Proseguono le indagini sulla vicenda di cronaca che ha per protagonista l’imprenditore Davide Pecorelli, scomparso nei giorni scorsi in Albania dove si era recato per affari. Come noto, di lui non si hanno più notizie dal 6 gennaio, mentre l’auto che aveva noleggiato all’arrivo all’aeroporto di Tirana, una Škoda Fabia, era stata rinvenuta in fiamme la notte tra il 7 e l’8 gennaio a circa 30 km da Puka, località piuttosto remota del nord del Paese. Pecorelli vi era arrivato dopo essere sceso a Valona, a sud, ed essere poi risalito a Scutari. Nell’entroterra l’ultima destinazione nota, Puka appunto, dove aveva pernottato all’hotel Turizem. A ricostruire gli spostamenti del 45enne è Klodiana Lala, giornalista albanese specializzata in criminalità organizzata, che contattata da TeverePost ha spiegato che Pecorelli aveva prenotato l’albergo per tre notti, trascorrendovene solo due.
Secondo la giornalista, dopo lo spegnimento dell’incendio dell’auto le cattive condizioni climatiche e il buio non avevano permesso di effettuare un immediato esame del veicolo, ma il giorno successivo la polizia avrebbe rinvenuto, oltre a un orologio e a un telefono cellulare, anche delle ossa che domani, martedì, verranno inviate in Italia per essere sottoposte all’esame del dna. Si potrà così verificare se appartengano o meno a Davide Pecorelli. La circostanza fa temere il peggio, anche se fin quando non si avranno conferme ufficiali resta in piedi anche l’ipotesi di un allontanamento volontario. La polizia albanese sta comunque battendo tutte le piste, a partire da quella criminale: “Potrebbe avere pestato i piedi a qualcuno”, avrebbe detto la compagna di Pecorelli, anche lei albanese, secondo quanto riportato da La Nazione, il primo giornale a raccontare la vicenda. Gli inquirenti però non escludono l’ipotesi di un episodio accidentale, che anzi – come riferito a TeverePost da Klodiana Lala – si starebbe facendo sempre più strada.
In attesa degli importanti riscontri che arriveranno dall’esame del dna, il mistero e la preoccupazione avvolgono la drammatica vicenda che riguarda Pecorelli, che fino a tempi recenti aveva svolto anche l’attività di arbitro di calcio in serie C. L’imprenditore ha quattro figli, uno dall’attuale compagna e tre dalla prima moglie, e gestisce un albergo a Lama e saloni di parrucchiere e centri estetici a Sansepolcro, San Giustino, Città di Castello e Corciano.