Aspettando il film, le ultime cinque edizioni di Tovaglia a Quadri

In attesa dell’approdo sulle piattaforme digitali, riviviamo le emozioni del tradizionale spettacolo teatrale raccontato “in quattro portate” con i riassunti e le immagini delle edizioni dal 2015 al 2019

Tovaglia a Quadri 2016 - Foto di Elisa Nocentini

Stare stretti, mangiare, bere e condividere momenti di aggregazione e socialità tra una battuta e l’altra dello spettacolo. Da venticinque anni Tovaglia a Quadri rappresenta l’appuntamento conviviale per eccellenza in Valtiberina. Un evento unico, irripetibile. Ogni edizione, ogni replica, ogni singolo quadro ha una sua vita, un suo respiro e una sua identità.

Come noto, quest’anno nelle manifestazioni pubbliche deve essere necessariamente garantito il distanziamento tra i partecipanti per motivi sanitari. Chiunque abbia assistito almeno una volta alle rappresentazioni che Andrea Merendelli e Paolo Pennacchini portano in scena ogni agosto nella splendida cornice del Poggiolino ad Anghiari sa bene che qualsiasi tipo di alterazione nei confronti di questo evento così particolare e suggestivo costituirebbe una sorta di sacrilegio.

Da qui la saggia scelta degli autori di approfittare di questo anno disgraziato per sperimentare nuove modalità di comunicazione, lasciando momentaneamente in standby il format classico dell’iniziativa. L’ingegno e la creatività che da sempre caratterizzano i protagonisti di questo spettacolo stanno già contribuendo a creare un clima di grande attesa e curiosità per Tovaglia a Quadri 2020 – il Film, la cui uscita è prevista il prossimo 24 agosto, che quest’anno sarà intitolata “Pan de’ Mia”.

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In attesa di visionare il risultato di questa nuova avventura sulle piattaforme digitali, e aspettando di tornare tutti assieme l’anno prossimo al Poggiolino per gustarci il tradizionale spettacolo “in quattro portate”, TeverePost vuole rendere omaggio a questo patrimonio della cultura locale riproponendo i temi e le immagini che hanno caratterizzato le ultime cinque edizioni della Tovaglia.

XX edizione: “Disajob” – dal 10 al 19 agosto 2015

“Lo spazzacamino d’Anghiari, va in pensione, beato lui. Cede l’attività, ma nessun giovane è interessato. Se ne vanno in Australia per un lavoro che qui non si trova o forse si vergognano di fare. In cuor loro è una vacanza e non sanno cosa li aspetta.  Migrano verso l’altra parte del mondo come i loro nonni, come lo zio Job, per anni a stendere impasto di farina, calcestruzzo e canguri…. Un nuovo caporalato offre ai nostri ragazzi guadagni sicuri nell’altrove e disagi in patria. L’oltre oceano attira i sogni bianchi, il Mediterraneo affoga le speranze nere. Mentre un pro-fugo approda sulla nostra terra e una contro-fuga va a cantare nell’osterie di Sidney, qualcuno tra le Mura metta benzina nella ruspa…”


XXI edizione: “Poderi Forti” – dal 11 al 20 agosto 2016

“Dopo 70 anni, Anghiari ha cambiato colore. Qualcuno della classe dirigente passa d’un colpo dalla politica alla raccolta del tabacco: “finalmente lavorano”, mormora la gente… I vicini contadini, che visitavano sporadicamente ogni cinque anni, oggi sono agricoltori moderni. Non usano più la falce ma potenti mezzi turbo-condizionanti. Al vespro non rincasano stanchi al podere, ma osservano la crescita potente del tabacco nero, che ha sfrattato altre coltivazioni un tempo condivise da tutti. Il podere non esiste più, e qualcuno non se n’era accorto. Il paesaggio disegnato da secoli di mezzadria, adesso è il paesaggio delle polemiche, fra comitato bio che sparge i suoi allarmi e le ragioni chimiche dei nuovi coltivatori. Uno spaventapasseri confessa: forse i poteri sono più forti dei poderi. Una piantina misteriosa raduna a sé la gente del Poggiolino… Ma se la Valtiberina è veramente ammalata, perché è così bella?”


XXII edizione: “Via Da Noi” – dal 10 al 19 agosto 2017

“Qualcuno ha messo una sbarra in piazza: “Fuori la Toscana dalle mura!”. La nostra regione, madre di bellezza, sembra non amare le sue figlie legittime: Anghiari e la Valtiberina. Dalla Battaglia del 1440 il popolo ha avuto in 600 anni solo un giglio di ringraziamento. Oggi la nostra severa madre impedisce alle belle figlie di uscire di casa, imponendo rigidi abiti fiscali, scarpe da regolamento e tasse accessorie. “Madre, non bastano Piero, Francesco e Luca che stappano bottiglie di vino ai turisti occasionali”. Allo S-BAR del Poggiolino monta la rivolta. Un dottore senza laurea, esperto di indipendenza, arringa le pance con i vantaggi dello starsene da soli. Stare da noi e fare da noi per far uscire e brillare le nostre figlie vestite d’oro e d’argento. Via da noi, si… Ma per andare dove?”


XXIII edizione: “Ci Amazzon” – dal 10 al 19 agosto 2018

“Le botteghe ‘ntra le mura sono sotto attacco. Il commercio sul Web costringe alla chiusura i piccoli negozi e gli artigiani. È la prima Guerra Globale. “Qui ci amazzon tutti…” scrisse l’Alpino anghiarese da Caporetto. Dopo cent’anni c’è da scavare un’altra trincea per resistere ai nuovi invasori digitali, ma dentro la Rete spinata, i confini sono incerti. Mentre il popolo accusa l’élite di non saper combattere, un’intelligenza artificiale irrompe sul campo di battaglia. Ci sarà un nuovo Piave o una digital Caporetto?”


XXIV edizione: “Via Dotta” – dal 10 al 19 agosto 2019

“Un TIR carico di pecore non può transitare sull’ardito ponte di cemento: via nuova, fragile e ignorante. Uomini e animali guardano sotto, cercando i segni di zoccoli e scarponi. Transiti etruschi, romani e medievali: vie robuste e colte. Dai monti dell’Appenino toscano, strade di andata e ritorno verso la Maremma. Strade dissestate, buche un tempo nella polvere, fori oggi di catrame. A Caponero, vecchio stradino di Anghiari, bastava un semplice badile per ripristinare il traffico. Se si perde la via, si rischia di sbagliare strada e si fanno danni, come quelli imputati a una bestia ibrida che si aggira ansimante sotto le nostre Mura…colpa del clima impazzito?”

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