Catia Giorni, portavoce e consigliera comunale del Movimento 5 Stelle di Sansepolcro, è candidata a sindaco per la coalizione “Il coraggio per cambiare”, composta dalla stessa forza politica pentastellata e dalla lista civica BorgoDomani. Si tratta della seconda candidatura alla carica di primo cittadino dopo quella del 2016, che si concluse con la conquista di un seggio di minoranza a Palazzo delle Laudi.
Quali sono le differenze rispetto a cinque anni fa a livello di approccio personale?
Le differenze sono tantissime, perché cinque anni fa c’erano tanto entusiasmo e tanta voglia di fare, del resto come adesso, però devo ammettere che non avendo ancora esperienza amministrativa era difficile entrare in certi meccanismi. È stata quindi una campagna elettorale cucita sui temi portati avanti dal Movimento 5 Stelle a livello nazionale, mentre c’era ovviamente meno conoscenza delle dinamiche locali. Adesso la prospettiva è completamente cambiata: dopo questi cinque anni in consiglio comunale ho contezza delle varie situazioni in tutto e per tutto, posso dire di essere veramente addentro in tante questioni, so chi chiamare e con chi confrontarmi, e quindi mi sento sicuramente molto più ferrata.
Nel frattempo è anche cambiato lo scenario politico, quello locale come quello nazionale, e lo stesso Movimento 5 Stelle ha vissuto esperienze significative.
Sì, sono stati anni di grandi cambiamenti, ma devo dire che almeno per quello che ci riguarda a livello locale non sono cambiate le nostre linee guida, ovvero quelle di affrontare le questioni con la massima serietà, facendo approfondimenti, studiando, andando al nocciolo del problema. Questo atteggiamento non è cambiato e anzi ci ha permesso di espandere il nostro perimetro, perché cinque anni fa ci siamo presentati da soli mentre quest’anno ci presentiamo con una coalizione. Accanto alla lista del Movimento 5 Stelle c’è infatti una lista civica, composta da persone che magari a livello nazionale hanno dei dubbi ma che appoggiano fortemente il progetto locale. Questo secondo me è un bel segnale di maturità e un bell’obiettivo che è stato raggiunto.
Parlando di temi, qual è la cosa principale che dovrà fare la prossima amministrazione?
Se parlassi di un solo tema andrei in contraddizione col nostro modo di operare, perché secondo noi è un problema il fatto che si sia sempre ragionato facendo la lista della spesa. Tutte le varie questioni devono invece essere affrontate in maniera sistemica. Nella complessità della società odierna, soprattutto dopo quello che è successo con il Covid, non si può negare che siamo di fronte a un altro livello di consapevolezza, per cui tutti vediamo come le questioni non si possano affrontare in maniera isolata. Se parliamo di riqualificazione del centro storico, di botteghe artigiane, di un nuovo ruolo dei giovani, andiamo a intersecarci con la questione dei finanziamenti da trovare e quindi dell’ufficio sviluppo, a cui tra l’altro dedicheremo un incontro ad hoc martedì. Oppure parliamo molto di economia circolare, che sicuramente di primo acchito ricolleghiamo con la questione ambientale: se però riusciremo a superare il modello di gestione dei rifiuti tradizionale – che per noi si basa su Sei Toscana e si è rivelato del tutto fallimentare – e andremo anche gradualmente verso pratiche più sostenibili, questo non comporterà un beneficio solo per l’ambiente ma anche per le nostre tasche. Lo stesso vale per un’altra nostra proposta, che è quella delle comunità energetiche. Quindi non parlerei di tematiche principali e secondarie ma di un nuovo metodo. Mi piace citare Olivetti quando dice dice: “Ci sono tempi nuovi, servono metodi nuovi”. Questo è il messaggio che vogliamo dare.
Guardando al 3 e 4 ottobre, qual è il risultato che vi lascerebbe soddisfatti?
Più che risultati che devono lasciarci soddisfatti parlerei di risultati che ci permetteranno di dare alla città l’impronta positiva che vogliamo, creando i presupposti per lavorare nei prossimi cinque anni portando avanti le nostre tematiche. Questo è quello che vorremmo per poter garantire una svolta alla nostra città, e naturalmente questo contributo si può dare meglio come forza di maggioranza che di minoranza. Comunque noi ci stiamo preparando a queste elezioni, anche confrontandoci con le altre forze politiche, ormai da più di un anno e abbiamo sempre cercato di mettere davanti le tematiche e le progettualità, proprio perché secondo noi il modo di procedere è questo: prima si parla di quello che si vuol fare e poi si arriva a decidere con chi lo vuoi fare e quali possono essere le persone che meglio possono rivestire determinati ruoli. Questo discorso però lo abbiamo sentito molto distante dall’ottica di altre forze politiche.
Ecco, guardando anche alle altre compagini come si può valutare lo scenario complessivo?
Torno sul fatto che vedo sul piatto poche tematiche. C’è chi ha poca esperienza, che è lo stesso limite che riconosco a noi cinque anni fa; c’è chi ha dato vita a una coalizione un po’ improvvisata, mettendo insieme tante forze politiche e civiche diverse tra le quali è poi difficile trovare il punto comune; e c’è chi – la coalizione che si è proposta da più tempo – ha incentrato tutto su una persona. Quindi vedo proprio una mancanza di temi, inizialmente pensavo che dipendesse dal fatto che ancora eravamo lontani dal periodo elettorale, invece la situazione resta tale e quale. Per quanto ci riguarda i temi sono in primo piano, e anche il presidente Conte quando è venuto in visita a Sansepolcro ha espresso delle parole di apprezzamento per il lavoro fatto dal gruppo, però ha parlato anche di temi, di ecologia integrale, di giustizia sociale. Il dato di fatto è che noi siamo stati i primi a presentare per intero il nostro programma, ai primi di agosto, ma già da marzo nei nostri incontri online avevamo presentato le nostre tematiche, a partire da ufficio sviluppo, economia circolare, fondi europei, quindi già da allora avevamo dato un’idea di quello che volevamo fare.