Si avvia verso i titoli di coda la vicenda relativa alla prolungata chiusura di Via dei Filosofi a Sansepolcro. A breve il Comune dovrebbe procedere al ritiro dell’ordinanza che da tempo vietava il traffico in prossimità dello stabilimento ex Buitoni. Una struttura immensa, ma al tempo stesso fortemente compromessa a causa di decenni di incuria ed abbandono, dove fino ad oggi era in corso un importante intervento di messa in sicurezza.
Alla fine del 2018 l’antico pastificio di proprietà della Provincia era stato acquistato da Aboca Spa, principale realtà imprenditoriale del territorio, con l’obiettivo di trasformarlo nel nuovo Centro Internazionale dell’azienda. Un intervento da svariati milioni di euro che andrebbe a interessare una superficie di circa 3mila metri quadrati e che porterebbe alla riqualificazione definitiva di un quartiere dove, assieme a questo maxi rudere, oggi sorgono un centro commerciale, una zona residenziale, studi ed altre attività rivolte al pubblico.
Nel 2019, durante la fase di progettazione, una parte del tetto della struttura è crollata a causa di un evento atmosferico particolarmente violento. Da allora sono iniziati una serie di interventi che hanno portato alla provvisoria modifica della viabilità in Via dei Filosofi, fino alla chiusura completa nella tratta adiacente lo stabile. I cartelli posti sul cantiere indicavano il 28 agosto scorso come data della conclusione delle opere, ma nelle settimane successive tutto è rimasto invariato. I residenti e i fruitori delle varie attività presenti hanno quindi cominciato a chiedersi il perché di questo immobilismo. Negli ultimi tempi anche alcune forze politiche del territorio hanno chiesto delucidazioni in merito alle cause ostative alla riapertura.
A fare chiarezza sulle dinamiche della vicenda è il cavalier Valentino Mercati, attuale proprietario dell’immobile. Contattato dalla nostra redazione, il patron di Aboca ha spiegato che i motivi di questa chiusura prolungata sono da attribuire ad una serie di questioni di natura burocratica che sarebbero state risolte proprio di recente: “C’è stato un imprevisto nella fase di deposito dei calcoli strutturali al genio civile – spiega Mercati – il nostro ingegnere aveva provveduto a depositarli, poi il Comune ha successivamente chiesto una nuova istruttoria riguardo a questi calcoli e perciò la procedura si è ripetuta, ma in realtà non vi erano state anomalie. Semplificando, si può dire che vi è stato una sorta di equivoco tecnico-interpretativo sui calcoli tra il Comune e il genio civile, ma la cosa è ormai risolta e a stretto giro la strada sarà riaperta.”
Per quanto concerne il piano per la riqualificazione dell’area ex Buitoni, Mercati ha poi fatto presente che “la settimana scorsa è stato depositato formalmente il progetto in Comune, così che possano essere prese tutte le decisioni di natura tecnica e politica. Già tempo addietro il piano era stato oggetto di uno scambio di idee informale tra i progettisti e i tecnici comunali. Ora i documenti sono stati tutti protocollati perciò da adesso in poi il Comune può espletare tutto quello che sarà l’iter di approvazione.”
Riguardo invece alle motivazioni che hanno portato alla definizione di questo ambizioso progetto, il Cavaliere ha spiegato che “lo sviluppo di Aboca sarà sempre più internazionale e per questo avrà bisogno di più laboratori di ricerca e altre strutture per le proprie attività”. Rispetto ai piani di partenza, ci saranno tuttavia dei cambiamenti che riguarderanno in primis i nuovi uffici. “Già adesso, con tutte le modifiche strutturali dovute al Covid e con tutti gli uffici che già abbiamo, non sappiamo se nei prossimi anni ne serviranno degli altri. A livello internazionale si prospetta un calo del 50-60%, perciò tutti gli spazi che abbiamo previsto di qui a dieci anni per la creazione di uffici saranno probabilmente ridimensionati della metà. Anche il progetto che abbiamo depositato andrà rivisto in questi dettagli”.
Dettagli appunto. Perché in realtà per Mercati la questione più importante all’indomani della consegna del progetto è “capire cosa farà Aboca nel futuro, perché può darsi anche che un domani si arrivi alla quotazione in borsa. A quel punto l’azienda diventerebbe una multinazionale e può anche darsi che quel progetto non venga mai realizzato e che si valutino soluzioni alternative per la sede. Siamo un’azienda familiare, coi figli stiamo bene qui, ma nel momento in cui nei prossimi anni acquisirà una dimensione internazionale attraverso la quotazione in borsa allora cambierà tutto. Sarà un’azienda sempre controllata dalla famiglia, ma a quel punto non sarà più sola. Queste al momento sono solo delle ipotesi, nel frattempo il progetto lo abbiamo depositato.”