Aumento dei casi di Covid in provincia, le istruzioni della Asl: “Non mettiamo a rischio i nostri cari”

Conferenza stampa al San Donato, D'Urso: “I giovani si divertano ma in modo responsabile”. L'appello a portare la mascherina e rispettare le misure di prevenzione: “Significa rispettare gli altri”

Da sinistra Roberto Turillazzi e Antonio D'Urso. Sullo sfondo nello schermo Maurizio Spagnesi

Nella Asl Toscana Sud Est dal 1° agosto al 13 agosto si sono avuti 75 nuovi casi di Covid, gli stessi che si erano registrati nei precedenti due mesi e mezzo. La maggior parte di questi, 40, riguardano la provincia di Arezzo. Oltre il 60% sono casi di rientro dall’estero, e la quasi totalità degli altri sono loro contatti. Origine della maggior parte dei casi è la Grecia e in particolare l’isola di Corfù, che è stata meta di molti giovani, specie valdarnesi. Questo ha determinato un forte abbassamento dell’età media registrata rispetto a tutti casi avuti dall’inizio della pandemia. Il 56% dei positivi riscontrati appartiene alla fascia 0-20, mentre per il momento non si hanno casi di ultraottantenni. Questi alcuni dei numeri forniti questa mattina in conferenza stampa all’ospedale San Donato di Arezzo dal direttore di staff della direzione sanitaria Roberto Turillazzi.

Nella stessa occasione il direttore generale Antonio D’Urso ha sottolineato che l’attività dell’azienda consiste nelle “tre T: fare i tamponi, tracciare e trattare. In questo momento”, ha spiegato, “abbiamo una capacità di trattare superiore rispetto al bisogno, visto che il numero dei casi che va in ospedale è molto piccolo mentre la maggior parte sono asintomatici o paucisintomatici. La cosa più importante è dunque tracciare: capire dai casi positivi quali e quanti contatti stretti hanno avuto, in modo da ridurre e possibilmente abolire la trasmissione ad altre persone. In questa fase”, ha aggiunto, “la Regione e l’azienda hanno aumentato la capacità di fare tamponi, che attualmente sono oltre 1000 al giorno”. A questa mattina i contatti di casi noti in isolamento erano 258. Dopo un primo tampone restano in quarantena per 14 giorni e ricevono poi un tampone in uscita. Il direttore del Servizio prevenzione Maurizio Spagnesi, presente in videocollegamento, ha fatto presente che “i contatti sono prevalentemente altri ragazzi che erano in vacanza insieme a quelli positivi e loro familiari”.

Capitolo a parte quello degli isolati da rientro, in cui si deve distinguere, come ha riepilogato lo stesso Spagnesi, tra: chi rientra da paesi extra UE, Romania e Bulgaria, che è vincolato all’isolamento e al tampone; chi arriva da Grecia, Spagna, Croazia e Malta, che sulla base del recente Decreto ministeriale deve effettuare il tampone prima di partire oppure al rientro contattando l’apposito numero verde 800-556060 e comunicare il proprio rientro al Dipartimento di prevenzione; e infine chi torna dagli altri Paesi Ue, per cui la Regione ha messo a disposizione la possibilità di effettuare tamponi gratuiti. Attualmente gli isolati da rientro in carico alla Asl Sud Est sono 703.

Turillazzi ha ribadito anche l’importanza cruciale di rispettare tutte le norme di prevenzione, ed ha sottolineato che “portare la mascherina è fondamentale, e significa rispettare gli altri”. Sul punto D’Urso ha aggiunto che “è comprensibile la voglia di divertimento in particolar modo dei ragazzi, ma deve essere un divertimento responsabile: bisogna comprendere che possiamo mettere a rischio di vita non solo noi stessi ma anche le persone a noi care”, con particolare riferimento agli anziani o in generale alle persone con patologie.

L’aumento di casi di Covid degli ultimi giorni ha – almeno per il momento – toccato la Valtiberina solo in modo marginale: si è infatti registrata una sola positività messa immediatamente sotto controllo. L’assessore alla sanità del Comune di Sansepolcro Paola Vannini in merito aveva sottolineato che la famiglia della ragazza rientrata dalla Romania si era messa da subito spontaneamente in quarantena e quindi nessun altro è stato contagiato. Tuttavia i numerosi casi registrati in altre aree della provincia hanno messo in allarme anche il nostro territorio, e i sindaci fin da ieri hanno unitariamente divulgato comunicazioni e linee guida volte a scongiurare il diffondersi del virus.

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