Il consiglio comunale di Anghiari si è riunito sabato mattina per l’esame del piano operativo, strumento che nella nuova normativa regionale sostituisce il regolamento urbanistico. Il tema era stato approfondito in commissione, mentre piuttosto rapido è stato il passaggio in assise, concluso con l’adozione dell’atto. Si apre ora la fase delle osservazioni da parte dei cittadini prima dell’approvazione definitiva prevista a conclusione dell’iter procedurale. Nella votazione di sabato mattina si sono espressi a favore i consiglieri di maggioranza e il consigliere del Movimento 5 Stelle Massimo Ricci, mentre per quanto riguarda Insieme per Anghiari si è registrata l’astensione di Alessio Piomboni e il voto contrario della capogruppo Lara Chiarini e di Enrico Lorini. In precedenza era stata ratificata una serie di emendamenti, provenienti da tutte le forze consiliari, votati nella forma in cui erano stati recepiti dall’ufficio tecnico.
Le dichiarazioni di voto sull’adozione del piano sono state aperte da Massimo Ricci che ha premesso che “sarebbe stato necessario più tempo per sviscerare a fondo un piano operativo che, anche per la redazione degli emendamenti, rende necessario il sostegno di un tecnico”. Il consigliere pentastellato ha manifestato “apprezzamento perché è stata data priorità al riuso di vecchi immobili e non a costruzioni nuove, visto che sia nelle campagne che in paese c’è bisogno di riqualificare i tanti immobili inutilizzati e in stato di degrado”. Ricci, annunciando il proprio voto positivo, ha inoltre rilevato la “leggibilità” del piano e ha complessivamente giudicato “discreto” il lavoro svolto a fronte del “poco margine di movimento di un comune”. In conclusione, il consigliere ha auspicato che le osservazioni dei cittadini “vengano analizzate correttamente senza favorire qualcuno e disincentivare altri”.
Per quanto riguarda Insieme per Anghiari è quindi intervenuta la capogruppo Lara Chiarini: “Manca completamente una visione politica e mancano le strategie che si vogliono perseguire con un importantissimo strumento di pianificazione territoriale con il quale si dovrebbe programmare il futuro. Il piano – ha detto l’esponente del centrosinistra – è lo specchio di un’amministrazione carente di idee e di figure chiave che avrebbero potuto prendersi carico di questo lavoro, come un assessore all’urbanistica. Mi aspettavo almeno una dichiarazione di voto politico di questa maggioranza”, ha aggiunto ancora Chiarini, prima di sottolineare che si arriva all’adozione “in grande ritardo, con le osservazioni che andranno a finire durante la campagna elettorale”. Nel merito, la capogruppo di Insieme per Anghiari ha posto l’accento tra l’altro sul “forte ridimensionamento dell’ambito di tutela del centro storico” e sulla mancanza di “una lettura contemporanea legata alla rigenerazione urbana, su cui si sarebbe potuto fare un lavoro molto più ambizioso anche grazie alle risorse messe a disposizione delle politiche europee”.
A seguire ha preso la parola Alessio Piomboni, anche lui di Insieme per Anghiari, per una dichiarazione di voto divergente da quella del gruppo. Piomboni nel suo intervento ha comunque rimarcato alcune delle critiche già espresse da Chiarini: “Nel piano non sono riconoscibili la volontà politica dell’amministrazione e i suoi obiettivi nello sviluppo del territorio. Tuttavia – ha puntualizzato – tecnicamente non vedo lo strumento come un documento non corretto, apprezzo tantissimo che sia stato fatta una redazione semplificata e leggibile e credo che, comunque sia, siamo arrivati a un punto in cui questo piano è fondamentale. Quindi per la prima volta – ha concluso – non voto come il mio gruppo consiliare ma do un voto di astensione”.
Dopo che il terzo consigliere del gruppo di centrosinistra Enrico Lorini ha confermato che avrebbe votato contro l’adozione, è intervenuto il sindaco Alessandro Polcri ringraziando l’ufficio tecnico e il responsabile del servizio urbanistica Gerardo Guadagni. Il primo cittadino ha poi ricordato il piano strutturale intercomunale promosso come presidente dell’Unione dei comuni: “È un passaggio epocale, e secondo me quello successivo sarà fare anche il piano operativo intercomunale, mantenendo ognuno la propria identità ma in una visione d’insieme”. Polcri ha poi messo in evidenza “la chiarezza dei contenuti del nuovo piano” e ha successivamente difeso la riduzione del perimetro del centro antico: “È un’iperbole pensare che il territorio del centro antico vada di fatto fino alla campagna: si distingue quindi – ha detto – tra zone a maggiore tutela, quelle del centro storico, e zone a minore tutela ma comunque con una tutela complessiva, che è quella di tutto il territorio urbanizzato”.
Il sindaco ha poi parlato del lavoro che ha portato ad analizzare il sottosuolo, gli elementi di criticità sismica e le barriere architettoniche negli spazi pubblici, sottolineando poi l’importanza del concetto del riuso: “Fortunatamente Anghiari nel tempo ha mantenuto la sua campagna, di cui vediamo sempre di più l’importanza anche con il turismo slow, ma anche i piccoli centri storici più lontani dal centro cittadino, che abbiamo voluto preservare: non dicendo che non si possono toccare, ma che va sempre mantenuta l’immagine del territorio”. In conclusione, Polcri ha parlato del piano urbano di mobilità sostenibile: “Non siamo riusciti a inserirlo in questo piano operativo ma lo faremo a breve: stiamo dando l’incarico a dei progettisti – ha spiegato – perché riteniamo che la strategia del domani si debba fare avendo una visione sui prossimi dieci anni”.
L’ultimo intervento è stato quello dell’assessore Angela Cimbolini: collegata in videoconferenza, si è tra l’altro soffermata sugli elementi legati a tutela ambientale e sviluppo sostenibile ed ha sottolineato il significato dell’inserimento nel piano operativo dell’ex campo di internamento di Renicci a tutela degli edifici originari: “Lo dobbiamo alla nostra memoria storica”, ha commentato.
Dopo le procedure di votazione che hanno portato all’adozione del piano, il consigliere di maggioranza Ezio Lucacci ha presentato una mozione, sottoscritta con il collega Giuseppe Sanfilippo, “contro ogni tipo di discriminazione e per la libera manifestazione del pensiero”. Lucacci ha illustrato il lungo testo finalizzato ad esprimere “forte contrarietà” nei confronti del disegno di legge contro l’omotransfobia in discussione in parlamento. Dopo una breve pausa dei lavori, su proposta della consigliera Lara Chiarini il punto è stato rimandato alla commissione e poi al prossimo consiglio comunale. Sia Chiarini che il sindaco Polcri hanno però sottolineato l’importanza di esprimere il punto di vista della comunità locale anche su temi di rilevanza nazionale che esulano dalla diretta attività amministrativa.