Approvate le prime due mozioni presentate dalle minoranze a Sansepolcro

Sul testo del Pd relativo al Covid il voto contrario di Giunti in dissenso dalla maggioranza; unanimità per il documento di Laura Chieli sul reddito di cittadinanza

Da sinistra Laura Chieli, Andrea Laurenzi e Tonino Giunti

Al termine della seduta di ieri del consiglio comunale di Sansepolcro sono state discusse le prime due mozioni di questa legislatura. Entrambi gli atti sono stati approvati.

Unanimità per la mozione sul reddito di cittadinanza

La prima mozione, presentata da Laura Chieli del gruppo Fratelli d’Italia-Sansepolcro Futura, aveva per tema l’attivazione dei Puc (Progetti utili alla collettività) con la partecipazione dei percettori di reddito di cittadinanza.

Il testo approvato sottolinea tra l’altro che il percettore del reddito impegnato nel Puc “da un lato sarà coinvolto in attività che porteranno benefici all’intera collettività, mentre dall’altro vedrà valorizzata ed implementata la propria professionalità, anche in vista di futuri impieghi lavorativi”. Illustrando l’atto, Chieli ha ricordato che attualmente a Sansepolcro i beneficiari di rdc, comprendendo anche varie categorie escluse dalla possibilità di aderire ai Puc, sono in totale 133.

Il deliberato impegna l’amministrazione a dare mandato agli uffici di predisporre progetti di questo tipo “in ambito culturale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni o in altre attività di interesse generale”, anche coinvolgendo il consiglio comunale, di realizzare celeri attività di comunicazione nei confronti dei beneficiari del reddito e di monitorare la loro partecipazione ai Puc, dandone conto al consiglio ogni due mesi.

La maggioranza ha accolto con favore la mozione, come espresso dal capogruppo di Borgo al Centro Alessandro Bandini, e lo stesso ha fatto il centrosinistra con la capogruppo di PD-InComune Chiara Andreini, che ha tuttavia chiesto e ottenuto lo stralcio di un passaggio dalle premesse. Il paragrafo, ritirato dalla presentatrice, descriveva la partecipazione al Puc del beneficiario di rdc come un modo di “ripagare” l’investimento pubblico nel sussidio. Il testo così modificato è stato votato all’unanimità.

Per la mozione sul Covid 15 voti favorevoli e due contrari

La seconda mozione, illustrata da Laurenzi a nome del gruppo PD-InComune, riguardava il tema Covid. Obiettivo impegnare l’amministrazione su due fronti: da un lato “a promuovere azioni di comunicazione per dare una corretta e scientifica informazione sui vaccini e comunicare tutte le possibilità di accesso alla campagna vaccinale”; dall’altro “a promuovere controlli, di concerto con la polizia municipale, nei locali pubblici dove è previsto l’ingresso ai possessori di green pass, in modo da incentivarne la diffusione”.

Chieli di FdI-Sansepolcro Futura, specificando che “non è in discussione la bontà della vaccinazione”, ha espresso contrarietà rispetto alla promozione di controlli da parte della polizia municipale che “versa già in una condizione di esiguità e preferisco sia impegnata diversamente, anche perché non credo in un green pass pieno di contraddizioni e non rispondente alle reali esigenze di tutte le attività e i luoghi che frequentiamo”.

Per la maggioranza si sono invece detti concordi con la mozione tutti i capigruppo (Bandini di Borgo al Centro, Gavelli di Lega-Forza Italia, Pincardini di Cittadini per Sansepolcro e Vata di Moderati e Riformisti), mentre Tonino Giunti di Borgo al Centro si è espresso in dissenso rispetto al proprio gruppo: “Voto contrario a questa mozione perché ritengo che sia offensiva verso il popolo italiano – ha detto Giunti – In Germania usano il tampone sanitario e poi uno deve testimoniare che un altro lo ha fatto. Noi popolo italiano ancora non ci fidiamo di noi stessi, ancora c’è chi controlla chi deve controllare. È una cosa vergognosa e io che rappresento il popolo italiano mi rifiuto di votare una cosa simile”. A seguire per lo stesso gruppo è intervenuto Simone Gallai specificando che “la libertà è sacrosanta e rispettiamo la dichiarazione di voto personale di Giunti”.

Il punto si è quindi concluso con l’approvazione della mozione con 15 voti favorevoli e le due contrarietà di Tonino Giunti e Laura Chieli.

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