Assessora esterna del Comune di Anghiari nominata dal sindaco Alessandro Polcri nell’estate del 2017, con delega a politiche sociali e scuola, Angela Cimbolini sta vivendo come tutti noi questo periodo di emergenza dovuta al Coronavirus con preoccupazione e attenzione. Molto è cambiato nelle nostre vite e chi si trova ad amministrare è chiamato ad un ulteriore senso di responsabilità, soprattutto nella transizione dalla “fase 1” alla “fase 2”, quella della convivenza con il virus. Nel Comune di Anghiari la situazione è finora rimasta sotto controllo, ma la guardia deve restare alta. Di questo momento e dei temi relativi al sociale ed alla scuola ha parlato l’assessora Cimbolini, che insegna inglese al Liceo Scientifico Piero della Francesca di Sansepolcro.
Come sta vivendo l’emergenza Coronavirus, a livello personale e come figura istituzionale?
“Con molta preoccupazione sia per quanto riguarda l’emergenza sanitaria che per le forti ripercussioni che si profilano a livello economico”.
Sofferenza per le tantissime vittime e i malati, restrizioni che stanno cambiando le nostre vite e futuro che si annuncia complicato. Come conciliare questi sentimenti?
“Purtroppo abbiamo dovuto constatare un numero troppo alto di vittime ed abbiamo capito che possiamo contrastare il Covid-19 solo con un cambiamento radicale del nostro stile di vita. Il virus è stato come una cartina di tornasole ed ha evidenziato le criticità del sistema Italia. Occorrerà una riflessione profonda per dettare nuove regole per lo sviluppo, ma l’Italia è un paese dalle tante risorse e saprà reagire proponendo quel modello economico che le compete. Un grazie enorme intanto va agli operatori del sistema sanitario che sono in prima linea per tutelare la nostra salute e a coloro che sono impegnati in questa emergenza”.
Si aspettava una “fase 2” con maggiori aperture?
“Sicuramente no. I dati seppur incoraggianti a mio avviso non forniscono quelle garanzie necessarie per la tutela della salute pubblica. Una maggiore apertura potrebbe essere rischiosa perché potrebbe vanificare il lavoro fatto. Dobbiamo assolutamente evitare il contagio di ritorno. La riapertura, quando il Governo lo riterrà opportuno, dovrà essere graduale e in massima sicurezza”.
Come valuta il lavoro svolto dal Governo centrale e dalla Regione Toscana?
“Nonostante una fase iniziale caratterizzata da incertezze e ritardi credo che al momento siano state messe in campo dal Governo misure adeguate a fronteggiare l’emergenza. La Regione ha predisposto a sua volta un piano all’altezza della situazione con ordinanze a tutela della salute e prevedendo inoltre tamponi, test sierologici e distribuzione di mascherine”.
In questo contesto come ha cercato di agire il Comune di Anghiari?
“Adottando velocemente i provvedimenti opportuni per prevenire la diffusione del contagio, promuovendo l’informazione e il rispetto delle regole tramite controlli, chiudendo i luoghi di assembramento, sanificando e chiudendo gli edifici pubblici. Il Comune è rimasto aperto con un contingente minimo per fornire i servizi essenziali, gli altri dipendenti sono stati messi in condizione di svolgere il lavoro agile da casa, rispettando le disposizioni. Abbiamo distribuito mascherine in collaborazione con la Confraternita di Misericordia e, grazie al contributo del Governo di circa 33.000 euro per la solidarietà alimentare, abbiamo distribuito buoni spesa, al momento per circa 10.000 euro a fronte di 57 richieste. La Caritas ha raddoppiato la consegna dei pacchi alimentari, circa 30 alla settimana. Alla stessa verrà riconosciuto un contributo per questa insostituibile collaborazione e per continuare questo prezioso servizio sul territorio”.
Associazioni e privati si sono messi in moto immediatamente con varie iniziative di solidarietà.
“Questo è l’aspetto che mi ha colpito di più. C’è stata una risposta immediata di associazioni e cittadini che hanno contribuito a svolgere un’azione di sostegno. Abbiamo avuto consistenti donazioni alimentari da parte di associazioni e aziende del luogo, donazioni di mascherine da parte della Misericordia di Anghiari, di Progetto Valtiberina e di altre realtà locali, che insieme a quelle distribuite dal Comune sono state date ai cittadini, alle Residenze Sanitarie ecc. Sono state consegnate 2.000 mascherine chirurgiche al Distretto Sociosanitario di Arezzo-Casentino-Valtiberina grazie al contributo del Comune, della Misericordia, dei Donatori di Sangue Fratres e della Banca di Anghiari e Stia. A tutti va il nostro sentito grazie”.
Tutti i tamponi effettuati alla RSA Martini e alla RA La Ripa sono fortunatamente risultati negativi.
“Una bellissima notizia che non deve però farci abbassare la guardia pensando che l’emergenza sia risolta, e che anzi ci deve spingere a continuare nel rigoroso rispetto dell’applicazione delle norme”.
Cosa dobbiamo attenderci sulla riapertura delle scuole e come cambierà secondo lei il mondo dell’istruzione?
“La riapertura delle scuole sarebbe un segnale importante per il paese, ma quando avverrà dovrà essere fatta in maniera graduale e in estrema sicurezza. Sappiamo che per molte famiglie è un problema non poter più contare sulla scuola come luogo di crescita, soprattutto per i bambini più piccoli. Di questo dobbiamo farci carico e in attesa delle disposizioni del Governo dobbiamo aprire un confronto con le componenti della scuola per la riorganizzazione dei servizi”.
Molte famiglie hanno “scoperto” le lezioni online. Da professoressa oltre che da assessora, come le pare che stia funzionando questo sistema?
“A parte le difficoltà iniziali nell’adozione e nell’organizzazione di un nuovo metodo di insegnamento, ritengo le lezioni online utili e proficue. Gli studenti stanno dimostrando flessibilità e maturità nell’affrontare questo nuovo e improvviso percorso didattico, evidenziando una fattiva collaborazione. Le dirigenze scolastiche di Anghiari e Sansepolcro hanno organizzato piattaforme online, monitorando le esigenze delle famiglie allo scopo di fornire strumenti informatici per non lasciare nessuno indietro e per far sì che venga svolto un buon lavoro”.
Mascherine, tamponi, test sierologici, app Immuni. Ci sono indicazioni sulle misure che verranno messe in atto per dare risposte più chiare su come difendersi dal Coronavirus?
“Dobbiamo eseguire le disposizioni del Governo, della Regione e dell’ASL, come abbiamo sempre fatto. Con l’Ordinanza della Regione del 18 aprile sono iniziati i test sierologici per dipendenti pubblici ed imprese. Più screening le autorità competenti riusciranno a fare e maggior controllo ci sarà sul territorio. Anche l’utilizzo dell’app da scaricare può essere utile a tale scopo”.
Pare chiaro che dovremo convivere con il Coronavirus e con il distanziamento sociale. Da rappresentante delle istituzioni ci sono raccomandazioni che si sente di dare alla comunità anghiarese?
“Augurandomi che l’emergenza finisca quanto prima, vorrei dire a tutti, anghiaresi e non, di continuare a rispettare le norme come hanno fatto finora, e mi appello al loro forte senso di responsabilità. Un modo di agire non consono potrebbe infatti danneggiare noi e gli altri, soprattutto le persone più fragili”.