La collocazione di Antonio Segreti – da molti anni figura di riferimento del Partito Socialista a Sansepolcro – nella coalizione a sostegno di Fabrizio Innocenti rappresenta uno degli elementi che hanno fatto più discutere in questa fase di avvio della campagna elettorale. In passato infatti Segreti ha sempre fatto parte di coalizioni di centrosinistra, mentre in questa occasione le cose sono andate diversamente e il PSI sarà tra le componenti di “Moderati e Riformisti”, una delle quattro liste che supporteranno Innocenti.
Quali sono le ragioni di questa scelta?
Come forze del centrosinistra più moderato abbiamo ritenuto che in questa fase di grande difficoltà ed eccezionalità legata alla pandemia fosse necessario mettere in campo un progetto di più ampio respiro, tendente a coinvolgere non soltanto forze politiche ma anche e soprattutto forze imprenditoriali, della società civile e dell’associazionismo. Se è vero come è vero che dovranno arrivare le risorse del Piano europeo, credo che sia il momento di dare vita a una serie di azioni che ci consentano di fare investimenti produttivi propedeutici a sviluppare l’economia della Valtiberina e creare posti di lavoro, soprattutto per i più giovani. Ci è sembrato che il progetto di centrosinistra, troppo incentrato sulle forze politiche e anche sulla sinistra radicale, in questo momento fosse meno utile, e che servisse qualcosa di diverso, come del resto abbiamo visto a livello nazionale, dove da febbraio scorso è entrato in azione un Governissimo a cui partecipano tutti eccetto Fratelli d’Italia. La sfera di cristallo non ce l’ha nessuno e vedremo quello che succederà, però adesso bisogna fare uno sforzo e cercare di cogliere l’occasione per risolvere problemi atavici delle nostre zone, facendo quelle cose che in passato per un motivo o per l’altro non sono state fatte. In questa logica Fabrizio Innocenti ci sembra la figura di imprenditore in grado di svolgere questo ruolo.
Il Partito Socialista ha scelto in maniera compatta di partecipare a questo progetto?
Questa volta, proprio per quello che ho detto prima, predisponiamo una lista civica a cui il Partito Socialista aderisce insieme ad altre realtà a noi più o meno vicine e che seguono questa stessa logica. Nelle due consiliature precedenti avevamo presentato il simbolo ufficiale del partito, però ci sembra che in questa fase occorra aprire un po’ gli orizzonti. C’è anche da dire che la gente ha cambiato un po’ mentalità con la situazione di difficoltà legata alla pandemia e quindi c’è bisogno di fare uno sforzo, in una situazione nuova, che non si era mai verificata prima, per sistemare le cose che vanno sistemate. Questo è l’obiettivo complessivo che ci ha fatto indicare questa strada rispetto ad una più classica, che non critico perché ognuno ha la propria percezione e continuo ad avere buoni rapporti con tutti.
La vostra coalizione comprende molte forze politiche, saprete lavorare in armonia?
La nostra lista ha ritenuto che la figura di Fabrizio fosse quella giusta, dopodiché la legge elettorale sostanzialmente obbliga, non da ora, a mettere insieme una serie di forze. È chiaro che ci sono forze eterogenee, alcune a noi più vicine, altre un pochino meno, ma l’obiettivo è quello di arrivare a un’attività sinergica che consenta di avere una svolta positiva per l’economia valtiberina. Naturalmente ognuna delle liste civiche e politiche ha le proprie particolarità, ma questo vale anche per le altre compagini.
Dopo aver accennato alla coalizione di centrosinistra, qual è la valutazione sugli altri due schieramenti in campo?
Noi abbiamo buoni rapporti con tutti. La compagine capitanata da Laura Chieli, che è una persona bravissima e con una buona preparazione, rappresenta nell’immaginario collettivo la parte più estrema dello schieramento politico, comunque avranno proposte che verranno valutate dai cittadini. Poi c’è Catia Giorni che propone la lista dei Cinquestelle, che hanno avuto un exploit negli anni precedenti e adesso a livello nazionale, con Conte, sono in fase di aggiustamento e presumo che ci sia un riposizionamento anche a livello locale. Le proposte vanno tutte nella direzione di fare il meglio possibile per la Valtiberina, però crediamo che la nostra compagine sia più adatta a questo particolare momento storico, che va affrontato con forza di volontà e determinazione.