Questa settimana cominciamo a festeggiare il Carnevale. In questo periodo a farla da padrone sono i dolci fritti o qualsivoglia le frittelle. In tutte le regioni d’Italia esistono le più svariate versioni. In questo nuovo appuntamento di Gastronomia Consapevole torna la nostra fotografa ufficiale Alessandra Bollini con un suo pezzo forte, le castagnole.
Tipiche del Carnevale, le castagnole sono sempre un grandissimo successo tra grandi e piccini e vengono preparate in tutta Italia in questo particolare periodo dell’anno. In particolare queste castagnole con Alchermes sono tipicamente toscane ed hanno un aspetto diverso rispetto a tutte le altre. Non rotonde ma rettangolari o quadrate e condite con alchermes e zucchero semolato. Scopriamo insieme come si preparano.
Ingredienti
- 5 uova
- 5OO g. di farina
- 1/2 bicchiere di olio extra vergine di oliva
- 1/2 bicchiere di vinsanto
- Limone grattugiato
- Un pizzico di sale
- 4 cucchiai di zucchero vanigliato
- 1 cucchiaio di zucchero semolato
- 1 pizzico di bicarbonato ( ma proprio con la punta delle dita)
- 1 bustina di lievito per dolci
- Olio per friggere (oppure unto)
- Per guarnire alchermes e zucchero
Preparazione
Fare una fontana con la farina e aggiungere man mano tutti gli ingredienti, assicurarsi che l’impasto sia morbido ma non appiccicoso.
Metterlo in una ciotola con un pò di olio e far lievitare vicino a una fonte di calore per circa 3 ore.
Stendere l’impasto a strisce alte circa mezzo centimetro e ritagliare dei rettangolari.
Friggere in olio ben caldo ruotando la padella.
Guarnire a piacere con alchermes e zucchero, oppure miele o cioccolato.
Contributo dell’Associazione Italiana Sommelier delegazione di Arezzo
Covid o non Covid, la vita va avanti. E con lei gli eventi che da sempre ne hanno scandito i momenti più belli. Arriva il Carnevale che porta con sé coriandoli e dolci della tradizione. Alle Castagnole che vengono proposte in questa ricetta, abbiniamo un vino particolare: l’Eroe del Gusto, Il Brachetto D’Acqui nella sua versione Passito D.o.c.g. Lo conosciamo tutti come spumante dolce, pochi come passito. Frutto di uno dei quattro vitigni aromatici ( insieme al Moscato, alla Malvasia e al “nordico” Gewürztraminer), il Brachetto è riconoscibile per i suoi sentori di muschio e talvolta vaniglia e legno.
I consigli di Augusto Tocci
A proposito di farine – Ne esistono tante specie a seconda dei cereali che vengono moliti ma la più comune rimane quella di grano che si distingue se di grano tenero o di grano duro. Quella di grano duro è grossolana, a spigolinetti, di colore giallo ambrato, con una bassa estendibilità e alta tenacità, è una farina che si presta per una panificazione casereccia, e in particolare per la produzione della pasta. Rispetto a quella di grano tenero, contiene più proteine, è anche più ricca di glutine e assorbe maggiormente l’acqua. Quella di grano tenero è più usata per i dolci di vario tipo e si stende più facilmente.
Scegliamo bene – Come tutte le farine, si trovano confezionate in contenitori cartacei di varie pezzature, sui quali sono generalmente riportate le necessarie informazioni(da dove vengono, dove sono state macinate e la scadenza).
Conservazione – Una volta acquistate, conviene conservarle in barattoli di vetro chiusi, riposti in luoghi freschi e asciutti.
Proprietà – I contenuti proteici e vitaminici della farina di grano duro sono molto conosciuti e superano quelli della farina di grano tenero. Per la loro ricchezza di glutine, entrambe non possono essere utilizzate da chi soffre di celiachia. Dovendola consigliare per la preparazione delle castagnole si propende sicuramente per quella di grano tenero.