Tra le varie associazioni che arricchiscono il tessuto socio-culturale della città di Sansepolcro, gli Sbandieratori sono certamente una delle realtà più colpite dalle restrizioni dovute all’emergenza coronavirus.
Lo storico gruppo della città di Piero, da oltre 60 anni ambasciatore della comunità biturgense nel mondo, deve oggi fare i conti con gli enormi disagi che la pandemia ha procurato a tutti quei professionisti che a vario titolo operano nel settore del pubblico spettacolo.
Apprezzati per la bellezza dei costumi e per la difficoltà dei loro celebri saggi, ogni anno gli alfieri e i musici dell’associazione sono protagonisti di decine di esibizioni e sfilate nelle principali manifestazioni del territorio e non solo. Con l’arrivo del lockdown, il gruppo ha dovuto inevitabilmente sospendere le proprie attività, rinunciando tra l’altro ad una serie di appuntamenti già calendarizzati in Italia e all’estero.
In attesa che la grande macchina organizzativa possa ripartire, abbiamo parlato con il presidente del gruppo Giuseppe Del Barna per capire nel dettaglio in che modo questa emergenza sta influendo nelle attività degli sbandieratori del Borgo.
In cosa consistono e da quanto tempo sono sospese le normali attività del gruppo?
Nel corso dell’anno ci alleniamo in una palestra del comune dove proviamo gli esercizi dei nostri spettacoli ed insegniamo il gioco di bandiera ai più giovani. Oltre a questo, teniamo corsi nelle scuole, organizziamo mostre ed altri eventi di natura culturale. La sera in cui è stato ufficializzato il primo decreto del Governo abbiamo subito comunicato a tutto il gruppo la sospensione delle prove e di tutte le altre iniziative fino a data da destinarsi. Purtroppo tutte le associazioni del nostro genere si trovavano impossibilitate a svolgere le proprie attività in sicurezza e quindi possiamo solo attendere che la situazione si ristabilisca.
Ci sono state ripercussioni economiche a causa del lockdown?
Purtroppo sì, ed importanti. Come tutti gli artisti, anche noi concordiamo un cachet con gli organizzatori degli eventi nei quali ci esibiamo. Ogni anno prendiamo parte a decine di manifestazioni in tutta Italia, oltre ad eventi privati ed altre iniziative dove è richiesta la nostra presenza. È da questo genere di attività, oggi azzerate, che il nostro gruppo ricava la maggior parte dei propri introiti. A tutto ciò si aggiungono ovviamente anche le esibizioni all’estero, che al netto della componente economica rappresentano soprattutto una grande occasione di visibilità per la nostra città e la sua storia. Fortunatamente abbiamo potuto contare sulle risorse di un progetto europeo, di cui il nostro gruppo è capofila, che ci ha visto collaborare con le scuole fino a marzo. Una boccata di ossigeno importante.
A quante esibizioni avete dovuto rinunciare?
Nella sola Italia, abbiamo dovuto rinunciare a circa una trentina di spettacoli già concordati con enti, associazioni e realtà del mondo privato. Alla fine di febbraio avevamo già in calendario cinque impegni in terra straniera: due negli Stati Uniti ed altri tre in Russia, Repubblica Ceca e Spagna. Anche queste tournée sono state ufficialmente annullate. Proprio di recente, inoltre, abbiamo ricevuto l’avviso della cancellazione di un ulteriore importante evento ad Innsbruck al quale prendiamo parte ogni anno in estate.
Aspettando le manifestazioni, quando ripartiranno le attività degli Sbandieratori?
Dobbiamo compiere alcune verifiche, ma salvo contrordini dal 18 maggio potremo ripartire con le consuete prove, essendo i nostri allenamenti molto simili a quelli delle squadre sportive. Chiaramente, nel caso ci venisse confermato il via libera, le attività si svolgerebbero all’aperto e nel rispetto delle normative di sicurezza. La speranza è che questo brutto periodo possa presto concludersi, concedendoci magari l’opportunità di organizzare il Settembre assieme alle altre associazioni e regalare così un momento di gioia e di rinascita alla nostra città.