Nel nuovo approfondimento dedicato ai rappresentanti della politica anghiarese spazio alle considerazioni di Angela Cimbolini, assessora con delega a politiche sociali e scuola (in precedenza era toccato al sindaco Alessandro Polcri, ai rappresentanti delle opposizioni Lara Chiarini e Massimo Ricci e poi al capogruppo di maggioranza Alessandro Neri). Tra i temi affrontati nell’intervista l’operato dell’attuale Amministrazione, l’emergenza sanitaria con cui ormai da un anno siamo costretti a fare i conti, le linee guida per i prossimi mesi, le prospettive inerenti la scuola, il punto sul Liceo Artistico (l’ex Istituto d’Arte) e le prossime elezioni comunali.
Circa un anno fa l’inizio di un’emergenza sanitaria con cui ancora siamo costretti a fare i conti e che tra l’altro nel nostro territorio sta mostrando una crescita dei contagi. Come valuta la situazione e le misure attualmente in atto?
Una situazione estremamente complessa aggravata dalla mutazione del virus, contro cui i provvedimenti attutati non hanno prodotto gli effetti sperati. Solo nei mesi estivi c’è stato un rallentamento del contagio. Ora non abbiamo l’angoscia che provavamo a marzo quando mancavano addirittura i dispositivi base per la protezione dal virus, con il paese sorpreso e smarrito di fronte a questa nuova situazione. Credo tra l’altro che se tutti avessimo seguito le regole che da mesi il Governo, le Regioni, i Sindaci, le ASL, i mezzi di stampa ci dettano, ovvero distanziamento sociale, mascherina e sanificazione, con ogni probabilità non avremmo permesso al virus di continuare a diffondersi su così vasta scala. Il Governo guidato dal Premier Conte, pur attento nella gestione della pandemia con l’emanazione di provvedimenti a sostegno delle famiglie, delle imprese ecc., è complessivamente mancato di una visione d’insieme e di una regia che favorisse maggior coordinamento ed organizzazione nel garantire sostegno ed aiuti in tempi rapidi. Sono emerse le fragilità intrinseche al sistema, farraginoso ed eccessivamente burocratico. Alcune indicazioni poi repentine e contrastanti hanno alimentato un certo disorientamento nel paese, aumentando confusione e disagio. Lo stesso piano vaccinale non viene messo in atto con la dovuta tempestività e questo potrebbe non avere gli effetti sperati.
Cosa dovranno fare le Istituzioni locali per spianare il terreno alla ripartenza e per agevolare quel ritorno alla normalità auspicato da tutti?
Oltre alle azioni già intraprese – solidarietà alimentare, sostegno alla genitorialità, riduzione o posticipo del pagamento delle tasse – è necessario ripartire dalle attività produttive. La grande sfida che ci attende è il rimodellare l’economia puntando sul fare impresa per creare posti di lavoro. Solo con una forte sinergia fra tutte le parti – istituzioni, imprenditori e forze sociali – può essere programmata una ripartenza in sintonia con un mondo che per molti aspetti non sarà più lo stesso.
Cosa pensa della situazione politica nazionale e della svolta avvenuta con il nuovo Governo Draghi?
Una crisi inspiegabile ed impropria in un momento così drammatico per il paese, rallenta di fatto l’azione dell’Esecutivo soprattutto per quanto riguarda la lotta al virus e il far fronte ad una forte crisi economica. Il nuovo Governo dobbiamo ancora vederlo all’opera e solo allora potremmo dare un giudizio.
Veniamo alla situazione di Anghiari. Soddisfatta di quanto fatto in questi anni di mandato?
Si può fare sempre di più e di meglio. In questi quattro anni, credo però di aver fatto tutto quello che era nelle mie possibilità per promuovere l’azione amministrativa, di fatto difficile. Un’esperienza comunque complessa, ma formativa e interessante, in cui ho potuto contare sulla collaborazione di molti. Mi ritengo soddisfatta del lavoro svolto nelle scuole, che sono state seguite con attenzione (adeguamento impianti alla normativa vigente, mensa biologica, cablaggio di tutti i plessi potenziando la rete e con risistemazione degli spazi esterni). Anche in questo periodo, nonostante le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria, la gestione del sociale delegata all’Unione Montana dei Comuni è stata attenta ai bisogni dei cittadini. Si prospetta un futuro con maggiori insidie e sarà necessario far rete fra gli organismi preposti per non lasciare nessuno indietro.
Lei si è spesa molto per favorire la ripresa del Liceo Artistico, ex Istituto d’Arte. Come valuta la situazione attuale?
È stata ed è ancora una situazione difficile. C’è stato un passaggio di presidenza da Arezzo a Sansepolcro con un accordo di programma in cui, anche se con pochi alunni, ad Anghiari sarebbero state garantite classi articolate con l’Istituto “Giovagnoli” di Sansepolcro. All’inizio dell’anno scolastico avevamo 5 iscritti in prima e 4 in seconda. Abbiamo cercato di far capire che questi alunni erano importanti, perché stiamo perdendo una generazione di artigiani e di restauratori, visto che l’età media è piuttosto alta. Purtroppo non siamo stati ascoltati. Questa nostra intenzione è stata interpretata come un’azione che tendeva al particolare e non al generale, quest’ultimo inteso come reale preoccupazione di poter perdere un patrimonio di antichi mestieri e professioni. Approfitto di questa intervista per chiarire che la presidenza dell’Istituto di Anghiari è sotto il Giovagnoli e che il Dirigente dell’Istituto Vasari Margaritone di Arezzo, Roberto Santi, ha proposto un corso molto interessante di tecnico professionale sul Restauro con l’utilizzo dei laboratori unici del legno di Anghiari. Lo ringrazio per essere stato fra i pochi a credere nella validità di questo tipo di professionalità.
Quali gli obiettivi per questi ultimi mesi di mandato?
Gestire la pandemia con particolare attenzione per le scuole, continuare a lavorare per il Liceo Artistico di Anghiari, far tornare gli alunni di prima e seconda a frequentare la scuola scelta da loro e dalle loro famiglie, promuovere il nuovo corso di tecnico professionale per il restauro, con agevolazioni e borse di studio per gli alunni che frequenteranno i corsi ad Anghiari. Poi ultimare i progetti in atto e istituire un Centro studi del Campo di Internamento di Renicci. Per il sociale vorrei lasciare un quadro chiaro dei bisogni e programmare gli interventi di sostegno insieme alle Istituzioni deputate ed alla Caritas che è stata di grande aiuto nel far fronte alle difficoltà economiche delle famiglie.
Elezioni amministrative. Ha già pensato se proseguire l’attività politica anche in futuro?
Al momento faccio fatica a progettare il mio futuro, comunque rimango a disposizione nel caso che io possa ancora dare un mio contributo a questo paese.