese che sono in grandissima difficoltà. È stato approvato il Recovery Fund, che porterà al nostro Paese tante risorse che speriamo possano essere investite nelle sfide del futuro, ovvero la transizione ecologica, la digitalizzazione, l’inclusione sociale. Ecco, in questo momento così delicato lo strappo di Italia Viva ha dell’inverosimile. In maniera veramente indegna mette in difficoltà il lavoro che viene fatto ogni giorno dal governo e che viene fatto nei territori, dalle regioni, dai sindaci. Questo mi sembra gravissimo e avrà sicuramente delle ripercussioni anche a livello locale. Lo dico da portavoce del Movimento 5 Stelle: dopo questo strappo da parte di Italia Viva, il Movimento 5 Stelle a nessun livello, quindi anche locale, vorrà neanche prendere un caffè con queste persone. Nessun tipo di trattativa sarà più possibile con esponenti di Italia Viva, perché questo è un fatto così grave che taglia sul nascere ogni possibile discorso.
Per quanto riguarda Sansepolcro, questo si inserisce in un contesto in cui il Movimento 5 Stelle è visto come vicino al progetto del centrosinistra.
Ovviamente il centrosinistra fa il percorso che reputa opportuno, e noi facciamo il nostro percorso, che in questo momento ci vede impegnati come forza anche di governo a livello nazionale. Quello che succede a livello nazionale non può non ripercuotersi nel locale, perché dopo Sansepolcro non finisce il mondo. Noi come Movimento 5 Stelle di Sansepolcro portiamo avanti la nostra visione di città, i punti del nostro programma e anche i contatti con le persone che vorremmo che fossero incluse in questo progetto. Siamo più che contenti di poterlo portare avanti con chi veramente vorrà condividerlo, però ci devono essere le condizioni in tutto e per tutto. Adesso lavoriamo sodo e lavoriamo in tutta umiltà, come abbiamo sempre fatto e come abbiamo dimostrato. Quello che ci riconoscono tutti – e lo dico con una certa soddisfazione – è che sui nostri punti siamo sempre stati determinati, che si trattasse del regolamento per i fitofarmaci, del regolamento per il gioco d’azzardo, della questione della Casa della salute. Questi e altri temi sono quelli che proporremo alla città: se altri vorranno stare in questo progetto bene, altrimenti andiamo avanti anche da soli, non ci fa assolutamente pensiero.
Negli ultimi mesi comunque un’intesa con il Partito Democratico si è potuta cogliere anche in consiglio comunale.
Ho sempre rimproverato alla coalizione Cornioli di avere un atteggiamento molto limitato, anche per forza di cose: essendo una coalizione civica non ha contatti con i partiti, e per contatti superiori si è sempre dovuta rivolgere all’opposizione. Questa è una mancanza grossa che dimostra, come ripeto, che quello che succede a livello nazionale ha ripercussioni nel locale. Quindi se noi stiamo facendo un governo insieme al PD, è logico che alcune tematiche si portino avanti insieme anche qui, altrimenti sarebbe un atteggiamento sconclusionato. Questo non comporta automaticamente che alle prossime amministrative ci sia questo tipo di percorso. È una possibilità che stiamo valutando perché ci sembra giusto e doveroso nei confronti di quello che stiamo facendo a livello nazionale. Però ancora non abbiamo preso con convinzione nessuna strada, se non quella di portare avanti le nostre tematiche e il nostro modo di fare politica.
Il capogruppo del PD Laurenzi propone primarie di coalizione.
Con una situazione come questa, in cui bisogna stare attenti a tutto, mi sembra abbastanza infattibile anche da un punto di vista pratico dire alla gente di ammassarsi nelle palestre per votare alle primarie. Inoltre non è uno strumento che può essere considerato dal Movimento 5 Stelle, tanto più che in Italia non hanno mai funzionato anche per un aspetto psicologico: non puoi pretendere che delle persone prima si scontrino e poi, finite le primarie, vadano d’amore e d’accordo come se niente fosse. Questo strumento non ci convince e non ci parteciperemo per nessuna ragione al mondo. Gli accordi vanno trovati confrontandosi in modo sereno, mettendo sul tavolo le varie possibilità.
Nel frattempo in città si muovono anche le altre aree politiche.
Adesso si svegliano persone e forze politiche che per anni non abbiamo visto, c’è sempre questo fondo di incoerenza. Comunque gli scenari sono ancora molto confusi, non vedo posizioni già definite. Incidono anche il periodo e la mancanza di un confronto diretto. Alle passate regionali qui il centrodestra ha ottenuto buonissimi risultati, però è anche vero che a livello locale non ha mai fatto vedere molto. Anche in questi anni in consiglio comunale non mi ricordo di una proposta delle forze di destra che sia stata valida e abbia avuto respiro. Mi sembra quindi molto strano che ora possano rivendicare di avere idee e progettualità per la città. Tra l’altro tante persone delle forze politiche di destra hanno già amministrato questa città e non mi sembra che abbiamo brillato per una particolare lungimiranza o progettualità. Uno dei nomi che circola è quello di Riccardo Marzi, ma credo che la gestione della questione del secondo ponte sia sotto gli occhi di tutti. I lavori sono iniziati con tantissimo ritardo e sono ancora bloccati – dipende dalla magistratura però il dato di fatto è questo – ma soprattutto non dimentichiamo che la prossima amministrazione dovrà trovare tanti soldi per la viabilità di collegamento, senza la quale il ponte non serve a niente. Quindi non mi sembra che l’operato dell’assessore Marzi in uno dei ruoli più importanti dell’amministrazione sia stato così tanto brillante da dover essere premiato con una candidatura a sindaco.
A proposito di candidatura a sindaco, quale sarà il futuro dell’attuale primo cittadino?
Non voglio negare che in questi anni si sia impegnato, ma secondo me a nascere perdente era proprio il progetto, questo civismo che dava l’idea di tante cose messe insieme senza una visuale politica. Io penso che Cornioli avrà prima di tutto molte difficoltà a trovare un sostegno: non vedo una maggioranza compatta dietro di lui, e già quando un sindaco si ripresenta dopo cinque anni con una coalizione dimezzata, o anche meno, qualcosa che non ha funzionato c’è. Se potessi dare un consiglio a Cornioli, in questo momento gli direi di rimanere fermo. Anche perché questa è stata un’amministrazione deludente, Sansepolcro è una città morta. Mi potranno dire che questa cosa era cominciata prima, ma ci ha messo molto del suo questa amministrazione. Se uno domanda per cosa la si può ricordare, non c’è niente che salti agli occhi delle persone. Da un’amministrazione nata civica c’era da aspettarsi che pensasse almeno agli aspetti, comunque importanti, che sono più visibili al cittadino, come decoro o illuminazione. Invece anche su questo non è stato fatto niente, c’è mezza città al buio e alcune zone sono in stato di abbandono e degrado. Un sindaco fa fatica dopo cinque anni a ripresentarsi portando questo, quindi vedo la ricandidatura come una possibilità remota. Poi sappiamo che in politica tutto è possibile e che Cornioli è una persona ambiziosa, che non è per forza una cosa negativa se si sposa con la volontà di fare il bene di tutti. Vedremo quello che succederà, gli scenari come ho detto sono fluidi, però non penso che ci siano le condizioni perché l’attuale sindaco possa avere un largo appoggio.