Torna a farsi sentire Confcommercio sul tema del progetto di recupero dell’area ex Boninsegni ed ex Cose di Lana di via Senese Aretina a Sansepolcro. L’associazione di categoria da tempo manifesta contrarietà rispetto all’ipotesi di realizzazione di un parco commerciale, mettendo in guardia dalle possibili ricadute negative per il centro storico. “Siamo soddisfatti di come l’amministrazione comunale ha gestito finora la questione, rispondendo alle preoccupazioni espresse dalla nostra associazione, che temeva si potesse rompere il già precario equilibrio della rete commerciale – spiega la presidente di Confcommercio Valtiberina Anna Maria Cantucci – In un anno e poco più di trattative la giunta Cornioli è riuscita a riportare la superficie commerciale prevista nel progetto entro limiti ‘accettabili’ rispetto a quelli previsti in origine. Ma manca ancora un tassello finale: la certezza nero su bianco che questa interpretazione autentica sarà quella a cui il progetto definitivo dovrà attenersi”. Il riferimento è alla previsione per quell’area della possibilità di destinare a uso commerciale il 20% della superficie solo a fronte della realizzazione di un 80% ad uso artigianale-industriale e non indipendentemente da questo. Una riunione congiunta di commissione urbanistica e commissione attività produttive, lo scorso 23 novembre [vedi l’articolo: Area ex Boninsegni, cosa ha detto la commissione congiunta], aveva giudicato poco chiara la norma riportata nel vigente regolamento urbanistico e aveva demandato al consiglio comunale il compito di precisarla. A questo proposito, la presidente di Confcommercio spiega che la deliberazione dell’assise municipale era attesa “entro il mese di dicembre 2020”. Però “ad oggi questo parere ancora non è arrivato e ci stiamo chiedendo perché: non vorremmo che si stesse ancora discutendo sulla questione della superficie commerciale”, aggiunge Cantucci.
Secondo Confcommercio “a questo punto è necessario portare in fondo la partita nella maniera migliore per la città, conciliando gli interessi di chi vuole fare nuovi investimenti qui da noi, ma anche le legittime aspettative degli esercizi di vicinato esistenti fuori e dentro il centro storico, che chiedono tutela e investimenti per migliorare le infrastrutture e potenziare la vocazione turistica della città. Vogliamo lavorare per il futuro, in vista di una ripresa post-Covid, ed è questo il momento di serrare i ranghi per essere propositivi e lungimiranti. L’auspicio – conclude Cantucci – è che chi di dovere si attivi nel più breve tempo possibile, sicuramente prima che la versione aggiornata del progetto venga presentata in consiglio comunale, perché in un’operazione difficile ed impattante come questa è importante che non vi sia spazio per interpretazioni differenti da quanto previsto dallo strumento urbanistico, e che questa interpretazione autentica venga messa nero su bianco”.